Pagine

Friday, March 28, 2008

Olimpiadi, non regaliamo al regime l'oro politico

da il Riformista

Caro direttore, l’idea del Riformista va nella direzione giusta per superare il dibattito sul boicottaggio, che rischia di dividere anziché unire. Quanti lo escludono a priori, però, non vengano a raccontarci la balla delle Olimpiadi come evento esclusivamente sportivo da non inquinare di politica. È innegabile che un risvolto politico l’avesse già la scelta di assegnarle a Pechino e che la Cina aspiri ad utilizzarle politicamente. Avrebbero un valore politico le eventuali assenze dei leader occidentali, ma l’avranno certamente le loro presenze e la propaganda nazionalista che pervaderà l’evento. Con il governo cinese sempre più propenso a fare marcia indietro rispetto agli impegni formali (su diritti umani e libertà di stampa), presi con il Cio come condizioni per l’assegnazione, è sempre meno scontato che i Giochi possano rappresentare di per sé, come ci viene detto, un momento di apertura della Cina al mondo e un’occasione per favorire il rispetto dei diritti umani. Prendiamo atto che l’unica cosa che non possiamo impedire è che attraverso le Olimpiadi passi un messaggio politico. Concentriamoci sulla vera posta in gioco: possiamo almeno impedire che a trarre beneficio da quel messaggio sia solo la dittatura. Se, come probabile, il regime manterrà il totale controllo mediatico dell’evento, riuscirà a orientare a proprio favore il segno politico dei Giochi, ricavandone prestigio internazionale e nascondendo sotto il tappeto i propri orrori; se, invece, qualcosa gli sfuggirà di mano, se i governi occidentali assumeranno qualche iniziativa, le minoranze e i dissidenti riusciranno a esprimersi, allora il messaggio politico che uscirà sarà di aiuto al cambiamento. Per questo dovrebbero adoperarsi governi, forze politiche e mezzi di informazione occidentali.

No comments: