Sapevamo che il disimpegno italiano dall'Iraq era programmato. Ma sapevamo anche che doveva essere legato alle scadenze del processo politico iracheno e concordato con gli alleati. Ma vi sembra opportuno che Berlusconi, proprio all'indomani degli attacchi terroristici contro Londra, ribadisca esplicitamente il piano di ritiro dall'Iraq specificando persino il numero di soldati che se ne andranno per primi, 300?
All'indomani degli attacchi, ma anche delle minacce esplicite formulate da Al Qaeda all'Italia, "siete i prossimi", e personalmente a Berlusconi, con il quale hanno "un conto aperto", a me sembra un modo delicato per sfilarsi e per rimarcare al terrorismo una nostra pur lieve differenza politica rispetto a Stati Uniti e Gran Bretagna, che non hanno annunciato alcun ritiro, nemmeno parziale.
Nella speranza che raccolgano. Se hanno raccolto, si saranno fatti una grossa risata. In Italia, paese dalla democrazia e dalle libertà deboli, nient'affatto anglosassone, prevalgono, e non solo nella nostra classe politica, l'atteggiamento furbesco del "se ce la giochiamo bene... forse la sfanghiamo" da una parte, o le reazioni scomposte e rabbiose da scontro di civiltà e carnevalesche da neo-crociati. Al di là della solidarietà di maniera, non ci sentiamo un tutt'uno con Stati Uniti e Gran Bretagna, con l'Europa, crediamo di poterne restare fuori giocando una nostra personale partita fatta di distinguo, piccole ambiguità e impercettibili scarti politici rispetto a chi è già stato colpito.
Auguri
1 comment:
Sembra anche a me un'emerita cazz...ta, che fa il paio con quella del G8, che ha conferito 3 MLD di $ ai "palestinesi", cioé ai loro aguzzini...
PAOLO DI LAUTREAMont
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