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Tuesday, June 21, 2005

La spectre ambientalista

«Gli ambientalisti nei panni dei cattivi, finalmente», E' il titolo dell'ottimo articolo di Benedetto Della Vedova, su Corriere Economia, che illustra la trama del nuovo libro di Michael Crichton, "Stato di paura", e i suoi numerosi riflessi politici.
«Nella trama della fiction una organizzazione ambientalista prende il posto abitualmente assegnato alle multinazionali, cioè quello del "cattivo" che manipola l'informazione ed è disposto a provocare catastrofi e morti pur di avvalorare le tesi su cui si fonda la propria capacità di attrarre finanziatori e finanziamenti. Ambientalisti e politici sempre interessati ad espandere il proprio raggio di azione fonderebbero il loro consenso, nella ricostruzione di Crichton, su uno "stato di paura" senza oggettivi riscontri nella investigazione scientifica. L'autore inframmezza la narrazione di fantasia con una copiosa dose di dati e grafici presi dalla letteratura scientifica...

Una dimensione catastrofista e millenarista è certamente presente in buona parte della cultura dell'ambientalismo militante, che spesso cede alla tentazione di acquisire consenso toccando le corde dell'emozione più che quelle della
razionalità».
Non si può che sottoscrivere.

1 comment:

Anonymous said...

E dopo il successo sul nucleare, dopo il successo sugli OGM, il 12 giugno la cultura dell'ambientalismo "fondamentalista" (quella che ha degradato la 'scienza' a 'magia nera e la 'ricerca' a 'manipolazione antiumana') ha reso possibile la sconfitta referendaria attraverso il rifiuto, da parte dell'elettorato, degli appelli di scienziati e premi Nobel in materia di staminali.
Bel colpo!
Donatello - BlogGlob