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Saturday, February 26, 2005

Perché non sanno quello che fanno...

«... l'offesa inferta alla carità cristiana dal veto al nome di Luca Coscioni costerà ai suoi autori più di un referendum perduto».
E' la Piccola Posta di oggi a cura di Adriano Sofri su Il Foglio: da leggere tutta

Per quanto mi riguarda, sul rifiuto di Prodi all'"ospitalità" dei Radicali, che ritengo purtroppo questione chiusa, ho già scritto un lungo post, che sintetizzo così:
«La gigantesca nave da guerra dell'Unione - una decina di partiti, milioni di elettori, grandi leader, storie "gloriose" - ha avuto paura di annacquare la sua identità ospitando un movimento minuscolo, di poche decine di persone, e guidato da un infermo malato di sclerosi laterale amiotrofica??? Quante deboli e misere le idee di questa grande Unione devono essere, e quanto forti e grandiose le idee dei radicali! Da nonviolenti, nel farsi deboli hanno dimostrato la loro forza. La vera anomalia politica in Italia è la sinistra...»
Inoltre, Andrea - Siena ci ricorda queste frasi contenute nel Vangelo secondo Luca, versetti 45 e 52 del capitolo 11.
"Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito".

"Guai a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito"
Sull'argomento offensiva del Vaticano, contro l'"ospitalità" ai Radicali, e in generale nei confronti della politica italiana, tornerò presto. Intanto, mi basta osservare che in questi giorni è venuto alla luce con estrema limpidezza e spontaneità sulla stampa un fenomeno carsico insospettabile. Sono sempre stato perplesso su alcune "esagerazioni" e dietrologie circa l'ingerenza delle gerarchie ecclesiastiche, ma oggi... loro stessi non sanno quello che fanno, né i vescovi, né la sinistra. segue (non so quando)

1 comment:

Anonymous said...

... i dirigenti dei partiti progressisti devono smetterla una buona volta di parlare con sufficienza del vieto anticlericalismo; devono convincersi che la lotta anticlericale è di nuovo, oggi in Italia, lotta contro la reazione, il proseguimento della lotta antifascista, e che gli operai sono ad essa interessati non meno degli intellettuali; occorre che imparino a mirare più lontano della prossima campagna elettorale, rinuncino alle meschine furberie tattiche...
Ernesto Rossi, 20.09.1959, Firenze

... Il pericolo da cui siamo minacciati non è la trasformazione immediata e visibile dell'attuale regime democratico in regime totalitario clericale. Il pericolo è la trasformazione graduale, per via di quegli imbrogli di cui la DC (ed i suoi eredi, ndr) è maestra, da regime democratico a regime totalitario. Noi non dobbiamo solamente domandare l'abolizione del Concordato e non occuparci di quello che in realtà avviene. Il nostro ufficio deve essere quello di seguire giorno per giorno l'opera della DC (e dei suoi eredi, ndr), dare l'allarme ad ogni suo nuovo passo verso il suo totalitarismo, fare dell'anticlericalismo non astratto ma concreto, con sorveglianza e aggressività in ogni ora. ...
Gaetano Salvemini, 1957

... ma dobbiamo affermare il dovere della società e dello Stato alla loro piena autonomia, ad ispirarsi nel legiferare ai valori tolleranti, laici, civili, cristiani. Lo difendiamo contro la pretesa di imporre ancora l'aborto-reato. Dopo l'adulterio-reato, la scienza-reato, l'unità d'Italia-reato, le manifestazioni di dissenso-reato.
Quel che i "laici" nostrani, i "saggi" di questo caotico regime, i nostri partiti, anche di sinistra, stanno tollerando è ben altro. La Chiesa, i clericali, pretendono ancora una volta, letteralmente, di "dettar legge". Di dettare articoli, emendamenti, pene e attenuanti di legge al Parlamento, ad onta dello stesso Copncordato, con tutta la forza dei loro privilegi….
Marco Pannella, Stampa Sera, 15.03.1976

...Se lo Stato rinunzia a essere centro attivo e permanentemente attivo di una cultura propria, autonoma, la Chiesa non può che trionfare sostanzialmente. Ma lo Stato non solo non interviene come centro autonomo, ma distrugge ogni oppositore della Chiesa che abbia la capacità di limitarne il dominio spirituale sulle moltitudini. Si può prevedere che le conseguenze di una tale situazione di fatto, restando immutato il quadro generale delle circostanze, possono essere della massima importanza.
La Chiesa è uno Shylock anche più implacabile dello Shylock shakespeariano: essa vorrà la sua libbra di carne, anche a cost di dissanguare la sua vittima e con tenacia, mutando continuamente i suoi metodi, tenderà a raggiungere il suo programma massimo.
(...) La Chiesa non può essere ridotta alla sua forza "normale" con la confutazione in sede filosofica...; ma solo con l'azione pratica quotidiana, con l'esaltazione delle forze umane creatrici in tutta l'area sociale. ...
Antonio Gramsci, dai Quaderni