Ogni volta che il ministro dell'Economia prende la parola in aula dà sfoggio di una spudoratezza che sembra non contemplare limiti. Fu così per il suo intervento sul caso Visco-Speciale, quando il Governo rimediò una figuraccia deliberando un decreto incompleto. Così, ieri, nella discussione al Senato sulla sostituzione del consigliere del CdA Rai Petroni (in quota CdL), con il super-prodiano Fabiani.
L'attuale CdA Rai è stato nominato nel 2005 quando in maggioranza, in Parlamento, era il centrodestra e al governo Berlusconi. Allora fu trovato un equilibrio: Petruccioli (dei Ds) come presidente "di garanzia" e maggioranza del CdA in quota centrodestra. La sostituzione decisa dal Governo, senza neanche coinvolgere il Parlamento e la Commissione di Vigilanza, alla quale il ministro si è sottratto, ribalta quell'equilibrio politico. La stessa parte politica esprimerebbe così presidenza e maggioranza del CdA. Per noi la Rai dovrebbe essere privatizzata, se davvero non la si vuole lottizzata.
Sentire un ministro che ha appena rimosso dal CdA Rai un consigliere in quota all'opposizione, inserendo un fedelissimo del presidente del Consiglio, affermare al Senato che «il vero male di cui la Rai ha sofferto negli anni e ancora soffre è un rapporto con il potere politico che ne indebolisce la funzione civile, che limita la validità culturale e che la fa soffrire come impresa che opera nel mercato», e che sarebbe intervenuto «esclusivamente nella qualità di azionista, senza perseguire «alcuna finalità politica», è davvero un oltraggio alla nostra intelligenza.
Sempre più Mr. Spocchia che Padoa-Schioppa.
No comments:
Post a Comment