Anche se in «stato vegetativo permanente», il paziente è pur sempre una «persona, con la sua dignità umana fondamentale». Come non condividere questa premessa della Congregazione per la Dottrina della Fede?
Ebbene, è così forte il rispetto dei vescovi per la dignità della persona da indurli a stabilire che «la somministrazione di acqua e cibo, anche quando avvenisse per vie artificiali, rappresenta sempre un mezzo naturale di conservazione della vita e non un trattamento terapeutico... Il suo uso - conclude la Congregazione - sarà quindi da considerarsi ordinario e proporzionato, anche quando lo stato vegetativo si prolunghi». Tale somministrazione, spiega il dicastero vaticano, «è quindi moralmente obbligatoria». Dobbiamo quindi concludere che anche lasciar morire una pianta diventerà presto una violazione dei diritti umani?
Talmente alto il rispetto della dignità della persona, che la persona viene spogliata del diritto di decidere se il mezzo artificiale sia ordinario o sproporzionato per la conservazione della propria esistenza. Insomma, della dignità umana fa parte il dover essere nutriti e idratati, ma non l'autodeterminazione, il poter decidere della propria vita (e morte).
Ora, i casi sono due. Proprio in ragione del fatto che siamo di fronte a un essere umano, se sono note e ragionevolmente accertabili le volontà espresse in piena coscienza dal paziente sul da farsi nel caso in cui si trovasse in uno stato vegetativo, bisognerebbe eseguire quelle volontà; nel tragico caso in cui queste non fossero note, sarebbe sempre meglio che decidano i famigliari, o una persona cara, piuttosto che degli estranei in tonaca e orologi d'oro massiccio.
5 comments:
"lasciare morire una PIANTA... una violazione dei diritti UMANI"
C'e' chi stacca la spina, e c'e' chi stacca la logica...
ma non fare tanto l'indignato!
Questa è la dottrina della fede cattolica. Se uno vuole seguirla deve fare così. Se uno non vuole seguire quei precetti non li segue.
l'importante è che nessuna legge imponga a tutti quelle regole che sono solo di alcuni.
e poi, per quella dottrina la vita non è dell'individuo, ma solo del Creatore. Perciò coerenza vuole che...
Non mi meraviglio di certe posizioni. Non le condivido e basta e spero che nessuno mi imponga quelle regole.
Ma se uno vuol seguirle... nulla da ridire.
la somministrazione di acqua e cibo non è un trattamento terapeutico. girala come vuoi ma è così.
"lasciare morire una PIANTA... una violazione dei diritti UMANI"
se è una pianta non è un essere umano, per cui non c'è violazione dei diritti umani nè se la lascio morire ne se la obbligo a restare in vita no?
Ma non ti viene il dubbio che certe volte le parole siano capziosamente colpevoli? "Vegetativo" è così violentemente cinica e conclusiva come parola. Te lo dico da relativista, sia chiaro.
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