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Wednesday, February 23, 2005

Wind of change

Ok, è un po' troppo ottimista Gianni Riotta sul Corriere della Sera, circa la reale volontà di alcuni di voltare pagina. Alcuni "cambiamenti" sono stati forzati dai fatti più che dall'onestà intellettuale dei protagonisti. Ma ve bene così, i fatti importano, di coscienza ciascuno ha la propria:
«Com'è cambiato il mondo in soli 365 giorni! Bush era un guerrafondaio ed è il seminatore della democrazia in Iraq, partner diplomatico di Chirac. Sharon era un criminale di guerra e interloquisce con la sinistra, dal settimanale New Republic in America a Furio Colombo, che sveglia gli ultimi settari con la sua intervista al Corriere. I palestinesi sembravano ipnotizzati dall'impotenza di Arafat e rientrano in diplomazia con Mahmoud Abbas. Putin era l'amicone dell'Occidente e si ritrova oligarca da tenere a bada, forte solo del petrolio siberiano. I nuovi problemi si chiamano Cina (può l'Europa vendere armi a un colosso mercantile senza democrazia?), Corea del Nord e Iran (fino a che punto tollerarne la corsa al nucleare?).
(...)
«Siamo in una repubblica piena di guai, fra tutti il declino economico e demografico, il conflitto di interessi del primo ministro e il conformismo dell'informazione, non in un regime totalitario. Berlusconi porterà la sua coalizione al voto, fiero di avere fatto la sua parte in Iraq e sbaglia la sinistra a sottovalutare il fascino progressista del messaggio. Fassino cambia tono al congresso Ds, Prodi nella sua lettera a Repubblica su Bush, ma è ora di dire sì allo sforzo italiano a Nassiriya. Bertinotti non farà storie, ha letto Marx e sa quando si cambia pagina. E l'Onu? Sembrava taumaturgica e conta invece gli scandali, stupri in Africa, mazzette in Iraq, molestie sessuali, dirigenti scacciati».
Il Foglio poi quando c'è da essere ottimisti non si tira indietro e individua due «focolai amici», uno a est, l'altro in Medio Oriente.

Ah, l'ultima cosa, oggi JimMomo è su L'opinione, con questo articolo, preso da questo post.

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