In esclusiva su questo numero di LibMagazine, l'analisi di Emanuele Ottolenghi, direttore del Transatlantic Institute, sull'«incombente minaccia» iraniana.
La contrarietà delle cancellerie europee rispetto all'ipotesi di un attacco militare contro l'Iran; la determinazione e il realismo del presidente francese Sarkozy, che ha messo l'Europa di fronte alle sue responsabilità:
«Sarkozy's speech then eloquently formulated our foreign policy challenge: a nuclear Iran is "unacceptable", failure to dissuade Tehran from its nuclear ambitions is unthinkable because the dilemma it forces us to face is catastrophic – either war or a nuclear Iran – and therefore we must do more to prevent Iran from reaching the brink of nuclear mastery... What Sarkozy is saying to Europe is simple: if you want to prevent Iran from going nuclear and avoid a military strike against Iran, make your diplomacy more aggressive and more effective. Or, in simpler language, put your money where your mouth is».
Quindi, Ottolenghi delinea con precisione i due scenari della «disastrosa alternativa», «an Iranian bomb or the bombing of Iran». Da una parte gli studi che indicano le conseguenze, i pericoli e i possibili fallimenti di un attacco; dall'altra gli effetti ancora più catastrofici, sulla regione e sul mondo intero, di un Iran che riuscisse a dotarsi della bomba atomica.
Infine, un capitolo sul "che fare?". L'Europa può fare molto: «Europe is the first commercial partner of Iran... Europe can use its mighty economic, financial and commercial clout, to squeeze Iran». L'Europa può sollevare a livello internazionale la questione della violazione dei diritti umani in Iran ed utilizzarla per esercitare forti pressioni sul regime. Può sostenere pubblicamente e attivamente i dissidenti e l'opposizione iraniana nella loro lotta per la libertà.
Ma c'è molto altro sul nuovo numero di LibMagazine: uno sguardo di Gabriele Cazzulini sullo «spazio politico del Medio Oriente, molto più complesso di quello occidentale che è rimasto alle lineari geometrie di Euclide», e la risposta libertaria di Stefano Magni allo storico marxista Eric Hobsbawm, secondo cui il mercato sta uccidendo la democrazia.
Di politica interna si occupano il corsivo quotidiano, a cura di Francesco Nardi, e un editoriale del sottoscritto, che si sofferma sui due eventi politici del week end, segnali di altrettante potenziali novità: il discorso di Veltroni alla prima assemblea costituente del Pd e il convegno "Verso la Costituente Liberal-Democratica Europea", organizzato da PRI e Voce Repubblicana. Inoltre, Stefano Morandini sul caso dei "Sovereign Wealth Funds", i contributi di Ciro Monacella e Monica Costa e le consuete rubriche di Nardi, Castaldi, Fronterré, Lupi. Buona lettura.
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