Cosa intendesse dire il ministro degli Esteri francese era già chiaro prima delle precisazioni cui è stato costretto dall'interpretazione propagandistica che Teheran ha voluto dare alle sue parole e da quanti in Europa, compreso il nostro ministro degli Esteri, hanno ritenuto più comodo fraintenderle. E' evidente che Kouchner non auspica affatto una guerra contro l'Iran, né la minaccia. Semplicemente, intende mettere in guardia i partner europei: se l'Europa rimane immobile e si rifiuta di sostenere un serio regime di sanzioni contro il regime iraniano, anche al di fuori dell'Onu, la guerra è lo scenario, certo non desiderabile, ma senz'altro più realistico. «Il sistema per evitare la guerra sono le sanzioni». E le sanzioni che «sono efficaci sono quelle degli americani: economiche, sui grandi patrimoni, contro le banche».
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu è reso impotente dai veti di Russia e Cina. L'unica possibilità di evitare un'azione di forza consiste nel varare un sistema di sanzioni americano ed europeo che metta in ginocchio il regime iraniano fino a farlo a cadere o almeno a costringerlo a rinunciare alla bomba. L'Europa ha bisogno del petrolio e del gas iraniano, ma ancora di più Teheran ha bisogno delle forniture, della tecnologia e del materiale industriale europeo.
Ostinandosi a far finta di niente, a nascondersi dietro l'ignavia dell'Onu, l'Europa rende praticamente certa un'azione militare. La Gran Bretagna, l'Olanda e la Francia sono determinate a procedere insieme agli Usa con le sanzioni contro Teheran per tentare di scongiurare gli scenari peggiori. Kouchner ha auspicato l'adozione di nuove sanzioni da parte del Consiglio di Sicurezza, ma ha preannunciato che la Francia sarebbe disponibile ad andare avanti anche se ciò non dovesse essere possibile: «Se ci sarà una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza, ne saremo felici». Se non ci sarà, «costruiremo sanzioni» fuori dal quadro Onu.
Per la Spagna e l'Italia, invece, l'unico scenario davvero inaccettabile sembra quello delle sanzioni, che danneggerebbe il business (oltre a Eni, Snam, Ansaldo e Banca Intesa) con gli ayatollah. Se la scelta è fra un Iran nucleare e l'uso della forza, Usa, Israele, Gran Bretagna, e probabilmente anche Francia, preferiscono la seconda opzione. Il problema è che l'Italia e la Spagna (la Germania è ancora incerta) non solo si rassegnerebbero all'Iran nucleare piuttosto che all'uso della forza, ma lo preferiscono persino rispetto a sanzioni economiche europee, anche se alla fine, ci auguriamo, potrebbero essere costrette ad adeguarsi alla volontà maggioritaria degli altri partner Ue. In caso contrario, di fronte all'eventualità di una bomba iraniana non faranno certo salti di gioia, ma D'Alema sa bene che qualcuno si prenderà comunque la responsabilità di un attacco. E in quel caso avrà anche la faccia tosta di condannarlo, dopo aver contribuito a renderlo inevitabile.
Inoltre, l'influenza iraniana in Iraq è ormai apertamente considerata uno dei fattori decisivi del caos iracheno... Insomma, i fatti sempre più stanno dando ragione a Michael Ledeen: quella in Medio Oriente è una guerra regionale già da molto tempo e il nemico numero uno è l'Iran.
Giorni fa, Fiamma Nirenstein ha apprezzato le parole di Kouchner:
«Nemico» per noi europei è un concetto tabù. Noi «parliamo», «dialoghiamo», convinti che la pace sia raggiungibile purché la si persegua. Ripetiamo la sciocchezza che «con i nemici si dialoga»: attenzione, si parla con chi è determinato a diventare tuo amico anche se ci sono conflitti in atto, non con chi vuole semplicemente distruggerti in nome di Dio.
3 comments:
Cercavano la pace ma persero l'onore ed ebbero la guerra.
Churchill, più o meno.
Ben detto!
Salve,
lo sapevate che il debito pubblico è una truffa colossale ai danni del popolo sovrano e che consiste nella stampa e nella emissione a costo zero, dal nulla e senza copertura, di denaro, da parte delle banche centrali (BCE., FEED, Bankitalia S.P.A, ecc. - banche private e non pubbliche come vorrebbero farci credere), che viene poi prestato al suo valore nominale e con gli interessi(in cambio di titoli di stato), agli stati nazionali i quali, anzichè stampare moneta "preferiscono" farsela dare in tal guisa dai banchieri, per i bisogni della collettività?
Lo sapevate che le tasse che sborsa il popolo "bue" per pagare questo debito-truffa e i relativi interessi servono SOLO ad arricchire le banche e chi ci sta dietro e... a lato?
Se non ci credete, cercate su internet la parola "signoraggio".
Scoprirete una realtà sconvolgente!
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