Quiz. Chi sono? Diventano socialdemocratici quando la socialdemocrazia, ormai un ferro vecchio del '900, è esaurita per missione "storica" compiuta (il welfare state). Scriveva poco tempo fa John Lloyd sul Riformista che «Blair non vince da socialdemocratico». Oggi hanno come progetto l'unità dei riformismi dopo aver demonizzato e affossato quel progetto vent'anni fa.
Il sospetto è che le timide autocritiche del segretario Fassino al Congresso Ds nascondano i comunisti di sempre. Il mese scorso ricorrevano i 5 anni dalla morte di Bettino Craxi, l'unico della prima Repubblica che non ha fatto in tempo a riciclarsi. Gli hanno gettato addosso insulti, fango e monetine. Hanno voluto abbatterlo per via giudiziaria, per poi, come uno strano scherzo del destino, depredarlo dell'obiettivo politico di una vita: il «socialismo tricolore, sulle note dell'Inno di Mameli e nell'unità dei vari riformismi, era anche il progetto di Craxi... l'uomo - parole del segretario della Quercia nel suo libro autobiografico "Per passione" - che aveva avuto ragione sul piano politico negli anni in cui Berlinguer aveva avuto torto». Ce lo ha ricordato Stefano Folli sul Corriere della Sera di ieri Leggi.
Ma loro, i PCIsti, semplicemente detestavano che fosse lui, Craxi, il demiurgo dell'esperimento socialdemocratico e riformista italiano. L'hanno voluto loro il giochino, adesso lo difendono, ma che cosa sono oggi? Con quali facce si presentano davanti al Paese? Socialdemocratici? Riformisti forse? No, i comunisti di sempre!
«L'autocritica da parte del gruppo dirigente diessino si presenta come uno sforzo meritorio, ma appare gravata da una contraddizione irrisolta. Si riabilita Craxi al pari di Nenni o di Saragat, si riconosce che avevano ragione coloro che la pensavano diversamente (ieri sulla Nato e il mercato comune, oggi sull'Iraq), ma il gruppo dirigente resta immutabile e impermeabile. Dove sono, al vertice, i rappresentanti di chi ha avuto ragione, gli eredi di chi ha interpretato il "riformismo" in epoche storiche in cui non era facile farlo perché il più forte partito della sinistra era schierato contro?»
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