E' andata a finire nell'unico modo in cui poteva andare a finire. Nessuna sorpresa, ieri, al Senato. Venga messo a verbale che la mozione approvata - l'unica - dalla maggioranza, non contiene alcun apprezzamento alla Guardia di Finanza, ma solo all'operato del Governo, e la si finisca lì.
Una piccola, patetica sorpresa, la scelta del ministro Padoa-Schioppa di andare all'attacco, perdendo così l'ultimo angolo di faccia che gli era rimasto, dopo che al Generale Speciale, per telefono (parole non smentite), aveva molto all'italiana assicurato: «... noi in cambio avremo un occhio di riguardo, le troveremo una buona sistemazione». La sistemazione era alla Corte dei Conti (poi rifiutata da Speciale), il supremo organo di controllo degli atti amministrativi.
Decisamente, qualcosa non torna. Per smontare il suo lungo e retorico, quanto inutile, discorso, e lasciare in mutande il ministro, basta chiedersi come abbia potuto egli stesso proporre il Generale Speciale per quell'alto incarico alla Corte dei Conti, mentre di lui pensava tutto il male possibile. Ieri sera, in aula al Senato, lo ha accusato di una gestione «opaca» e «personalistica» della Guardia di Finanza, piena di favoritismi compiuti usando in modo disinvolto trasferimenti, premi, ed encomi, «venute meno le regole etiche e deontologiche»; e di «mancanza di lealtà» nei riguardi dell'autorità politica, per l'«assenza di una comunicazione serena, di trasparenza, di prudenza e di riservatezza».
Se il comportamento di Speciale fosse stato davvero degno di tali gravi accuse, non sarebbe stato difficile per il Governo sostituirlo esibendo ottime motivazioni, ben prima che scoppiasse sui giornali il caso con Visco, né raccogliere le prove sufficienti a deferirlo agli organi di giustizia civile e militare, anziché proporgli una promozione alla Corte dei Conti.
Sotto il peso di questa semplicissima contraddizione crolla tutta la requisitoria del ministro, insieme a ogni residua briciola di credibilità.
Non sfugga che Padoa-Schioppa ha anche garantito «la legittimità sostanziale e formale» dell'atto del governo. Ci auguriamo per lui che si sia accertato dell'intenzione della Corte dei Conti di ricevere il provvedimento, qualunque esso sia (perché ancora non ci è dato sapere cosa precisamente disponga), conferendo con l'onorevole Luciano Violante, che nel pomeriggio, alla Camera, incontrava per l'appunto i magistrati della Corte, per raccomandarsi, supponiamo, e trovare un appiglio giuridico.
4 comments:
Per favore, votate... bene!
http://canali.libero.it/affaritaliani/politica/sondaggioviscospeciale0506.html
E' giunto il momento ora di fare qualcosa per il paese e per i cittadini.Basta con le polemiche.
Jim, ci aggiungerei che TPS ha sottolineato l'omissione da parte di Speciale di una denuncia che doveva conseguire alle minacce di Visco. Visto che l'omissione è una prova a carico di Speciale, allora, per reciprocità, vale anche nei confronti di chi non solo l'ha mantenuto dove stava, ma, nel dimetterlo, non lo ha formalmente accusato presso la Procura Militare.
sono in avvitamento....
presto lo schianto.
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