Ieri eccezionale prima pagina del Foglio. Segnaliamo in particolare questo documento sugli «stati falliti». La riflessione, davvero interessante, è di Kenneth Stein, professore di Storia e politica del medio oriente presso l'Università Emory di Atlanta, in Georgia.
«... la maggior parte dei cittadini arabi del medio oriente non ha né fede né fiducia nello stato. Teme i dittatori che la dominano; nutre diffidenza nei confronti di governi storicamente inetti, burocraticamente inefficienti ed estremamente invadenti. In assenza di un senso di cittadinanza con diritti, doveri e responsabilità chiaramente definiti, è inconcepibile un senso d'appartenenza allo stato. L'individuo va con i gruppi che sente più affini a sé – setta, etnia, identità religiosa, famiglia, clan o tribù – da cui ha tratto la sicurezza, il posto di lavoro e la tutela».
2 comments:
Probabilmente perché c'è una grandissima confusione tra Stato e Religione (o comunità islamica)?
Hai proprio ragione, la prima pagina del Foglio di ieri era da urlo. Specie nel suo risvolto concettuale più profondo, molto anti-costruttivista, per di più in netto constrasto con la linea "neocon" sposata dalla testata in questi ultimi tre anni.
In altre parole: nonostante l'impegno profuso - da radicali, interventisti ed "esportatori" vari - nel dimostrare il contrario, è l'identità culturale a determinare le sovrastrutture istituzionali e procedurali che governano la vita in comune, non viceversa.
Con buona pace di chi s'è letto Jefferson e pensa che il suo lascito si possa applicare a piacimento, come se fosse una ricetta sempre valida a prescindere dallo spazio e dal tempo.
Prima ci si forma un'idea di libertà, poi ci si dota di un'architettura procedurale atta a preservarla e ad accompagnarne l'evoluzione storica. Una procedura, da sola, non basta ad invertire questa dialettica; la situazione dei paesi arabo-musulmani è lì a dimostrarlo.
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