Pagine

Wednesday, July 30, 2008

Frattini lavora alla "nuova" Bretton Woods tremontiana

In due giorni il ministro degli Esteri Frattini è volato prima a Washington poi a Londra. Gli incontri con Condoleezza Rice e David Miliband sono serviti a risintonizzare l'Italia sulle frequenze dell'atlantismo dopo la parentesi del governo Prodi e a illustrare le idee italiane sull'agenda del prossimo G8.

Agli amici americani Frattini ha potuto garantire l'aiuto in Afghanistan che da mesi si aspettano dagli europei: la nuova «flessibilità» decisa dal governo italiano permetterà alle nostre truppe di base a Herat spostamenti anche nelle zone più calde del Sud, decisi entro sei ore direttamente dai comandi militari sul terreno. Un «dovere istituzionale e morale dell'Italia collaborare in parità di trattamento» con gli altri alleati della Nato. Ciò non è bastato ad assicurare all'Italia l'esplicito appoggio Usa per un posto nel gruppo dei 5+1 che negoziano con l'Iran sul nucleare. Ingresso che evidentemente ad oggi neanche Bush può garantire. Ma Frattini ha confermato la nuova linea della fermezza nei confronti di Teheran, ribadita nell'incontro di oggi con il ministro degli Esteri britannico Miliband. Si è detto «deluso» per le ultime parole di Khamenei, che richiedono «una risposta ferma e seria da parte dell'Ue, con la piena applicazione delle sanzioni Onu».

Nei suoi colloqui con la Rice e Miliband il ministro Frattini ha anche gettato le basi dell'agenda del prossimo G8, la cui presidenza spetta all'Italia. In particolare, ha sostenuto l'idea tremontiana di una «nuova Bretton Woods» per la governance commerciale e finanziaria globale. Chissà, però, se Tremonti ne ha in mente una semplicemente nuova o una in senso contrario. Comunque, siamo ancora nella fase delle «suggestioni», ma il G8 sotto presidenza italiana nel 2009 potrebbe essere una buona occasione per il lancio dell'iniziativa, sulla quale Frattini avrebbe riscontrato il favore di Londra e che potrebbe rivelarsi allettante dopo il fallimento dei negoziati del Doha Round.

Insieme a istituzioni finanziarie internazionali come Banca mondiale, Fmi e Bce, il G8 dovrebbe dare risposte alla crisi mondiale, privilegiando «proposte concrete anziché grandi documenti pieni solo di belle parole» e concentrandosi «su pochi argomenti ma di grande impatto globale». Al summit l'Italia pensa di invitare non solo nazioni emergenti come Cina, India e Brasile, ma anche Arabia Saudita e Pakistan.

Altri temi affrontati da Frattini e Miliband le difficoltà del Trattato di Lisbona e le prospettive di allargamento alla Turchia e alla Serbia. Su Belgrado, Londra e altre capitali europee sono più caute dell'Italia. Non si accontentano di Karadzic, vogliono la consegna degli altri criminali di guerra.

No comments: