Pagine

Thursday, March 20, 2008

Alitalia, delirio elettoral-clientelare

Non mi piace passare da "indignato speciale", ma credo che ormai sulla vicenda Alitalia la politica italiana abbia toccato il fondo. Quella che sembra una svendita di Alitalia ad Air France - ed effettivamente lo è - poteva essere evitata se i gioverni che si sono succeduti dal 1997 ad oggi avessero preso dieci anni fa la decisione che già allora appariva inevitabile. Lo scandalo vero è che i politici non vogliono capire, o fingono di non capire, che trascinando la situazione fanno il gioco degli acquirenti, perché intanto il valore della compagnia crolla e, quando molto presto non sarà più in grado di assicurare i voli, verrà regalata a prezzi ancor più stracciati o fallirà.

Il peggio di sé, in questo momento, lo dà Berlusconi, al quale sarebbe bastato tacere per non trovarsi a gestire la patata bollente dopo le elezioni. Invece no, è pronto a mandare tutto all'aria (o così sembra) lanciando per pura propaganda elettorale quello che mi sembra palesemente uno dei tanti bluff di questi ultimi anni. Una fantomatica cordata costituita da soggetti affidabili (!) come Toto di AirOne, Banca Intesa (ma Passera ha già smentito: «Nulla sul tavolo»), Ligresti, e i figli dello stesso Berlusconi.

C'è da rimanere allibiti: Berlusconi sbatte le porte in faccia ad Air France, che sarebbe certamente in grado di rilanciare Alitalia, anche se oggi viene svenduta, e si fa promotore di una cordata italiota di cui farebbero parte i suoi figli! E già dal Wall Street Journal al Guardian siamo i zimbelli d'Europa.

L'alternativa è tra svendere ad Air France e svendere a una cordata di amici (e figli!) dei politici. Sempre di svendita si tratterebbe, perché il valore della compagnia è quello che è, e Spinetta, seppure con l'arroganza tipica dei francesi, ci ha detto la verità. L'unica differenza è che nel primo caso Alitalia sarebbe inserita nel primo gruppo al mondo con possibilità di sviluppo e prestigio internazionale; nel secondo, gli acquirenti non sarebbero comunque in grado di far competere Alitalia con altri grandi gruppi, ma solo di mantenere un monopolio sulle rotte interne, una beffa per gli utenti. L'esperienza dei "coraggiosi" l'abbiamo provata con D'Alema e oggi Berlusconi ce la ripropone in versione addirittura familista.

Alitalia è costata a ciascun italiano (neonato compreso) 270 euro. Praticamente ciascuno di noi avrebbe diritto a un volo gratis. Peccato però che a fronte dell'aiuto statale per sopravvivere, il prezzo dei voli Alitalia è praticamente off limits per la stragrande maggioranza degli italiani, ai quali dunque dell'italianità e della sopravvivenza della compagnia non frega proprio nulla. Possibile che posizioni così assurde vengano prese per qualche migliaio di dipendenti? No: qui semplicemente siamo al delirio elettoral-clientelare.

Tra Fini e Tremonti, tra Maroni e Formigoni (secondo i quali Alitalia dovrebbe rimanere inchiodata a Malpensa perché tanto le perdite le pagano i contribuenti mentre le loro clientele se la godono), si prepara un governo tutt'altro che liberale e riformatore. E c'è un limite anche alla logica del "meno peggio".

3 comments:

Alexis said...

Parole sante, sottoscrivo in pieno.

Anonymous said...

Perfetto.
Poco o nulla da aggiungere.
Ci meritiamo Gheddafi.

Anonymous said...

Io potro' sbagliarmi ma sono della convinzione che, noi o la maggior parte ammira e sostiene chi dal dopo guerra ad oggi ha distrutto la nostra Patria, sosteniamo individui che l'unica crescita di questa nazione che hanno voluto e' solo L'ODIO, fino ad ora siamo stati presi per i fondelli da persone che cambiano "Nome" ma sono sempre gli stessi. Poi quando esce qualche persona che veramente potrebbe veramente far ritornare questa nostra ITALIA a quel che era un tempo.."GLORIOSA" e "RISPETTATA" non facciamo altro che riempirlo di insulti e buttargli fango addosso...che poi questo fango ricade su di noi come stiamo vedendo.