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Friday, July 04, 2008

Possibili effetti del Sexgate all'italiana

E' stato un errore da parte di Berlusconi rinunciare all'intervista televisiva a Matrix. Non so dire se sia stata un'idea sua o se abbia accettato il consiglio di Letta o di qualcuno dei suoi alleati, forse di Fini. A me pare che l'unico rischio che corre il Cav. in questo nuovo scontro con la magistratura sia che gli italiani non comprendano, che molti rimangano confusi dal chiacchiericcio dei giornali e dei tg.


«Non mi pare opportuno e producente intervenire sui temi proposti da Matrix (giustizia e intercettazioni) che farebbero passare in secondo piano le tante cose realizzate dal Governo per cedere il passo ad argomenti e gossip negativi che inquinano ed ammorbano il dibattito politico e parapolitico di questi giorni, deviando l'attenzione del Paese dai problemi concreti e dai risultati dell'azione di Governo».
Così il premier ha spiegato la sua decisione. Ma il dibattito politico è già ora «ammorbato» dal gossip generato dalle intercettazioni. I tentativi del governo di difendere il suo mandato elettorale dagli attacchi delle procure di Milano e Napoli sono già oggi al centro delle polemiche politiche; e già oggi l'attenzione dell'opinione pubblica è deviata lontano «dai problemi concreti e dai risultati dell'azione di Governo». Non per il disegno oscuro di qualcuno, ma perché è ovvio che i media accendano i riflettori laddove la polemica s'infiamma.

Dunque, intervenendo stasera a Matrix Berlusconi avrebbe certo dovuto rispondere a domande su «giustizia e intercettazioni», ma avrebbe comunque avuto l'occasione di parlare dei problemi del Paese di cui il governo si sta effettivamente occupando, riequilibrando così l'"agenda setting", ridimensionando i primi temi rispetto ai secondi; e avrebbe potuto spiegare agli italiani cosa sta accadendo con il processo Mills e le intercettazioni, per quali gravi ed eccezionali motivi il governo si è visto costretto a varare norme così discutibili ed estemporanee.

Quando Berlusconi va a spiegarsi in tv, se i fatti gli danno ragione, gli italiani comprendono e si schierano dalla sua parte. Ma se rinuncia a spiegarsi, i fatti da soli possono non essere sufficienti, prima di tutto perché potrebbero rimanere per lo più sconosciuti. Molti italiani gli hanno voltato le spalle nel 2006 perché delusi dalla performance economica del suo governo, perché sono rimaste deluse le aspettative di riforma liberale, non certo per il conflitto di interessi o le sue vicende giudiziarie, che ormai la maggior parte ha derubricato come "persecuzione politica".

A mio parere Berlusconi fa bene a restare all'offensiva contro la magistratura politicizzata e anche ad usare toni aggressivi. Dovrebbe anzi affondare, mettendo in cantiere riforme organiche della giustizia (separazione della carriere; abolizione dell'obbligatorietà; responsabilità civile; csm). Proprio la pubblicazione delle ultime intercettazioni, che in totale violazione del segreto istruttorio (se non addirittura frutto di un autentico spionaggio) coinvolgono decine di persone neanche indagate su fatti di nessuna rilevanza penale, provano la necessità e l'urgenza di un decreto legge. Eppure, in questo caso, sarebbe opportuno evitare, più che altro per non stressare i rapporti con il Quirinale, come suggeriscono Letta e gli alleati, sia Fini che Bossi. In questa fase, infatti, Napolitano si sta ben comportando. Le sue prese di posizione, accogliendo il Lodo Schifani-Alfano e con la lettera al Csm, ha davvero difeso il potere politico dagli abusi dell'ordine giudiziario, mettendo in difficoltà lo stesso Veltroni e il Pd, che in questo momento faticano a non appiattirsi sulle posizioni di Di Pietro.

Ebbene, se Berlusconi non lo metterà troppo in imbarazzo, troverà Napolitano dalla sua parte. Un'alleanza con il Colle val bene qualche telefonata osé sui giornali. E qui veniamo alla tempesta che si starebbe per scatenare su Berlusconi. Telefonate piccanti con soubrette poi divenute ministro? Prestazioni sessuali non indimenticabili? Prima osservazione: le procure hanno ormai raschiato il fondo del barile. Dopo 15 anni di processi che hanno portato ad assoluzioni o prescrizioni, tranne il ridicolo processo Mills (l'origine dei 600 mila dollari è stata da tempo accertata dal fisco britannico), non sono più in grado di inventarsi più nulla di penale. E dal penale si passa allo scandalismo.

