«Intesa raggiunta», annunciano Fassino e Rutelli. Gli ultimi ritocchi pare siano stati devastanti.
A quanto si apprende, il disegno di legge sulle "coppie di fatto", che ovviamente nel titolo non riporta l'espressione «coppia», ma «Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi», prevede il diritto di successione per i conviventi dopo 9 anni e il passaggio del contratto di locazione dopo 3 anni, mentre per quanto riguarda la reversibilità della pensione la decisione sarà presa quando verrà effettuata la riforma del sistema previdenziale. Sì, ma quando?
Ma ecco le parti più ridicole. Le dichiarazioni di convivenza dovranno essere effettuate all'anagrafe, ma non si specifica più se davanti all'ufficiale anagrafico. Sparisce, incredibilmente, la dichiarazione congiunta: cioè, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari le nuove disposizioni prevedono che i due conviventi renderanno delle dichiarazioni contestuali e distinte, anziché una dichiarazione congiunta che certifichi la loro convivenza. Capite? Contestuali e distinte. Ma che significa? Puro burocratese.
Lo scopo, presumiamo, è quello di evitare ciò a cui avrebbero potuto dar luogo dichiarazioni congiunte all'anagrafe: piccole cerimonie come quelle che si celebrano al Comune, con il fotografo e parenti ed amici che aspettano fuori pronti a lanciare il riso. Insomma, si è fatto di tutto per nascondere l'esistenza della coppia. Un'umiliazione per milioni di persone, etero, ma soprattutto omosessuali.
Tra l'altro, un passaggio che leggo su Repubblica.it («la dichiarazione può avvenire contestualmente, ma nel caso ciò non avvenga il convivente che l'ha resa ha l'onere di darne comunicazioni mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento all'altro convivente») mi fa sospettare che in qualche modo si sia realizzata quell'ipotesi assurda che avevo descritto in un mio precedente articolo: cioè che per il carattere di certificazione, e non di registrazione volontaria, impresso dal Governo al riconoscimento, questi diritti delle singole persone potrebbero scattare automaticamente dopo un periodo di convivenza prefissato per legge e ciascuno dei conviventi potrebbe rivendicarli anche unilateralmente. Sarebbe un incubo illiberale, in cui si toglie la libertà di convivere serenamente a chi comunque non vuole alcun tipo di intervento dello Stato.
Di questo fumo tossico senza arrosto dobbiamo ringraziare anche il Presidente della Repubblica Napolitano, che dall'alto della carica che ricopre ha invitato il lupo a cena. Il suo invito a trovare una «sintesi» con la Chiesa, «tenendo conto» non delle preoccupazioni dei cittadini italiani di religione cattolica, ma di quelle «espresse dal Pontefice e dalle alte gerarchie», rappresentava d'altra parte un vero e proprio mandato a trattare con le gerarchie ecclesiastiche che i ministri più vicini alla Cei hanno subito preso alla lettera.
Avendo ufficialmente rifiutato ogni trattativa sulla legge («Non possumus»), la Chiesa si è fatta inseguire e potrà dirsi comunque insoddisfatta, dal momento che una legge è stata alla fine varata. A proseguire le trattative per suo conto saranno comunque teocon e teodem in Parlamento. Un altro effetto dell'editto Napolitano: l'aver blindato un testo già sbilanciato, i cui unici ritocchi infatti sono derivati dall'aver tenuto conto delle «preoccupazioni» del Papa e delle alte gerarchie, mentre ora i margini di manovra per miglioramenti in senso laico sono ridotti al lumicino.
All'operazione non è estraneo Prodi, ovviamente, che secondo quanto raccontano i retroscenisti avrebbe barattato i Pacs per non avere alla guida della Cei un "ruiniano" come successore di Ruini, che non è mai stato tenero con questo governo e con questa maggioranza («un obiettivo primario per il Professore», o almeno così è «assolutamente convinta la vittima designata dell'operazione, l'attuale presidente della Cei»). Si parla persino di «un incontro che si sarebbe svolto nelle ultime settimane tra il premier italiano e il segretario di Stato vaticano per individuare la strada di un possibile confronto sui temi caldi, a cominciare dai Pacs».
