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Tuesday, October 30, 2007

La minaccia iraniana incombe

In esclusiva su questo numero di LibMagazine, l'analisi di Emanuele Ottolenghi, direttore del Transatlantic Institute, sull'«incombente minaccia» iraniana.

La contrarietà delle cancellerie europee rispetto all'ipotesi di un attacco militare contro l'Iran; la determinazione e il realismo del presidente francese Sarkozy, che ha messo l'Europa di fronte alle sue responsabilità:
«Sarkozy's speech then eloquently formulated our foreign policy challenge: a nuclear Iran is "unacceptable", failure to dissuade Tehran from its nuclear ambitions is unthinkable because the dilemma it forces us to face is catastrophic – either war or a nuclear Iran – and therefore we must do more to prevent Iran from reaching the brink of nuclear mastery... What Sarkozy is saying to Europe is simple: if you want to prevent Iran from going nuclear and avoid a military strike against Iran, make your diplomacy more aggressive and more effective. Or, in simpler language, put your money where your mouth is».

Quindi, Ottolenghi delinea con precisione i due scenari della «disastrosa alternativa», «an Iranian bomb or the bombing of Iran». Da una parte gli studi che indicano le conseguenze, i pericoli e i possibili fallimenti di un attacco; dall'altra gli effetti ancora più catastrofici, sulla regione e sul mondo intero, di un Iran che riuscisse a dotarsi della bomba atomica.

Infine, un capitolo sul "che fare?". L'Europa può fare molto: «Europe is the first commercial partner of Iran... Europe can use its mighty economic, financial and commercial clout, to squeeze Iran». L'Europa può sollevare a livello internazionale la questione della violazione dei diritti umani in Iran ed utilizzarla per esercitare forti pressioni sul regime. Può sostenere pubblicamente e attivamente i dissidenti e l'opposizione iraniana nella loro lotta per la libertà.

Ma c'è molto altro sul nuovo numero di LibMagazine: uno sguardo di Gabriele Cazzulini sullo «spazio politico del Medio Oriente, molto più complesso di quello occidentale che è rimasto alle lineari geometrie di Euclide», e la risposta libertaria di Stefano Magni allo storico marxista Eric Hobsbawm, secondo cui il mercato sta uccidendo la democrazia.

Di politica interna si occupano il corsivo quotidiano, a cura di Francesco Nardi, e un editoriale del sottoscritto, che si sofferma sui due eventi politici del week end, segnali di altrettante potenziali novità: il discorso di Veltroni alla prima assemblea costituente del Pd e il convegno "Verso la Costituente Liberal-Democratica Europea", organizzato da PRI e Voce Repubblicana. Inoltre, Stefano Morandini sul caso dei "Sovereign Wealth Funds", i contributi di Ciro Monacella e Monica Costa e le consuete rubriche di Nardi, Castaldi, Fronterré, Lupi. Buona lettura.

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