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Monday, June 04, 2007

Riforme liberiste, a beneficio dei più deboli

In modo molto efficace, nell'editoriale di oggi sul Corriere della Sera, Francesco Giavazzi dimostra come le riforme cui la sinistra si oppone strenuamente, e che il centrodestra non è riuscito a fare o a portare fino in fondo, sono anche le uniche in grado di aumentare il benessere di chi oggi se la passa peggio.

Meno tasse, più concorrenza e flessibilità nel mercato del lavoro
«Perché le famiglie italiane hanno smesso di accrescere i loro consumi?», si chiede Giavazzi: «La spesa delle famiglie è erosa dalle rendite, frenata dall'incertezza sull'esito di riforme che toccano in profondità la loro vita», ha detto la scorsa settimana il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi. Secondo il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero (Rifondazione comunista), «se salari e pensioni non crescono come aspettarsi una crescita dei consumi?». «Hanno ragione entrambi», osserva Giavazzi: «E' vero che i salari reali non crescono. In sei anni sono aumentati solo del 3%, ma comunque più della produttività, immutata dal 2001. Se non riprende la produttività, i salari reali non possono crescere, a meno di mandare in malora le imprese».

Scuola, università, ricerca di qualità
Ma la produttività dipende anche «dall'innovazione e quindi dalla qualità del capitale umano: se non si migliora la scuola non c'è speranza», avverte l'economista, che spiega: «In un'economia di servizi senza una buona istruzione si è perduti perché si rimane schiacciati in mestieri sottopagati».

Innalzamento dell'età pensionabile
«E' vero che le pensioni sono basse: la pensione media è di circa mille euro al mese. Ma come si possono pagare pensioni più alte in un Paese in cui 16 milioni di pensionati sono sostenuti da solo 24 milioni di lavoratori, quasi 7 pensionati per ogni dieci lavoratori? Se non si lavora di più, è difficile pagare pensioni più dignitose».

A tutto questo aggiungete anche che occorre lavorare di più, e da prima, per pagare un sistema di welfare to work universale, mentre ad oggi solo il 17% dei lavoratori hanno la possibilità di usufruire di una qualche forma di ammortizzatore sociale.

2 comments:

Anonymous said...

cmq sia, un paese che clicca continuamente il blog di grillo e che compra e legge il suo libro sui nuovi schiavi (i precari) di cui il carnefice sarebbe stato il compianto prof.biagi...

beh, un paese così, non ha nessuna chance di cambiare in meglio, può solo sparire dalla storia...
e senza che se ne rammarichi davvero qualcuno...

Anonymous said...

e se oramai sembra a tutti normale che i ragazzi si facciano di spinelli, che si spingano alle fermate dei pullman finchè uno di loro non ci finisce sotto per davvero, che ne muoiano un po' ogni sabato sera, che a scuola filmino coi cellulari tutte le cazzate che fanno comprese violenze e soprusi vari, che la scuola faccia acqua da tutte le parti, che sia solo fortuna se esci vivo da un ospedale, o sereno da un ente pubblico, o non derubato da una banca, ecc ecc ecc

se tutto questo è normale e tollerabile per voi tutti...

beh, allora invidio davvero i francesi che hanno una chance con sarkozy