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Thursday, December 01, 2005

Radicali Moderati e Rosapugnanti

Radicali Liberi? No, ecco i Radicali Moderati

Sì sì, lo so, sono un po' severo, ma permettete qualche riflessione. Sarà anche lo spirito del '94, o del 2001, ad aver animato l'assemblea nazionale dei Riformatori Liberali (video mat. e video pom.), ma quel che è certo è che le speranze riposte in quello spirito sono state completamente disattese sia nel '94 sia nel 2001 e forse occorrerebbe tenerne quanto meno conto nelle scelte che si fanno e nel come si fanno crescere. Altrimenti, da spirito diventa illusione del '94.

Se i salmoni si presentano infatti come quelli che nuotano controcorrente, è lecito attendersi che ciò riguardi anche la CdL, non solo la scelta del partito. Cioè la scommessa intrapresa da Benedetto Della Vedova e i suoi valorosi compagni in cosa consiste? Andare controcorrente implica che ci sia una corrente che spinge in direzione opposta a quella verso cui si vorrebbe andare. Dunque, mi sembrava fino a ieri di aver capito che, fallita la rivoluzione liberale promessa da Berlusconi, si trattava di spingere nella direzione opposta a quella, neoclericale e statalista, intrapresa dalla Casa delle Libertà.

Non mi è parsa invece l'analisi da cui ieri i salmoni capicordata sono partiti. Il giudizio nei confronti del bilancio di questi 5 anni di governo Berlusconi non era "La rivoluzione liberale non c'è stata, state sbagliando direzione, vi aiutiamo noi a riprendere la via giusta", bensì "Il governo ha fatto benissimo, ma non è sufficiente, si può fare meglio". Grazie, ma è troppo facile. Questa è tale e quale la posizione di un qualsiasi Sandro Bondi. Anzi, la posizione di un qualsiasi governo uscente che di fronte ai cittadini rivendica quanto di buono fatto, ma ammette con fairplay che sa fare di meglio.

M'aspettavo sinceramente di più soprattutto da Benedetto. Gli interventi della mattina sono stati ottimi. Interessantissimi Palma, De Nicola e Tapparini. Il pomeriggio uhm uhm. Capisco: arriva Berlusconi, Berlusconi lì a sentire per lanciare il movimento. Ok. Non dico che bisogna andarci giù troppo pesante, ma qualche 10 e lode in meno sarebbe stato il caso, perché così altro che controcorrente, è sembrata un'adesione con qualche distinguo. Ecco, quindi, che più che liberi questi radicali ieri mi sono sembrati moderati. E d'altra parte, Forza Italia non è forse la casa dei moderati?

Poi s'è verificato ciò che Pannella aveva da tempo previsto. Statti accorto, Benedetto, che Berlusconi vi vuole solo per poter vantare una pecetta radicale. Marco ed Emma no, ma questi «se ponno pija, cioè non sono pericolosi». E infatti, sul finale, Berlusconi lancia il suo siluro. Nella richiesta di cambiare nome al movimento (da Riformatori Liberali a Radicali Liberi, «fidatevi, me ne intendo di comunicazione», ammicca il Cav.) adottando il termine "radicale" si cela il vero interesse di Berlusconi: la pecetta. Quale sarà la risposta? Rimarrà quella di Della Vedova, che «i Radicali sono là dove sono Marco Pannella ed Emma Bonino»?

Rosapugnanti. Però Berlusconi rimane sempre di gran lunga più furbo degli imbalsamati leader dell'Unione. Il Cav. capisce bene l'importanza che per lui hanno anche le pecette e se le porta bene in vista sul petto, lanciando con la sua presenza il movimento dellavedoviano. Viceversa, con grande scorno di Pannella, i leader dell'Unione, vittime del loro stesso autolesionismo, non hanno ancora trovato tempo e modo d'incontrare né Marco né Emma. Anzi, ne hanno paura. Ed è, questa, cosa che non va giù a Pannella e non ne fa mistero. Berlusconi raccoglie la delusione e non manca di rivolgersi a Marco come al possibile «figliol prodigo» di domani. Prodi non reggerà, disse Pannella all'ultimo congresso dei Radicali Italiani, ma noi gli saremo fedeli come gli «ultimi giapponesi». Parole particolarmente apprezzate dal leader dell'Unione, ma che non sono bastate a convincerlo a riconoscere esplicitamente la qualità dell'apporto radicale alla coalizione.

