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Saturday, June 04, 2005

Star Wars Ep. III. Per buttarla in politica

I protagonisti della prima trilogia di Star Wars in un manifesto di qualche anno faQuello che segue è un brano tratto dalla mia recensione (per buttarla in politica) del film Star Wars Episode III pubblicata su ideazione.com:

«... l'impianto del film rimane senza dubbio quello originario della prima trilogia. A quel filo rosso ideale che lega i sei film rimaniamo affezionati e non può certo venire spezzato da qualche battuta politicizzata. Rimane una saga epica che narra l'eterna lotta del Bene contro il Male; anti-assolutista ma anche molto anti-relativista; senza alcun pregiudizio sul potere, il male si annida piuttosto nelle passioni umane più diffuse e all'apparenza innocue; è inserita in una nitida cornice religiosa giudaico-cristiana. E perché no, visto che è di moda, con qualche accento straussiano.

A una lettura politicamente orientata e ingenuamente ristretta all'attualità, la drammatica trasformazione della Repubblica in Impero non può che apparire come la più tragica rappresentazione delle teorie imperiali dell'influenza americana nel mondo e della fondatezza di certe accuse che critici e avversari rivolgono a Bush sul Patriot Act, Guantanamo, la guerra in Iraq, l'influenza del pensiero neoconservatore. Se la relativa facilità con cui nel film le istituzioni repubblicane vengono smantellate a favore dell'Impero rappresenta un monito attuale sulla debolezza della democrazia, tuttavia, adottando un'ottica storica più ampia, sono altri i riferimenti che ci vengono in mente: il passaggio dalla libertas repubblicana alla securitas imperiale di Roma, o la tragica fine della Repubblica di Weimar.

Se proprio si volesse insistere a rintracciare nell'America di Bush il pericolo di una deriva imperiale degli Stati Uniti, non dovrebbe apparire fuori luogo interrogarsi sul futuro democratico dell'Europa. L'evidente deficit democratico delle attuali istituzioni europee, il carattere dirigista e arrogante, privo di visione, con il quale oligarchie tecnoburocratiche e poteri finanziari conducono il processo di integrazione sono alla base della diffidenza che i cittadini provano nei confronti dell'Unione europea. Possiamo davvero escludere, con una costituzione-trattato di 445 articoli, l'avvento di un nuovo assolutismo, soft, burocratico e imperscrutabile?».

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