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Thursday, October 04, 2007

Iran. Kouchner chiama all'appello l'Europa

Ieri il Corriere ospitava un intervento di Bernard Henry-Levi, che smascherava i luoghi comuni dietro ai quali chi non vuole agire contro le dittature si nasconde per rigettare lo strumento delle sanzioni economiche e commerciali. Il caso era quello della Birmania.

Oggi, su la Repubblica, la lettera di Bernard Kouchner, amico di Henry-Levi e ministro degli Esteri francese, in cui spiega ai suoi colleghi dell'Ue perché vuole contro l'Iran un sistema di sanzioni europeo, al fianco di quello Usa, se necessario anche al di fuori di un quadro Onu.
«Se vogliamo evitare che la comunità internazionale un giorno si trovi davanti a un'alternativa devastante, e debba scegliere tra l'acquisizione da parte dell'Iran dell'atomica e un intervento militare per impedirglielo, dobbiamo dare avvio ai negoziati e all'immediata sospensione delle sanzioni nel caso in cui le attività nucleari dell'Iran siano interrotte o viceversa dobbiamo prevedere il loro inasprimento se l'Iran si rifiuterà di interromperle».
Il tempo, avverte Kouchner, «gioca contro di noi, perché ogni giorno che passa, l'Iran si avvicina sempre più alla piena padronanza della tecnologia dell'arricchimento dell'uranio, de facto la capacità nucleare militare». E' di «primaria importanza», aggiunge, mostrare oggi la «determinazione» dell'Europa, prendendo l'iniziativa di «approvare nuove severe misure per aumentare la pressione sull'Iran, affinché ottemperi alle richieste del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite», senza aspettare un'altra risoluzione, chissà per quanto tempo ancora bloccata dai veti di Russia e Cina. «Ne va della nostra responsabilità e credibilità».

Quindi, «parallelamente ai negoziati per una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che dovranno proseguire, propongo di cominciare ad esplorare insieme la possibilità di nuove misure europee. Non possiamo permetterci di attendere l'adozione di questa risoluzione per andare avanti».

Kouchner ha ricordato inoltre l'offerta rifiutata da Teheran nel 2006: incentivi economici, assistenza tecnica sul nucleare civile con la costruzione di un reattore, garanzie di sicurezza e ampi negoziati con gli Stati Uniti. Per iniziare a negoziare queste "carote", si chiedeva in cambio soltanto la sospensione dell'arricchimento dell'uranio. Perché rifiutare, se davvero l'unica cosa che interessa Teheran è il nucleare civile?

Dall'esperienza di questo Governo Prodi escono di molto ridimensionati anche l'acutezza e il genio politico di D'Alema, che di fronte alla proposta di Kouchner infila una bestialità dopo l'altra, dando il senso di quanto cinismo e miopia guidi la politica estera italiana oggi. «Noi non abbiamo mai escluso in alcun momento l'ipotesi» di sanzioni europee, ha chiarito il nostro ministro degli Esteri, dicendosi preoccupato se poi il «prezzo da pagare» fosse «la rottura dell'unità del Consiglio di Sicurezza» dell'Onu. Abbiamo capito bene? Ha parlato di «unità» del Consiglio di Sicurezza? Ma quale Onu vede D'Alema? Con che coraggio mistifica a tal punto la realtà: non c'è alcuna «unità» del Consiglio di Sicurezza da preservare, ci sono, piuttosto, divisioni che impediscono di ottenere risultati con l'Iran.

Ma poi il sagace D'Alema tradisce la vera sua preoccupazione: «Dato che abbiamo intense relazioni economiche con l'Iran, noi sopportiamo oneri maggiori anche rispetto a chi alza più facilmente la voce». Ah, ecco.

Il 15 ottobre l'Ue deciderà e, purtroppo, ci tocca sperare che l'Italia si trovi isolata.

2 comments:

hellstrike said...

Beh .. se stiamo ad ascoltare Baffino e Kompagni stiamo freschi ..

Ma nonostante sia difficile per gente normale capire la "logica" che anima la SINISTRA politica italiana, mi pare di intravvedere un filo conduttore:
Basta analizzare la politica attuata negli ultimi decenni da questi persone per vedere a dove porta.
A nulla. L'importante è seguire ciecamente l'ideologia, non importa poi quali ne siano le coseguenze.
Tanto i responsabili restano impuniti ... ehm ... Piancone tanto per farne un esempio. Anzi no .. Visco !

perdukistan said...

sinistra destra per teheran pari sono. secondo voi perché mai l'italia è rimasta fuori dal gruppo di contatto sull'iran?