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Friday, March 14, 2008

Petrolio e gas, due grattacapi per l'Europa e l'Italia

Da Ideazione.com

Sfondata anche la barriera dei 110 dollari al barile. Solo pochi giorni fa, il sorpasso della fatidica “quota 100”, considerata da molti la soglia di sicurezza oltre la quale l’economia mondiale sarebbe collassata. Ma evidentemente oggi il petrolio non è più l’unico motore della produzione, come si credeva anni fa, quando si guardava alla “quota 100” come a una sorta di Colonne d’Ercole. Grano e petrolio rimangono comunque le due materie prime fondamentali, i cui prezzi, in forte aumento negli ultimi mesi, incidono sul costo della vita a livello addirittura globale.La corsa al rialzo del prezzo del petrolio non accenna ad arrestarsi. Picco della produzione o speculazioni? Piuttosto, l'impennata di oggi sembra riflettere per lo più la continua svalutazione della moneta Usa. A preoccupare, però, non dovrebbe essere tanto, o non solo, il prezzo delle risorse energetiche più richieste – gli idrocarburi – ma anche l’uso politico e geostrategico che ne fanno i Paesi produttori, i quali guarda caso controllano in modo assoluto le loro risorse attraverso società interamente di proprietà dello Stato. Occorre infatti, sfatare un primo mito riguardo il petrolio. Si continua a pensare che le grandi multinazionali occidentali siano in grado di controllare il mercato petrolifero. Niente di più falso: la quasi totalità delle riserve di idrocarburi sono sotto il controllo dei governi dei Paesi produttori...
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