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Friday, February 02, 2007

Cos'è più trendy? E "de sinistra"?

Pare che il mio endorsement per Nicolas Sarkozy alle prossime elezioni presidenziali francesi abbia suscitato alcune reazioni. Malvino dice che sono «trendy per natura», come dimostra l'incipit del mio post: «Dopo che i miei "intellettuali" di riferimento di cose francesi si sono espressi, il mio endorsement va...»

Il suo, invece, va a Ségolène Royal, perché Sarkozy gli sta «terribilmente sul cazzo», gli «puzza di liberale taroccato», uno che dice di voler «ripulire le periferie dalla feccia».

Ebbene, proprio sull'argomento banlieu, al di là di uscite infelici, e anche strumentalizzate, Sarkozy promette di ricorrere anche a discriminazioni "in positivo", se necessario, superando il principio di uguaglianza formale, per sradicare ineguaglianze "di pelle, domicilio, e cognome". E comunque il rispetto della legalità, anche nelle periferie, è la prima delle questioni sociali. Perché di chi credete che fossero le centinaia di auto bruciate in quei quartieri, di de Villepin forse?

Sul fatto di essere trendy, cosa c'è oggi di più trendy di sostenere il ciclone Ségolène? Quelli che stanno con Sarkozy, si sa, sono o maschilisti o fascisti. Per quanto mi riguarda, tra chi appoggia la Royal perché donna (vedi Pannella e i radicali) e i "miei intellettuali", che qualche argomento, direi abbastanza fondato, si sono sforzati almeno di esporlo, non ho dubbi.

Probabilmente Sarkozy non è neanche liberale, e certo non tutto mi convince delle sue politiche (non sarò mai contrario all'ingresso della Turchia in Europa), ma tra due candidati di solito si tende a optare per il meno peggio. Ségolène, con le sue gaffe, mi sembra un fenomeno mediatico neanche troppo riuscito (ma questo lo vedremo). Il punto è che - almeno secondo quanto ci racconta Glucksmann (che non è noto per essere gollista, o "di destra", ma uno dei pochi intellettuali attivi di "sinistra liberale"), Sarkozy rappresenta un elemento di «rottura» in positivo con un certo becero gollismo, mentre in Ségolène non vi è nulla di nuovo rispetto a un socialismo conservatore che ancora «si crede moralmente infallibile e mentalmente intoccabile». Si può condividere o meno, ma è un'analisi, non un riflesso identitario.

Formamentis cede all'irresistibile tentazione di incasellare ogni cosa all'interno di categorie che non reggono più alla prova dei fatti (destra/sinistra). E allora la spiegazione di quel mio endorsement è che... beh, si sa... che volete? JimMomo «viaggia con una patente falsa, cioè sta temporaneamente a sinistra per migliorare la destra, che è poi il suo elemento naturale», e invece «non sopporta la sinistra». Dunque, sono preda del richiamo populistico alla «Francia del cuore», mentre «nel cuore di una nazione» non può esserci che «il solito vuoto del linguaggio ruffiano e carismatico». Se la nazione vota a destra, s'intende...

Oh, dico, mai uno che si soffermasse sul merito. Il più delle volte i commenti più arguti ai miei post sono tutti volti a etichettarmi di "destra" o di "sinistra". Quelli di là mi dicono che sono di sinistra, di qua mi dicono che sono di destra. Ma cosa sono destra e sinistra? Ammesso - e non concesso - che libertà ed equità siano concetti e valori che appartengono alla sinistra, certa sinistra non è più a "destra" della destra? Fate vobis, io mi accontenterei di dire qualcosa di liberale, di restare il più possibile attaccato, direi incatenato, ai fatti.

E a chi proprio non può fare a meno delle etichette vorrei ricordare di considerare almeno che il mio unico riferimento, di cui condivido le politiche al 99%, al momento è Tony Blair.

7 comments:

Anonymous said...

"mentre «nel cuore di una nazione» non può esserci che «il solito vuoto del linguaggio ruffiano e carismatico». Se la nazione vota a destra, s'intende..."

Ma proprio no, perché c'è pure il populismo di sinistra, of course, lungi da me fare la fine della sinistra francese, cioè sentirsi "moralmente infallibile e mentalmente intoccabile"

Anonymous said...

Per un riflesso identitario, temo che se qualcuno mi domandasse cosa voteresti in Francia risponderei la Royal. Ma so bene che non so bene per cosa voterei. Di Sarkozy so invece un po' meglio per cosa non lo voterei, ma vedo bene che vi possano essere anche buone ragioni per votarlo.
azioneparallela

Anonymous said...

Ma no, che discorsi, tu sei un radicale tutto d'un pezzo. Quindi sei politicamente ambidestro! :-)
I grandi nomi della "nuova ondata" conservatrice europea mi entusiasmano ben poco, magari se ne dovrà scrivere; certo che preferire a un "liberale taroccato" una socialista autentica...

Anonymous said...

Glucksmann di sinisra liberale? Ma suvvia... Forse è liberale (non di gran conio) ma non certo di sinistra.

Anonymous said...

se proprio dobbiamo guardare all'estero, perchè da noi solo mezze calzette, a Blair (compreso anche quest'ultimo Blair) aggiungo Aznar.

Anonymous said...

offtopic parziale sul prossimo crescente ritornello politically corrct di sinistra: l'ecologismo ideologico.

Prepariamoci prima che sia troppo tardi: http://www.corriere.it/Primo_Piano/
Scienze_e_Tecnologie/2007/02_Febbraio
/02/newton.shtml

Anonymous said...

Complimenti per la scelta, remember: Andrea e Mario Giuliacci, due importanti scienziati. Fortuna che Blair dà ascolto a voci più autorevoli.