In quell'occasione, racconta Minzolini su La Stampa di oggi, «sarebbe stata adombrata dal Cardinal Bertone anche l'idea di una guida dal profilo "più pastorale" della Cei. Insieme alla promessa, avvolta nel linguaggio enigmatico dei padri della Chiesa, che in cambio di un atteggiamento più disponibile da parte del governo sui temi considerati più incandescenti per la Chiesa, lo stile e l'atteggiamento della Conferenza dei vescovi italiani sarebbe cambiato, sarebbe diventato più attento al concetto "dell'autonomia del laico impegnato in politica" predicata da Paolo VI e tanto cara» al cattolico adulto Prodi.
Spacciata come «guida più pastorale», quindi, almeno così è convinto Franco Monaco, fedelissimo del premier, in realtà si va semplicemente verso la tipica nomina debole, di transizione, che il Segretario di Stato Bertone, e lo stesso Benedetto XVI, potranno influenzare, aprendo e chiudendo il rubinetto degli anatemi a seconda della convenzienza.
Quest'esperienza dovrebbe insegnarci qualcosa sulla sinistra italiana e sulla presunzione che la sinistra post ed ex comunista, o neo comunista, sia anche sinistra laica. Ma su questo torneremo in seguito.
10 comments:
se fa così schifo come sembra, spero proprio che la rnp non la voti
La Bonino l'ha già votata. E' passata in CdM all'unanimità (assenti Mastella e Pecoraro)
La Pollastrini e la Bindi nei prossimi giorni si recheranno all'anagrafe per registrare il loro patto civile di convivenza,si
unira' a loro quanto prima la Bonino,sono legate da un forte sentimento d'affetto,in attesa che l'IMPS possa dare loro la reversibilita'...
spero che questa legge aberrante non venga votata dai Radicali e il voto non contrario della Bonino nel CdM mi lascia senza parole!
è il meglio che si può avere, non ci sputerei sopra.
anche perchè le alternative sono nulle.
è umiliante per gli omosessuali avere dei diritti in piùmsenza però i fotografi e le famiglie?
e perchè?
chi li trovasse così umilianti da non poterli accettare, non li facesse e restasse come prima.
è una scelta, e la possibilità di scegliere è importante in un paese civile.
poi l'alternativa possibile sta nelle parole di bondi, cicchitto e la loggia.
ma le automartellate sulle palle piacciono così tanto?
Chi vuol andare all'anagrafe in coppia, ci va, nessuno glielo impedisce. Se poi vuol festeggiare, meglio ancora.
Una legge che s'è affrettata a non far paura a Buttiglione e al cardinal mortifero Ruino, che non potesse far venire grilli per la testa a George e Ratzi (hai visto mai che facciano coming out, le spudorate), una legge quatta quatta, micia micia, che scontenta tutti e accontenta tutti, un vera vergogna all'italiana.
Anonimo non è l'IMPS, ma l'INPS
Un solo commento
- sui PCS di questo centrosinistra,
- sui DI.CO.,
- sulla politichetta bipartisan dei mestieranti che guardano solo ai voti da prendere e soprattutto a quelli da non perdere a prescindere, come sempre, da qualsiasi valutazione seria ed onesta,
- sul Vaticano dei Principi senza princìpi (a parte la conservazione e riaffermazione della voce in capitolo su tutto e soprattutto sull'unico valore che conta: 'a robba),
- sui bacchettoni moralisti divorziati e non di centrodestra con 2, 3, 4 famiglie alle spalle o in contemporanea, con amanti, amichette ed amichetti vari,
- sulle priorità della gente semplice e comune come me: le tasse, le tasse, i soldi, le tasse, .....ed all'ultimissimo posto i diritti civili delle coppie di fatto ed i temi pannelliani in genere...
Un solo commento su tutto questo ambaradan mediatico pompato artificiosamente come se cambiando tutto (per finta) o niente (per davvero) cambiasse davvero qualcosa...
un solo commento: UN ENORME SBADIGLIO....
In Italia la coalizione di centro-"sinistra" partorisce una legge che se la legge un Aznar o un Cameron si mettono a ridere a crepapelle e l'opposizione, che si fa chiamare, la casa delle "libertà", i cui leader sono tutti divorziati, si oppone compatta parlando di distruzione della morale naturale e della società. Evviva l'Italia.
ah, ero Paolo, ciao a tutti :)
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