«Gli Stati Uniti ed i nostri alleati europei dovrebbero cominciare col dire "Vladimir, non sei il benvenuto alla prossima conferenza del G8"».L'ha ripetuto oggi su Fox News il senatore repubblicano John McCain, autore col democratico Joe Lieberman di una risoluzione al Senato Usa in cui si chiede al G8 di sospendere la partecipazione della Russia, proprio a causa della sua involuzione autoritaria, e da oggi, anche per l'accordo concluso con l'Iran che ha spianato agli ayatollah la via alla centrale nucleare di Bushehr, sulla costa del Golfo Persico.
La questione nucleare iraniana domani sarà all'ordine del giorno della riunione del Board dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Nucleare (Aiea), a Vienna. «Teheran non deve avere armi nucleari... e con mia grande soddisfazione, nel colloquio col presidente Bush, ho potuto constatare che noi vogliamo usare lo stesso mezzo, vale a dire il negoziato», ha dichiarato oggi Schroeder. Rispondendo a una domanda in una conferenza stampa a Bruxelles, nel suo viaggio in Europa, Bush aveva definito «ridicole» la accuse di voler attaccare l'Iran, pur precisando che «tutte le opzioni rimangono sul tavolo».
Con L'accordo russo-iraniano, firmato dal vicepresidente Gholamreza Aghzadeh e dal presidente dell'agenzia atomica russa Alexander Rumyantsev, nonostante Bush a Bratislava avesse premuto Putin per bloccarlo, Mosca legittima le aspirazioni nucleari iraniane insistendo a definirle esclusivamente civili. Usa ed Europa temono che si tratti di un atteggiamento di facciata, che nasconde una politica di potenza che Mosca intende tornare ad attuare in Medio Oriente e nel Golfo persico. Secondo il Washington Post, l'Iran ha già avuto assistenza nel 1987 dal padre dell'atomica pakistana Abdul Qadeer Khan. Un incontro segreto a Dubai tra responsabili di Teheran ed emissari di Khan sarebbe la più forte indicazione, a oggi, che l'Iran possiede un programma di armi nucleari.
La prima centrale atomica iraniana diventerà operativa nella seconda metà del 2006. La Russia si è impegnata a fornire il materiale fissile per alimentare l'impianto. La prima consegna è prevista sei mesi prima della data prevista per l'entrata in funzione, quindi fra un anno. Condizione essenziale alla quale l'Iran si è dovuto impegnare per arrivare alla firma dell'accordo è la restituzione del materiale fissile una volta utilizzato, una garanzia secondo Mosca sufficiente che esso non potrà essere utilizzato per ricavarne plutonio da impiegare per la costruzione di armi atomiche. Inoltre la Russia godrà della priorità per la costruzione di nuove centrali in Iran. Oltre all'impianto di Bushehr, costato 800 milioni di dollari e con una potenza di 1.000 megawatt, la Repubblica islamica ha in programma di realizzare altre centrali per arrivare a una capacità produttiva di 7.000 megawatt entro il 2020.
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