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Saturday, June 11, 2005

Fermiamoli per principio

Almunia e Juncker, e Prodi, il loro interessato amico italiano, che non ha scrupoli nel danneggiare l'Italia pur di avere un argomento in più contro Berlusconi alle prossime elezioni. Un editoriale su Il Foglio (confesso che ogni tanto gli do ancora un'occhiata) ci conferma ciò che sapevamo da tempo. Le politiche della Commissione sono il frutto combinato e incoerente di scontri e interessi fra i governi europei. Doni a quelli simpatici nella speranza di essere poi ricambiati nel momento del bisogno, sgambetti a quelli antipatici. E' questa l'Europa inter-governativa bocciata dai referendum francese e olandese. E' questa l'Europa contro cui dobbiamo alzare la voce.
«Se, seguendo l'indicazione autolesionistica di Romano Prodi, le agenzie di valutazione internazionali declasseranno il debito italiano, saranno tutti i cittadini, non il governo, a sopportare oneri maggiori per il servizio del debito pubblico. Se passasse la proposta di Jean Claude Juncker, il presidente di turno dell'Unione lussemburghese, le regioni meridionali perderebbero fondi per miliardi di euro a partire dal 2007, chiunque sia, allora, a governare in Italia...

L'opposizione può criticare il modo in cui il governo tutela gli interessi nazionali, ma Prodi dà l'impressione di andare assai al di là di questo, di remare contro, senza preoccuparsi delle conseguenze. Non si capisce se questo atteggiamento nasca da una forma di intransigenza portata all'eccesso o da una sudditanza culturale alle concezioni tecnocratiche, in cui la difesa politica dell'interesse nazionale non trova spazio. La difesa a spada tratta di tutte le scelte europee che vanno a danno dell’Italia probabilmente corrisponde anche all'esigenza di difendere il suo recente passato di presidente della Commissione europea. Però l'immagine che se ne trae è quella di un'Italia commissariata dall'asse franco-tedesco, peraltro in via di rapida dissoluzione, di cui Prodi si presenta come l'esecutore».
Berlusconi e Prodi non saranno gli avversari che si contenderanno le elezioni politiche del 2006.

1 comment:

Anonymous said...

Condivido, con convinzione le tue opinioni, in particolare : 1) possono una politica economica, una dinamica dei mercati esser piegati alla compensazione di interessi di lobbies politico-finanziarie? credo proprio di no. 2)Prodi,in vista delle politiche, ma anche per ragioni interne al suo schieramento, ha ovviamente vitale interesse nel difendere le scelte fatte in passato da capo del governo e recentemente da presidente della commissione europea.Nel fare questo,egli non ha riguardo per nulla,ancor meno per l'interesse nazionale.
Ma per fortuna, come dimostrano le tue riflessioni, non tutti amano partecipare ai "comitati per la santificazione" ora di Berlusconi ora di Prodi. A quest' ultimo, in assonanza credo col tuo pensiero, ieri (mio esordio da blogger)dovendo da meridionale,laico, riconoscere (purtroppo)alcune ragioni nella posizione della lega sull' euro ricordavo :"Lor signori piuttosto che prospettare derive argentine, in parte risibili, per il nostro debito pubblico, ci dicano qule era all'introduzione dell'euro il rapporto fra la dimensione del nostro debito pubblico e quella dei partners della moneta unica, del pari ci dicano,sempre in termini comparativi qale era ,alla stessa epoca, il grado di sviluppo del nostro sistema industriale (dimensione,qualità delle produzioni, grado di innovazione tecnologica, struttura finanziaria etc.),qule era il grado di istruzione medio, quale era lo stato delle infrastrutture, qule era il grado di sviluppo dei servizi, qule era la struttura e la dimensione del nostro sistema bancario e del nosto sistema distributivo, quale era la situazione del nostro mercato del lavoro, qule era il nostro modello di stato sociale .Poi con onestà intellettuale, merce sempre piu' rara,ci dicano se con tali presupposti era saggio scegliere una moneta unica e ci dicano infine se era,davvero, ipotizzabile una situazione sostanzialmente diversa da quella disastrosa che stiamo vivendo."

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