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Wednesday, September 05, 2007

La Chiesa cattolica, «un gruppo politico ben connotato»

Spergiuravano di no, i politici cattolici o reazionari, che la mobilitazione politica della Cei contro il referendum sulla fecondazione assistita non preludesse ad alcun passo ulteriore, come l'attacco alla legge 194 che regola l'aborto, e che per nessuno di essi il tema fosse all'ordine del giorno. Ma quando si risponde a un'autorità superiore gli ordini possono variare da un giorno all'altro.

Eppure, ad alcuni di noi qualche dubbio era venuto già allora, sentendo il Cardinale Ruini affermare che non era in agenda la legge 194, ma solo perché non ce n'erano le condizioni... politiche nel paese. E' evidente che se nel caso vi fossero state... E infatti...

Oggi l'ex presidente della Cei torna a farsi vivo, dalla Summer School di Magna Carta. Deve aver valutato che qualche condizione in più oggi ci sia. Così dichiara che «non solo è lecito, ma doveroso» modificare la legge 194. Per migliorarla, penserete voi. D'altronde ce lo impongono i progressi della scienza, che è riuscita ad abbassare di due o tre settimane la soglia media di gestazione oltre la quale un feto ha possibilità di sopravvivere.

E però Ruini aggiunge la solita precisazione: «Per un credente sarebbe meglio che questa legge non ci fosse, ma c'è... e non c'è una situazione culturale e politica per la sua abrogazione».

Senti chi parla, verrebbe da rispondere al Cardinale Bertone che denuncia contro la Chiesa polemiche «meschine» da parte di «qualche gruppo politico ben connotato». Anche la Chiesa che pontifica su quali leggi sia «doveroso» modificare o abrogare, che difende con i denti i suoi privilegi fiscali, è ormai «un gruppo politico ben connotato» e in quanto tale non può sottrarsi alle polemiche e alla lotta politica.

Nel frattempo, sui privilegi fiscali della Chiesa, la linea suicida della CdL va a sbattere contro un muro a Bruxelles. La commissaria alla Concorrenza Neelie Kroes - violentemente attaccata da qualche rozzo deputato di An, Forza Italia, Udc e Lega solo per aver chiesto di acquisire informazioni dal governo sulle esenzioni fiscali di cui gode la Chiesa cattolica in Italia - è stata difesa da tutti i gruppi del Parlamento europeo, Popolari compresi. Il capogruppo Joseph Daul ha placidamente osservato che bisogna «bisogna lasciar fare il suo lavoro alla Commissione e vedere quale ne sarà l'esito».

4 comments:

Anonymous said...

Il che significa, in rozzi soldoni, che in questo nostro amato Paese si può solo continuare a cadere dalla pentola nella brace senza alcuna speranza che dico una di avere una svolta verso più responsabilità (il profilattico invece dell'aborto o il riconoscimento del merito invece del privilegio camuffato) e quindi più libertà individuale e collettiva

Anonymous said...

Sono passati due anni da quando i radicali dicevano che la chiesa voleva toccare la 194. Non è mai accaduto.
Ora qualcuno ha dichiarato che andrebbe rivista...
Mi chiedo che differenza ci sia con Capezzone che la definisce un "monumento all'ipocrisia".

La verità è che la legge 194 se fosse rispettata sarebbe in antitesi con la visione che di essa hanno i sedicenti-liberali come Jimmomo (o dal commento sopra che la paragona ad un preservativo...)

Anonymous said...

il che significa, purtroppo, sempre ricerca di potere e danaro. Ricordate la richiesta della presenza obbligatoria di una persona anti-aborto? magari si finirebbe anche per stipendiarla!

volevodire.blogspot.com

Anonymous said...

Anche tu Jimmo non ti sei accorto che Ruini diceva la stessa cosa affermata dalla Turco pochi giorni prima?
Nemmeno la Turco se n'e' accorta! ;-)

http://www.loccidentale.it/node/6062

Ahi-ahi-ahi... questi riflessi condizionati anticlericali!

PS: per Utopia: i volontari dei Centri di Aiuto alla Vita sono volontari sul serio, non sono motivati dal denaro.
E in quasi 30 anni hanno aiutato 70mila donne a non abortire, facendo quello che dovrebbero fare i consultori pubblici e le istituzioni.