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Friday, July 07, 2006

Koinè liberale per conquistare il «centro»

Caro direttore, la sua riflessione sul "centro" mi pare abbia colto uno dei nodi del partito democratico. Non dovrà fare l'errore di andare alla conquista del centro «inteso come spazio elettorale da occupare», quel 9% che viene fuori dalla ricerca che ha citato, ma del centro dei cosiddetti "non collocati" (addirittura il 38,7%), quegli elettori che vivono la politica in modo pragmatico e non ideologico, idealmente e mentalmente predisposti a rivedere di volta in volta le proprie scelte, a seconda dell'affidabilità della classe politica e della credibilità dei contenuti. Rendersi conto di ciò significa fare quel decisivo passo avanti, fatto già dai new democrats di Clinton e dal New Labour di Blair, cui si riferiva Giuliano da Empoli nel suo editoriale sulla rivista "Zero": «parlare alla società nel suo complesso... navigare nel mare aperto dell'opinione pubblica». Ebbene, quel "centro" non ha nulla a che fare con il moderatismo. E' un elettorato giovane e riformatore, che chiede alla politica - rimanendo spesso deluso da entrambi gli schieramenti - di modernizzare il nostro paese con gli strumenti della libertà. Non dalla questione comunista e da quella cattolica, ma dalla solidità della "koiné liberale" dipenderà la riuscita del Partito democratico. Per questo, ad oggi, rimango pessimista.

2 comments:

Ottavio said...

"Dalla solidità della "koiné liberale" dipenderà la riuscita del Partito democratico."

Addio partito democratico.

Ottavio said...

Perdonate l'ironia che può sembrare antipatica, purtroppo credo rispecchi bene l'attuale situazione.