Un po' di approssimazione. La tensione fa brutti scherzi. Fatto sta che il ministro Padoa-Schioppa evidentemente sta perdendo la calma, insieme alla residua credibilità di integerrimo euroburocrate. Prima si è visto sospendere dal Tar la rimozione di un consigliere di amministrazione della Rai, Angelo Maria Petroni; poi è stato tirato in mezzo al caso Visco-Guardia di Finanza; si è rifiutato di sottoscrivere - evento rarissimo - un rapporto dell'Ocse che si limitava a ricordarci ciò che tutti sanno: che la riforma delle pensioni va accelerata. La settimana nera del ministro si era chiusa con quel goffo attacco al generale Roberto Speciale, con il quale credeva di aver chiuso il caso a favore del governo.
Ieri è arrivata la doccia fredda dalla Corte dei Conti, a confermare quanto tutti avevamo capito ma il Governo si rifiutava di ammettere: cioè che per fretta e incompetenza mancava qualcosa nell'atto amministrativo con il quale il governo aveva sostituito il generale Speciale con il generale D'Arrigo a capo della Guardia di Finanza.
L'ufficio controllo preventivo di legittimità della magistratura contabile ha infatti deciso di chiedere chiarimenti sulla regolarità del decreto di nomina del generale D'Arrigo. I rilievi dovrebbero essere formalizzati oggi al Ministero dell'Economia, che avrà 30 giorni di tempo per rispondere. Il Governo, fa sapere il portavoce Sircana, risponderà oggi stesso ai rilievi. Se i chiarimenti o gli elementi integrativi risulteranno convincenti, allora il provvedimento di nomina sarà registrato. Altrimenti, la decisione toccherebbe al collegio della Sezione di controllo.
Il ministro in aula aveva ignorato le molte richieste di chiarimento sugli atti emanati dal governo e autorevoli esponenti della maggioranza, come l'on. Violante, avevano negato con insistenza in televisione che vi fossero problemi.
Il problema invece c'era, eccome. Il decreto di nomina di D'Arrigo avrebbe dovuto essere preceduto da un altro provvedimento, motivato, di revoca del generale Speciale. Il provvedimento varato dal Governo e controfirmato il 2 giugno scorso dal Presidente della Repubblica, invece, era unico. «Se i rilievi della Corte dei Conti - ha spiegato il costituzionalista Sergio Fois - sono per mancanza o insufficienza di motivazioni, il provvedimento va reiterato». Insomma, l'atto va emanato ex novo e serve una nuova firma di Napolitano.
3 comments:
la calma...
perchè la faccia, oramai...
e quell'altro che solo adesso si preoccupa delle intercettazioni telefoniche e delle fughe di notizie dai tribunali?
ha perso la calma o la faccia pure lui?
12 Giugno, 2007
usuraio arrestato: chiedeva interessi del 300%
noto ministro era in realtà uno strozzino che chiedeva interessi esorbitanti.
roma – svolgeva le mansioni di ministro e nel frattempo, si faceva pagare interessi che andavano dal 299 fino a 342%. per l'usuraio maskarato, sono scattate le manette in seguito alla denuncia presentata da una cittadina italiana che per pagare le tasse e non compiere rapine, è stata costretta a chiedere prestiti ad una nota banca e che una volta ottenuti, l'hanno portata sull'orlo della rovina. il noto ministro, arrestato dalla guardia di finanza con mandato “speciale”, svolgeva la sua malcelata attività di usuraio in tutta la nazione; secondo le indagini compiute dalla guardia di finanza, parrebbe che il noto ministro si servisse di una banca che certi gruppi di potere volevano scalare, banca presso la quale aveva aperto decine di conti correnti al fine di “ingabbiettare” il suo losco giro d'affari: il noto ministro, infatti assicurava il suo appoggio presso l'istituto di credito a quanti avevano bisogno di un prestito. una volta accertata l'insolvenza del cliente da parte della banca, dopo la certificazione ottenuta dal suo ufficio sullo status di << suddito che paga le tasse >>, interveniva lui, il genio dei conti, un conti-balle, con la sua generosità prestando il denaro a tassi altissimi. per fortuna, è stato arrestato dalla guardia di finanza nella sua villa in montagna dove gli agenti hanno trovato cambiali, assegni, modelli f24 et f23 per centinaia di milioni di euro. tra i suoi clienti numerosi pensionati, commercianti, liberi professionisti e titolari di piccole e medie aziende. ( Notizia by ANSIA GOVERNATIVA PRESS ).
ciao.
io ero tzunami...
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