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Wednesday, February 02, 2005

Sangue sul ferro per un "Berserker" d'oggi

«Troppo semplice, e stupida, la posizione di chi è stato contro la guerra e ora esalta le elezioni senza rivedere il suo giudizio di ieri, quelle elezioni che della guerra sono il prodotto diretto, che sarebbero state impensabili senza le truppe angloamericane, senza la cacciata a colpi di bombe di Saddam Hussein, senza il lavoro sporco della Coalition Provisional Authority, senza la messa in mora dell'Onu e l'accettazione della divisione dell'occidente. Le elezioni in Iraq sono un atto di sedizione globale... un anello della catena della necessità politica, non una nuova versione dell'idealismo arcobaleno, della religione delle buone intenzioni umanitarie...».
E' la conclusione dell'editoriale post-elezioni irachene di Giuliano Ferrara (1 febbraio). Con il fatto storico non trascurabile di un nuovo Iraq che nasce dalle ceneri di una guerra, ancora in corso, devono fare i conti tutti coloro che furono non solo contro la guerra, ma - è bene ricordarlo - anche contro la minaccia della guerra, e che si sono rifiutati di prendere in considerazione le sorti del popolo iracheno. Il "fatto guerra" dovrebbe far riflettere anche Marco Pannella, autore di quella proposta, "Iraq libero", alternativa sia all'evento bellico, sia al pacifismo.

C'è dell'altro però. Le suggestive immagini retoriche («l'imposizione della libertà come modello, una misura rivoluzionaria di tipo imperiale»; la «nobiltà temprata nel ferro») che Ferrara sembra gustarsi, e che hanno trovato estimatori su National Review, nulla hanno a che fare con quella «dottrina strategica» maneggiata, mi sembra, con cautela persino da Bush e i neocon. Insomma, non è la vittoria, o la rivincita, della guerra come poteva essere concepita nell'Europa delle Nazioni, per intenderci all'epoca dei Napoleone, dei Bismarck... dei Wagner. E' semmai - tutti lo speriamo - la validazione di una dottrina "americana". Altra cosa è darsi alla furia guerriera come un Berserker dei nostri giorni (cos'è il Berserker: wikipedia; un'immagine, tanto per farsi un'idea).

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