«L'Unione è politicamente strozzata dal movimentismo antioccidentale e anticapitalista di Rifondazione e correntone Ds in politica estera, dal tradizionalismo cattolico, che ama sovradimensionare il proprio ruolo, sulle libertà civili, e dal cattolicesimo sociale sulle scelte di politica economica.
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L'Unione trova il suo cemento in un mix degradante di antiberlusconismo militante e pregiudiziale e di clericalismo intransigente e bigotto. entrambi trovano negli eredi della sinistra democristiana un pilastro indistruttibile che sottopone il resto del centrosinistra ad una forma di ricatto identitario.
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il riformismo deve caratterizzarsi definitivamente come forma di liberalismo progressista che riconosce il mercato come prioritario interesse pubblico, o muore di inutile giddensismo.
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Il riformismo, è liberale e laico, non corrisponde di certo a questo miscuglio di antiberlusconismo e clericalismo che trova nel personalismo solidale, tanto sbandierato da Parisi e prodiani sparsi, la sua presunta declinazione filosofica.
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Blair si definisce in Gran Bretagna un radicale di centro, e il neolaburismo ha saputo affermarsi superando il socialismo statalista e facendosi scavalcare a sinistra dai liberaldemocratici. Finché i Ds non riescono a ritrovare una proprio autonomo percorso di sviluppo dell'idea di socialismo liberale e libertario, finché non prenderanno atto che esistono molti più punti di contatti con i radicali che non con Mastella, Cossutta, Bertinotti e Castagnetti, non riusciranno ad uscire dalla loro palude. Il riscatto è possibile... riflettendo sull'opportunità di trasformarsi in una specie di partito radicale di massa». Leggi tutto
Sunday, February 27, 2005
L'ulivismo, il grande inganno
Riporto dall'editoriale di William Longhi sul suo sito.
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