Una rappresentazione molto - molto - vicina alla realtà presente e futura è quella fatta da Stefano Folli oggi su Il Sole24Ore: lettura altamente consigliata.
«In ogni caso, bisogna guardare con attenzione ai segnali politici. La delusione di Pannella è emblematica. E' chiaro che se i radicali non riusciranno a contare nell'Unione prodiana, da soli o insieme ai socialisti, non resteranno con le mani in mano. Il fatto che i vari segmenti del partito continuino a parlarsi e a riconoscersi dentro la stessa cornice è un indizio per capire il futuro. Nel quale non si può escludere che i radicali eletti a sinistra e i radicali eletti a destra si ritrovino spontaneamente in Parlamento intorno a comuni valori e a comuni battaglie. Al riguardo, il discorso di ieri di Pannella suona come una conferma. E del resto, se la legge proporzionale è destinata a disaggregare gli schieramenti, non saranno i radicali a rimanere immobili».
Ai salmoni comunque è il caso di dire "in culo alla balena", insomma: buon lavoro e buona fortuna

8 comments:

Anonymous said...

Concordo in toto con Phastidio.
Il senso dell'andar controcorrente è rispetto alla scelta opportunistica di Pannella: andare con chi, oggi, sembra il vincitore.
Attenzione: ho letto dei sondaggi che vedono la "Rosa nel pugno" leggermente sotto il 2%. Non vorrei che per saltare sul carro del vincitore si facesse un capitombolo storico e umiliante...

JimMomo said...

Lo so, un post biricchino il mio. Non dovrei neanche rispondere, ma non per scortesia, anzi non avrei da obiettare. Al di là di cosa significhi il controcorrente, ieri ho registrato un cambio di registro.

Troppo soft, ieri, i salmoni, sia in toni che in contenuti, tutto troppo tranquillo per chi comunque dovrebbe portare problemi a molte forze politiche della CdL.

Questa, permetterete, è stata la mia impressione, che vi prego di non giudicare faziosa poiché ero andato lì con la migliore predisposizione.

ciao

Anonymous said...

A volte, essere moderati è un pregio

Anonymous said...

Io sono totalmente d'accordo con te. Personalmente mi sono sembrati un pò "insipidi".
Saluti

Anonymous said...

Al volo, vorrei annotare solo una cosina sul:
"Pannella e Bonino no, ma questi «se ponno pija, cioè non sono pericolosi»".

Sarà, ma del resto dall'altra parte vige un po' un equipollente (si parva licet) "quelli libberisti selvaggi, thatcheriani, no; ma quell'altri «se ponno pija, cioè non sono pericolosi».

C'è poco da scandalizzarsi: la scelta "socialista" e quella "liberista" hanno ciadcuna le sue implicazioni, meglio darne atto e non raccontarci storie.
L'altro giorno a Roma c'erano quelli secondo i queli "il liberismo non può attendere". Punto.
Se ce la faranno a smuovere qualcosa, solo il tempo lo dirà.

Anonymous said...

I radicali veri saranno sempre tali, che si schierino a destra o a sinistra.

Io preferisco il centrodestra.

Anonymous said...

Birichino? Questo post è proprio maliziosamente bastardo! ;)

Anonymous said...

Ho letto la relazione di Della Vedova e non ho trovato traccia di moderatismo... veramente non riesco a capire il tuo post.

Il fatto è che RL probabilmente non influenzerà la politica statalista della CdL, ma Pannella si trova in condizioni ancora più disperate! Non potrà neanche parlare di liberismo o atlatismo, e si dovrà attaccare all'anti-clericalismo per necessità.

Ne parlo sul mio blog.