«Se il potenziale nucleare americano si allarga al territorio europeo noi dovremo darci nuovi bersagli in Europa. Spetta ai nostri militari la definizione di questi bersagli così come la scelta tra missili balistici e missili da crociera. Ma questo è soltanto un aspetto tecnico».Mosca non accetterà che nuovi sistemi di difesa, che Washington dichiara volti alla tutela da possibili minacce iraniane, intervengano a modificare l'equilibrio strategico tra Russia e Stati Uniti.
Né l'amministrazione Usa né la Nato sembravano voler replicare, in un primo momento, probabilmente per non alimentare polemiche che avrebbero potuto restringere gli spazi di manovra nei colloqui diretti di questa settimana. Ma alla fine il consigliere per la sicurezza nazionale, Hadley, e un portavoce Nato si sono fatti sentire, osservando che la retorica e i toni duri usati dal presidente russo non aiutano il dialogo e la soluzione dei problemi.
Quali i motivi che hanno indotto Putin ad alzare di nuovo la tensione con l'Occidente? Lo storico Richard Pipes, sentito dal Corriere, non crede «che una crisi di questa gravità sia dettata solo dall'installazione dei sistemi radar e antimissilistici americani in Europa». Ci dev'essere dell'altro sotto, «che Putin possa averla causata a scopi elettorali»: «Non sono così sicuro che voglia ritirarsi l'anno venturo. Una situazione di emergenza potrebbe consentirgli di dire al Parlamento che deve restare al comando del Paese per risolverla, e di ottenere un emendamento costituzionale al riguardo. Non penso che la Duma glielo negherebbe e che i russi protesterebbero, anzi».
Insomma, Putin starebbe alzando il livello dello scontro con l'Occidente per accreditare nell'opinione pubblica russa l'esistenza di un nemico esterno che solo lui può fronteggiare. Ciò gli darebbe il consenso necessario per formalizzare il passaggio a un regime autoritario. Sta all'Europa e agli Stati Uniti evitare che si realizzi questo scenario, innanzitutto mettendo bene in chiaro con il presidente russo che non sarebbe accettato.
Secondo Pipes, «la colpa è anche dell'Europa, che non ha appoggiato e continua a non appoggiare il nostro presidente al cento per cento. L'Europa si sta comportando in maniera irresponsabile, ha dimenticato che l'appeasement non dà mai risultati...». L'unico modo di evitare che la crisi giunga a un punto di non ritorno è «presentare a Putin un fronte comune Ue-Usa a partire dalla riunione del G8 di questa settimana». G8, Ue e Nato dovrebbero «compattarsi e mettere Putin con le spalle al muro». Di fronte al ritorno della Russia ai metodi dell'Urss, «tocca all'Occidente in blocco dimostrarle che ciò è inaccettabile». Come? Gli strumenti non mancano:
«Condizionando l'ingresso della Russia nel Wto ai progressi della democrazia in casa e alla distensione fuori; riducendo gli investimenti nell'industria e nella finanza russa. Prendendo decisamente le parti delle ex repubbliche sovietiche in Asia».Ma i nuovi protagonisti entrati da poco nella scena europea dimostreranno di avere la stoffa da leader?
Tutti questi temi sono trattati in un articolo che uscirà domani sul nuovo numero di LibMagazine, che si presenterà con parecchie sorprese: una nuova veste grafica e novità editoriali.
1 comment:
ha ragione pipes che spesso leggo in mailing list.
l'europeretta ha le sue colpe; quella che le imputo io...è di non avere una strategia comune anzi, di non averla proprio una strategia che dicasi una!
l'unica cosa che abbiamo in comune, noi europei...è la valuta.
ed anche con differenze di cambio e di valore reale.
quanto a putin...chiaro che tema lo scudo spaziale.
in verità...mi risulta che putin abbia pure accennato un << famolo insieme >>.
o no?
che cazzo rispondono l'europeretta et gli usa?
no tu no?
a scuola, studiai una poesia che mi è rimasta impressa...parlava di razzismo, si intitolava...il bambino negro non entrò nel girotondo.
neanche quello russo, mi sembra.
p.s.: ma non è che stanno a parafrasà tutti mel brooks...e così, dopo balle spaziali...scudi spaziali???
ciao.
io ero tzunami...
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