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Wednesday, July 16, 2008

Il petrolio giù di 14 dollari non è una notizia?

Oltre a fornire una esauriente spiegazione sul ruolo degli «odiati speculatori» nei mercati - «contribuiscono a stabilizzare il mercato comprando quando il prezzo è basso (rendendolo così meno basso) e vendendo quando il loro prezzo è alto, contribuendo a calmierarlo» - nel suo editoriale di oggi, su il Riformista, Alberto Mingardi esprime lo stesso concetto che in qualche modo avevo tentato di esprimere in questo post: «L'Italia della crescita zero è almeno in parte altra cosa, rispetto a questo scenario» (il fallimento delle banche Usa, la crisi internazionale).
«Non abbiamo fatto le riforme di cui avevamo bisogno, e ora nemmeno si parla più, di farle. Abbiamo tasse troppo alte e regole troppo complesse, che non incentivano chi ha voglia di fare. Sarebbe il momento di usare le comprensibili paure degli italiani, per svoltare e riattivare il circuito virtuoso della creazione di ricchezza sulla base di un patto più equo, fra Stato e individuo. Sarebbe il momento del coraggio. Sarebbe».
Sempre oggi, su la Repubblica, il re saudita Abdullah ha scaricato sulla speculazione le colpe dell'aumento dei prezzi del petrolio, puntando l'indice sull'«avidità speculativa di certi personaggi, di certe imprese», che «hanno sfruttato il rialzo delle quotazioni del greggio per accumulare ricchezze, per avvantaggiarsene personalmente». Ma il re saudita è naturalmente parte in causa, interessatissima, visto che il suo regno è il primo produttore mondiale. «La speculazione (cioè l'attività finanziaria) - spiega Carlo Stagnaro in un breve commento su Il Foglio.it - dà probabilmente un contributo a trainare verso l'alto i prezzi. Però ciò è possibile oggi, mentre non lo era dieci anni fa, perché il margine tra domanda e offerta si è fatto stretto. Cioè, perché si è indebolito il paese che fino ad allora era stato il cardine dei mercati globali grazie al suo ruolo di "swing producer", ossia di produttore di ultima istanza che, modulando il suo output, ammorbidiva gli shock. Questo, però, il sovrano arabo non può ammetterlo senza riconoscere che Riad ha un grave problema di sottoinvestimenti, e che dunque si trova nella spiacevole condizione di non più governare, ma subire, i mercati. Questo è il classico caso in cui occorre concentrarsi sul dito anziché sulla luna. La speculazione è un perfetto spauracchio per giocare – mai espressione fu più appropriata – il gioco dello scaricabarile».

Intanto, tra ieri e oggi il prezzo del petrolio ha subito una decisa inversione di tendenza. Da 147 dollari al barile a 133 (qui Phastidio.net spiega tecnicamente ciò che è accaduto). Il fatto strano è che giornali, siti on line e televisioni, che strillano al nuovo record ad ogni aumento di uno o due dollari, stanno tuttora ignorando un calo dei prezzi del greggio di ben 14 dollari (circa il 10%) in 48 ore. Non è forse una notizia da sparare su tutte le prime pagine (on line e stampate) e nei titoli dei notiziari televisivi?

4 comments:

Anonymous said...

Si esatto, sarebbe da sparare ovunque una notizia così, cari i miei inquinatori di professione...

segno dei tempi, meglio parlare del killer del texas che forse si separa dalla sua rettile laura

chissà nonna serpente come sarà in subbuglio!

Giuseppe Carusone said...

Negli ultimi dieci giorni abbiamo avuto oscillazioni del prezzo del petrolio del tutto anomale. Volatilità tipica delle fasi di eccesso speculativo. Spesso preannunciano inversione di tendenza (speriamo).

A pag. 3 del Sole24Ore sono descritti i primi interventi della SEC contro pratiche speculative elusive ma che gli americani non intendono più tollerare.

Insomma, unendo i cocci, il ruolo della speculazione è senz'altro importante, ma il quadro che ne esce è che siamo in presenza di una sua grave degenerazione.

Alexis said...

Non essendoci accaparramento fisico di petrolio da parte di almeno il 70% di detentori di una posizione long al Nymex, i quali semplicemente, poco prima della scadenza (notice day), chiudono la posizione evitando di farselo consegnare, ed eventualmente ne comprano una a scadenza più lontana, non riesco a capire come molti si ostinino a parlare di un ruolo preminente della
speculazione nel rialzo dei prezzi del greggio...

PS per Peppo
La SEC non c'entra nulla con il Nymex, anzi la Commodities Futures Trading Commission, che è l'organismo che regola il mercato dei futures sulle materie prime, ha fatto studi che tendono ad escludere un ruolo centrale della speculazione nella crescita dei prezzi.

Giuseppe Carusone said...

x Alexis:

eccesso speculativo è diverso da speculazione;
speculazione è diversa da accaparramento;
SEC è diversa da CFTC di cui seguo i COT da un decennio.

Detto questo, due anni fa c'erano fior di istituzioni pronte a giurare che il mercato immobiliare non era in bolla.

saluti