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Wednesday, July 20, 2005

Cosa succede in Cambogia e Vietnam, sotto gli occhi dell'Onu

Da notizie ricevute da Human Rights Watch in Cambogia, che insieme ad altri gruppi con sede in Cambogia sta seguendo da vicino la vicenda, pare che il governo cambogiano sia deciso a procedere al reimpatrio forzato di circa 100 montagnard cui l'UNHCR non ha riconosciuto lo status di rifugiato. Sulle cause del mancato riconoscimento dello status ci sono aspre polemiche, anche per il modo di operare dell'UNHCR - chiaramente l'Onu non poteva dare che il peggio di sé. Nei giorni scorsi l'UNHCR aveva però dichiarato che chi avesse rifiutato il reimpatrio sarebbe stato accolto negli Stati Uniti. Qualcosa sembra essere cambiato.

Il leader della Montagnard Foundation Kok Ksor ha parlato con i rifugiati che hanno deciso di resistere in modo nonviolento al reimpatrio, seduti a terra e in preghiera. Vari gruppi internazionali stanno contattando il Congresso e il Dipartimento di Stato affinché gli Stati Uniti blocchino il reimpatrio e consentano ai rifugiati di recarsi in America (una norma americana consente di considerare rifugiati anche coloro che non hanno lo status formale se la situazione può far ritenere che lo siano). Domani alcuni giornali cambogiani dovrebbero parlare del caso e anche Human Rights watch dovrebbe intervenire formalmente.

Grazie a Matteo Mecacci (Radicali Italiani)

UPDATE 2,37 AM: Kok Ksor ha saputo da uno dei montagnard presenti che gli oltre 100 profughi sono già stati picchiati e portati via dal campo profughi sotto gli occhi dei diplomatici occidentali e dell'UNHCR.

Il comunicato di Kok Ksor:
Stando ad informazioni credibili ricevute dalla Cambogia, il Governo Cambogiano avrebbe informato l'UNHCR che 108 rifugiati Montagnard attualmente situati nel Campo 1 di Pnhom Phen, le cui richieste di asilo sono state rigettate dall'UNHCR, saranno reimpatriati in Vietnam il 20 luglio 2005 senza alcun tipo di monitoraggio o protezione richiesti dalla Convenzione ONU sui Rifugiati.

A nome del popolo Degar che si trova negli Altopiani Centrali e negli Stati Uniti, la Montangard Foundation si appella a tutti i Governi democratici, in particolare al Governo degli Stati Uniti e ai paesi dell'Unione Europea, affinché intervengano urgentemente per fermare questo reimpatrio forzato che non solo viola la Convenzione ONU sui Rifugiati, ma mette a rischio la vita di più di 100 rifugiati. Nessun reimpatrio dovrebbe essere consentito fino a che non sia stabilito un credibile sistema di monitoraggio negli Altopiani Centrali da parte dell'UNHCR e altre agenzie ONU per proteggere questi rifugiati.

La Cambogia e il Vietnam sono destinatari di grosse somme di denaro nella forma di aiuto allo sviluppo da parte degli Stati Uniti e della Commissione Europea. Il reimpatrio forzato di esseri umani senza garanzie verso una nazione come il Vietnam, conosciuta per le sistematiche persecuzioni e discriminazioni verso i Montagnars, è contrario non solo al diritto internazionale ma al principio di umanità. I governi democratici devono opporsi ad un simile comportamento criminale.

Malgrato tutto questo, i Montagnads nei campi profughi reagiranno in modo nonviolento se le autorità cambogiane e l'UNHCR tenteranno di reimpatriarli con la forza. Si siederanno per terra e pregheranno per chiedere ai governi democratici di intervenire per il rispetto dei loro diritti umani: non combatteranno contro le autorità. Infine, la MFI intende anche fare appello al nuovo Alto Commissario Onu sui Rifugiati Antonio Guterres affinché riveda accuratamente le attività degli uffici dell'UNHCR in Vietnam e in Cambogia per assicurare che la Convenzione ONU sui Rifugiati venga applicata correttamente.

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