Con l'uscita di scena di Chirac è venuta meno la «principale sponda europea» del Governo Prodi e della politica estera di D'Alema. Sarkozy, osserva correttamente Angelo Panebianco oggi sul Corriere, ha «dismesso sia l'antiamericanismo chiracchiano... sia la tradizionale ostilità francese per lo Stato di Israele». Ma il nostro governo non può seguire Sarkozy su quella strada, la coalizione non reggerebbe all'urto della sinistra anti-americana e anti-israeliana.
L'Europa si troverà presto – sarà la Francia di Sarkozy e Kouchner a mettercela – di fronte a un bivio: seguire gli Usa sulla strada delle sanzioni, una chance alla politica per fermare la corsa atomica dei mullah; oppure ostinarsi a far finta di niente, a nascondersi dietro l'ignavia dell'Onu, rendendo praticamente certa un'azione militare. Quando Kouchner presenterà ai ministri degli Esteri dell'Ue la sua proposta di sanzioni europee contro l'Iran, al di fuori di una cornice Onu, potrebbe diventare «manifesto l'isolamento italiano dal contesto europeo e occidentale».
«Aderire a una iniziativa tutta "occidentale" (americana e europea) contro l'Iran al di fuori dell'Onu sarebbe impossibile per il governo Prodi a causa dei suoi equilibri interni di coalizione. Ma non aderire sarebbe altrettanto impossibile a causa dell'insostenibile isolamento italiano che ciò provocherebbe. Comunque vada, il tempo degli equilibrismi e delle ambiguità della politica estera italiana sembra ormai scaduto».
E i Radicali, il ministro Emma Bonino, con chi stanno? Con il "radicale" Bernard Kouchner, ministro degli Esteri dell'"uomo nero" Sarkozy, o con il post-comunista D'Alema?
1 comment:
L'unica cosa chiara, al momento, è che il consulente di Intini ha dato il culo ai turchi.
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