da Ideazione.com
Uno degli aspetti dell'attuale crisi economica internazionale più dibattuti ai massimi livelli, tra i ministri delle Finanze dei Paesi del G-8 e tra le più alte autorità finanziarie, è l'impennata dei prezzi del petrolio. Cosa sta succedendo? Ci sono dei reali mutamenti del mercato, le riserve si stanno esaurendo, oppure si tratta di semplice speculazione? Innanzitutto, alcuni dati. Nell'International Energy Outlook 2008, un rapporto annuale del Dipartimento Usa per l'Informazione energetica, sono contenute interessanti previsioni. Il consumo energetico mondiale crescerà del 50% tra il 2005 e il 2030. Dell'85% crescerà il consumo dei Paesi in via di sviluppo non-Ocse. I prezzi del petrolio rimarranno alti. Un qualche sollievo lo porteranno le nuove produzioni da Azerbaijan, Brasile, Canada, Kazakhistan e Stati Uniti, ma nel lungo periodo l'offerta è destinata a rimanere esigua. E' ormai nota l'allarmante previsione di Goldman Sachs, secondo cui entro la fine dell'anno un barile potrebbe arrivare a costare 200 dollari, esattamente come aveva minacciato Osama bin Laden nel 2001. Di fronte a questa prospettiva gli analisti si dividono tra chi indica nelle trasformazioni del mercato le cause principali e chi invece denuncia fenomeni speculativi. (...) In un paper di Ariel Cohen e Owen Graham per la Heritage Foundation, dal titolo "What Is Driving the High Oil Prices?", si parla di una vera e propria «tempesta» di fattori che stanno facendo salire i prezzi del petrolio. La tesi dei due esperti è che siamo di fronte a mutamenti strutturali della domanda e dell'offerta, mentre la speculazione agirebbe come fattore solo congiunturale. Prima di tutto, sta cambiando la domanda...
LEGGI TUTTO
No comments:
Post a Comment