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Friday, December 16, 2005

Se Boselli tradisce Tony Blair

Capirete che a me è preso un colpo quando l'ho letto. La vorrei di qualità, mentre lui, Boselli, la vuole pubblica, intendendo per «pubblica» in realtà «statale». E' il titolo di un editoriale del presidente dello Sdi sul settimanale Avvenimenti. E Boselli ha l'ardire di cominciare parafrasando, dice lui, Tony Blair e il suo motto Education Education Education. Più che a parafrasarlo, riesce a tradirlo, trasformandolo in Scuola pubblica Scuola pubblica Scuola pubblica, che è tutt'altra cosa. Eravamo tutti troppo entusiasti per ciò che si stava costruendo al Congresso di Radicali italiani per rimarcare il suo scivolone già allora, ma ora possiamo fermarci a ragionare.

Nella sua riforma scolastica, durata un decennio e non ancora completata, Blair si è guardato bene dal mettersi nelle mani della scuola statale concentrando su di essa tutti i finanziamenti. Non è questo che s'intende quanto si dice che bisogna investire sulla formazione. I temi dell'innovazione, della ricerca e della formazione devono essere senz'altro centrali nella proposta politica della Rosa nel pugno, ma continuare a foraggiare l'attuale sistema scuola e università senza riforme capaci di provocare una profonda ristrutturazione significa buttare i soldi dalla finestra. Quindi, inutile protestare contro i presunti tagli in finaziaria, soprattutto quando non si dice da quali voci di spesa si preleverebbero i finanziamenti ritenuti adeguati. Si tratta di un punto qualificante per la Rosa. Non siamo affatto per «dislocare ulteriori risorse» sulla scuola statale.

Prima di tutto, come metodo, il punto di partenza dev'essere la riforma Moratti. Poi, investire molto sì, ma nel contesto di una riforma blairiana che nessuno mi pare abbia il coraggio di declinare senza tradire Blair. Se l'obiettivo è la qualità della formazione, se al centro devono ritornare gli studenti e le loro famiglie, i mezzi non possono che essere concorrenza spietata e meritocrazia, proprio i due principi su cui Blair ha fondato la sua politica scolastica.
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3 comments:

Anonymous said...

scusami jim: adesso ti sarà facile capire come mai uno come me che ha sempre avuto una certa simpatia per i radicali (anche se non sempre ho condiviso i "toni), si è trovato molto a disagio con la decisione di schierarsi con questi "bruti".

Anonymous said...

scusa jim: ma perchè boselli avrebbe mai avuto un fidanzamento con blair (che comunque merita una sufficienza modesta, niente di più).

Secondo me i radicali si sono alleati con boselli sperando di sposare blair. Ora si accorgono di essersi maritati con uno statalista poco diverso da Bertinotti. Questi matrimoni non tradizionali rischiano sempre di fallire... aa

Anonymous said...

Sottoscrivo in pieno sia m+ che aa.
Aggiungo, caro Punzi: cosa scrissi io ormai due mesi fa su questa intesa Boselli-Pannella? Dissi: "la posizione dello Sdi sulla scuola pubblica è paradigmatica. Socialismo è statalismo, non liberalismo". Un paio, non tu, tra i miei pochi visitatori, in odor di Rosa nel pugno, dissero che no, anche sulla scuola come sugli altri temi ci si ispirava a Blair, che Boselli è un riformista vero, bla bla bla...

Son passati solo 50 giorni. La verità viene a galla. Anzi, già lo era. E' che adesso sta passando anche l'entusiasmo infantile dei primi giorni e le cose le si affrontano. Non si glissa.

;)