Chiedo aiuto ai miei lettori. Si continua a parlare della sfida alle presidenziali francesi tra Nicolas Sarkozy e Ségolène Royal. Meglio l'uno o meglio l'altra? Ebbene, in un post di qualche giorno fa lamentavo il fatto che quelli che si schierano con Sarkozy passano o per maschilisti o per fascisti. Nella sua conversazione domenicale Pannella ha detto di Sarkozy che «ha professionalità politica - questo è un problema - e ha preparato militarmente la sua campagna, le sue truppe, la sua organizzazione», mentre la Royal è «più dilettante», anche se ha mostrato di essere una «grande dilettante», e «a volte i grandi dilettanti riescono a raggiungere l'ascolto meglio di grandi professionisti».
Quindi, sarebbe «probabilissima» la vittoria di Sarkozy, anche perché la Francia è sempre «al 100% gollista e al 100% petainista». Anche per Pannella chi vota Sarkozy non può che essere «petainista», cioè fascista.
A quel punto però Bordin fa notare al leader radicale che pochi giorni prima Glucksmann ha dato di Sarkozy una lettura opposta, spiegando che in qualche modo rappresenta una «rottura» con una certa destra gollista. «Certo», risponde Pannella... E qui entrate in gioco voi, aiutatemi a capire il passaggio che segue (qui il video). Pannella racconta di aver chiesto di de Villepin a una sua vecchia conoscenza, all'ex ministro Badinter: «Un uomo di principi, non può farcela», gli ha risposto quello. Ma che c'entra de Villepin? Avrò capito bene? Possibile che Pannella abbia confuso Sarkozy e de Villepin?
Venendo alla candidata socialista, Ségolène Royal, tra i suoi sostenitori c'è l'imbarazzante Jean-Pierre Chevènement, esponente della sinistra nazionalista e antieuropeista francese, da sempre in prima fila, ad ogni appuntamento referendario o elettorale, tra i francesi che intendono frenare il processo d'integrazione europeo. Come faceva notare ieri il Riformista, «il fatto che Ségolène Royal abbia raggiunto con lui un accordo elettorale non depone a favore della chiarezza del programma della candidata all'Eliseo per il Partito socialista, soprattutto in tema d'Europa».
La Royal renderà noto domenica prossima, l'11 febbraio, il suo programma, che rischia di contenere scelte - sulla legge istitutiva del Cne, il "Contratto di nuova occupazione", o sulle 35 ore - legate a sicurezze sociali ormai difficilmente sostenibili, in sintonia con quell'atteggiamento timoroso delle riforme che fino a oggi ha caratterizzato in Francia sia la destra che i socialisti.
Intanto, secondo i sondaggi continua a perdere terreno. Sembra sempre più "quella che piace ma non convince". E le intenzioni di voto in uscita dalla candidata socialista, osserva Jean-Marie Colombani, oggi su La Stampa, sembrano passare al terzo candidato, François Bayrou, il Prodi francese (lui stesso si è paragonato al Presidente del Consiglio italiano). Guarda caso la sua inattesa ascesa nei sondaggi coincide cronologimente con la caduta di Ségolène. I problemi della Royal? Per Colombani le sue gaffes, la mancanza, oltre l'appeal personale, di un'identità politica riconoscibile, e l'intervento "alla Visco" di Hollande, che ha promesso "più tasse", argomento notoriamente vincente.
2 comments:
Questo post sembra uno sparo (involontario?) sulla Croce Rossa...
e pensare che ti credevo... troppo buono.
Meglio così!
Ciao.
così quello che il riformista(?) scrive oggi: il Riformista, «il fatto che Ségolène Royal abbia raggiunto con lui un accordo elettorale non depone a favore della chiarezza del programma della candidata all'Eliseo per il Partito socialista, soprattutto in tema d'Europa».
così quello che il riformista(?) non scriverà mai: il Riformista, «il fatto che romano prodi abbia raggiunto con la sinistra estremista non solo un accordo elettorale ma finanche governativo non depone a favore della chiarezza del programma del premier che risiede a stento dentro palazzo chigi, soprattutto in tema d'europa e resto del mondo».
è meglio che il riformista...si riformi, appunto!!!
ciao.
io ero tzunami...
Post a Comment