Pagine

Friday, December 09, 2005

L'amnistia come terapia del dolore

Amnistia per Natale... e l'innesto tumorale nella Rosa

«Lo dico sempre al mio amico e coetaneo Daniele Capezzone: se i radicali mettessero via l'anticaglia dell'ossessione anticlericale, farebbero solo del bene a questa Unione.» Comincia così stamani la rubrica del nostro Mario Adinolfi su Europa, il quotidiano della Margherita, dispensando subito simpaticamente buoni consigli su cosa tenere e cosa buttare dei radicali. Siamo tutti più rassicurati dopo che ci ha fatto sapere che quella per l'amnistia sì che è una battalia politica «seria». E conclude:
«Sui blog italiani è scoppiata nelle ultime 48 ore un'ondata di adesioni all'idea della Marcia di Natale proposta per la mattina del 25 dicembre per sollecitare il mondo politico italiano sul tema dell'amnistia e dell'indulto (...) Per curiosa coincidenza, non scrivono nulla sull'argomento i due blogger neoeletti della direzione nazionale dei Radicali, Jimmomo e Malvino. Ma, si sa, 'sti radicali sono strani».
E' proprio così, noi semo strani. In fondo Adinolfi ci vuole bene, ci vuole allineati per evitarci dei guai. Ma non si preoccupi, sappiamo badare a noi stessi e ci viene concessa molta più libertà di quanta non sia disposto a concedere il Card. Ruini ai «cattolici adulti». Non sarò così presuntuoso da pretendere che Mario legga così attentamente questo blog da non farsi sfuggire qualche riga sull'amnistia in questo post di più d'una settimana fa. Quindi, facciamo che non vale e che è come dice lui: non ho ancora scritto di amnistia.

JimMomo si trova spesso d'accordo con i radicali ma non per questo dev'essere scambiato per un bollettino delle iniziative. Anche in questa occasione, comunque, credo che l'amnistia sia un provvedimento sacrosanto. Il nostro sistema giudiziario è illiberale nel suo complesso ed è questo l'unico motivo che mi porta a considerare l'amnistia - oggi - una misura di semplice buon governo, di riparazione nei confronti di chi oltre alla pena ha subito la scure di una giustizia illiberale e politicizzata. Ciò che mi colpisce di tutti i dati che vengono diffusi in queste ore è l'elevato numero dei reati che rimangono impuniti: oltre l'80%. Il che mi fa ritenere che quel 20% di briganti che finiscono dentro siano solo malcapitati, esclusi, immigrati e tossicodipendenti.

Tra le ragioni della campagna ve ne sono un paio in conflitto tra loro. Da una parte, si dice, le prescrizioni costituiscono un'amnistia di classe, dall'altra la durata dei processi è di per sé una pena. Devo dire che le prescrizioni non mi scandalizzano quanto la durata dei processi. L'amnistia è oggi un atto di buon governo, ma agisce sul sintomo, non cura la malattia. La malattia è nella giustizia italiana e si può curare solo con profonde e radicali riforme di sistema che la Casa delle Libertà non è riuscita a fare e che il centrosinistra non sembra avere neanche in programma. Diciamo che l'amnistia è più una terapia del dolore. Non si nega, ma non guarisce. E le guarigioni mi appassionano di più.

Inoltre, come già scrivevo alcuni mesi fa, non mi convince il richiamo alla richiesta di un atto di clemenza fatta da Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita in Parlamento. Le sue parole in merito, come di qualsiasi cardinale sugli altri temi politici, per me valgono zero spaccato.

Aderisco quindi alla campagna per l'amnistia, ma non mi unisco al coro di che la definisce la principale questione sociale nel nostro paese. No, per me non è così. La principale questione sociale è quella economica. E' quella di una classe dirigente che per vent'anni non ha pensato al futuro di questo paese. Che ha governato ingrassando e viziando i nostri genitori senza pensare che ne sarebbe stato dei figli, a cui oggi non viene ancora permesso di ereditare la guida di un paese in declino, almeno per provare a salvarsi.

Presi dall'entusiasmo per l'amnistia, è passato quasi inosservato che nei giorni scorsi in nome dell'«unità socialista» si sono incontrati Boh-boh Craxi ed Enrico Boselli. Una nota congiunta dei due fa sapere:
«L'interesse dei socialisti del Nuovo Psi che hanno scelto il centro-sinistra è quello di creare le condizioni per una più larga unità fra tutti i socialisti italiani, anche spingendosi verso la creazione di un'unica formazione che rappresenti l'identità e la continuità della tradizione politica del socialismo italiano senza confluenze o assorbimenti nelle organizzazioni attualmente esistenti».
Fatta l'«unità», solo dopo, via libera all'accordo elettorale con la Rosa nel pugno. Non senza introdurre nei programmi «l'estensione dei diritti sociali e del lavoro e una robusta politica socialista (?) in favore del Mezzogiorno». Senza sufficiente dibattito si sta via via lavorando sottobanco a un accordo elettorale della Rosa nel pugno con gli scissionisti del Nuovo Psi, Boh-boh Craxi e Saverio Zavettieri, che avevo già definito un innesto tumorale per la Rosa. Si vede che è così, visto che la cosa viene tenuta assai nascosta. Il problema è solo rinviato di qualche settimana: come presentarci agli elettori con gli impresentabili?

7 comments:

JimMomo said...

Beh, è un po' il discorso che volevo fare. Cioè, proprio logoro no, è che allevia la sofferenza ma non cura la malattia.

E i rischi che intravedi sono reali. E' che attualmente hanno le forze i radicali per fare una battaglia per riforma del processo penale e del sistema giudiziario come fecero alcuni anni fa?

Il deserto attraversato a piedi alla fine debilita.
ciao

Anonymous said...

Carissimo Jimmomo, sapessi quanto ti ho "maledetto" (si fa per dire) a causa di quel word verification che avevi attivo fino all'altro ieri!
Sono felice che tu l'abbia disattivato!

Ora posso finalmente venire spesso a dirti cosa penso.

Ti ho quasi dedicato un post e se hai voglia ti aspetto :-)

Perla

Robinik said...

JimMomo si trova spesso d'accordo con i radicali ma non per questo dev'essere scambiato per un bollettino delle iniziative.

... Anche in questa occasione, comunque, credo che l'amnistia sia un provvedimento sacrosanto


meraviglioso... ho le lacrime da tanto mi hai fatto ridere con le due frasi.

La prossima volta non scriverle così vicine... :D

Robinik said...

P.S. Come mai avete scelto il 25 Dicembre per la marcia?

C'è qualche ricorrenza laica che ben si presta al vostro scopo?

Anonymous said...

Federico anch'io nel mio piccolo ti indico tra i miei preferiti..

Quanto ad Adinolfi, porta pazienza. Borioso quanto vuoi, è un trascinatore. Marceremo insieme, il 25.

salvio said...

JimMomo si trova spesso d'accordo con i radicali ma non per questo dev'essere scambiato per un bollettino delle iniziative.
Beh, curiosa questa frase, Federico. Sembrerebbe che non ne fai parte, scusa. Oppure dobbiamo scindere JimMomo da Federico Punzi?

JimMomo said...

Insomma, è tanto difficile capire che questo non è un sito di propaganda? Non è che appena viene lanciata un'iniziativa radicale qui squillano le trombe automaticamente. Tutto qui.