Seconda osservazione. La penso come Rotondi: «... credono di illuminare con le intercettazioni le miserie di Berlusconi e, invece, per la gente saranno grandezze». Sia che vengano fuori fellatio di clintoniana memoria, sia che venga messa in discussione la virilità del premier, la maggior parte degli italiani proverà nel primo caso ammirazione, nel secondo tenerezza. In ogni caso apparirà un po' più "vero" dei sepolcri imbiancati dei suoi avversari. Nel primo caso sarebbe un danno all'immagine del premier all'estero, dove sono più bacchettoni. Tra l'altro, quanti oggi strillano di censura e rivendicano il diritto di cronaca, se fosse per un pompino e un pelo di f... perderebbero ogni credibilità di fronte all'opinione pubblica.

Terza osservazione. Attenzione ai paralleli con Clinton - come incautamente e dimostrando la propria ignoranza ha fatto Scalfari la settimana scorsa. Perché in America il presidente viene inquisito da un procuratore speciale nominato dal ministro della Giustizia e poi decide a maggioranza qualificata il Senato. Quindi è falso che negli Usa il presidente possa venire perseguito da qualsiasi pm o condannato da qualsiasi giudice.

P.S.: Mi sembrava inelegante tirare in ballo i defunti, ma visto che il tabù è stato infranto, chiedo: come pensate che Nilde Iotti sia diventata presidente della Camera, per quali particolare doti? Certo, rispetto alla Carfagna, la Iotti rispondeva ai canoni estetici del realismo socialista.

5 comments:

Anonymous said...

Ho sentito circolare la voce per cui ci sarebbe stato un accordo sottobando: Berlusconi smorza i toni e le intercettazioni non escono. La frenata di oggi sul decreto sembrerebbe avvalorare questa teoria.

Circa gli Stati Uniti, hai ragione. Certo è che per molto, molto meno - aver mentito - Clinton ha rischiato cazzi amari. Qui le menzogne stanno all'ordine del giorno, non fosse altro per le smentite del giorno successivo. Per Berlusconi come altri s'intenda.

E, oltretutto, è anche vero che, per semplice paragone, se a Clinton l'hanno indagato per una pompa a Bush avrebbero dovuto fucilarlo per tradimento, viste le deliberate menzogne sull'Iraq.

Ti dico, peraltro, che a questo punto darei l'immunità a vita a Berlusconi per toglierci da ste cazzate che tanto, appunto, non arriveranno a condannarlo MAI, pure se è colpevole, e neanche tanto per il suo opporsi. O anche se, ad una pena così idiota che a nessuno importerebbe.

Insomma, ha Previti han dato 6 anni e subito fuori ai servizi sociali. Cosa ti aspetti da una giustizia così? Berlusconi ha ragione. E' una merda. Però io lo penso per i motivi esattamente opposti.

gabbianourlante said...

già... prova andare a dirlo ai sinistri che la iotti è diventata pres della camera perchè oralmente sollazzava palmiro... e vedrai che bave alla bocca.
saluti

Anonymous said...

x gabbianourlante,
Ma tu vuo' fa schiatta di ira i sinistri con questa rivelazione.
Ora mi spiego perchè i sinistri si circondano di racchietelle: è per non farsi indurre in tentazione.

Anonymous said...

certo, la iotti fino a due anni prima di diventare presidente della camera (ti ricordo la maggioranza che deve avere ) faceva la valletta e calendari.

e non la docenza, la resistenza, la presidenza dell'unione delle donne (te la ricordi jim?), l'assessore comunale e la camera dei deputati (eletta con le preferenze, non con liste bloccate).
poi faceva parte, se ti ricordi, dell'assemblea costituente e faceva anche parte dei 75 che la scrissero la costituzione.

e lungo questa carriera conobbe togliatti.

sempre più in basso, jim

il meritocratico

Polìscor said...

Il tempo delle parole è finito, il governo deve andare avanti a colpi di maggioranza (che ha ampiamente) e con estrema durezza. Anche ingiustificata.
L'Italia ha bisogno di una scarica di defibrillatore alla massima potenza, altro che cincischiare in TV giustificando la propria esistenza.