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Monday, June 06, 2005

Scendere dal tram della storia

Se la legge 40 rimarrà quella che è, si aprirà l'era del «Grande freddo, l'era malinconica e presuntuosa della glaciazione italiana». E' uno spunto davvero interessante quello offerto oggi dall'editoriale di apertura del Riformista. Come 20 anni fa quando disse no al nucleare, l'Italia oggi dice no alle biotecnologie (ogm e staminali embrionali), un terreno perso che nessuno ci restituirà e che fra vent'anni staremo qui a rimpiangere. Ai filo-americani per il no o addirittura per l'astensione non c'è che da ricordare che «nemmeno l'America del born again Bush si sogna di vietare la ricerca sulle staminali. Dibatte, al massimo se debbano essere finanziate dallo Stato oppure no. Nel frattempo la ricerca continua; con ingenti investimenti privati».

Alla base del declino socio-economico italiano ci sono questi pregiudizi ideologici e moralistici sulla scienza, la ricerca, il profitto, che ci condannano all'arretratezza. C'è l'etica dello Stato che si sostituisce all'etica della responsabilità individuale. Mentre il resto del mondo si aggrappa al tram della storia, noi siamo ansiosi di scendere.
«Che la ricerca scientifica sia l'embrione di una vita collettiva migliore, perché capace di innescare la spirale vutuosa scoperta-produzione-profitto-occupazione-benessere, è cosa che si può disprezzare solo in una comunità che ha già tirato i remi in barca, che ha rinunciato a competere con chicchessia e a rischiare alcunché e si prepara a vivere dignitosamente e tra molti fescennini la sua fase senile, crogiolandosi in una sub-cultura regionale fatta di Sangue, Suolo e Nazione. Non vi stupisca dunque che chi oggi tuona contro le staminali ce l'abbia pure con gli immigrati e con l'Europa. Tutto si tiene. E tutto ci tiene sott'acqua.
(...)
Chiediamo venia. Mentre tutte le persone colte parlano di Frankenstein e di San Tommaso, di Ratzinger e di Mengele, noi stiamo qui a giocherellare con lo sterco del demonio. Non lo faremo più. Ogni paese è libero di decidere come morire: facendo magliette e auto che nessuno compra più è un modo come un altro, soprattutto se addolcito da dotte dissertazioni teologiche su una terrazza romana e da qualche arguto dileggio della scienza su un giornale intelligente. I giovani che avessero voglia di vivere il loro tempo, invece di fare i "puponi" a vita alla Totti, faranno meglio ad andarsene con le loro lauree in tasca. Questo paese non fa per loro».
Parole che rispecchiano il mio stato d'animo. Mi sento sempre più in esilio nel mio stesso paese, ma non temete né cedete a facili ironie, la mia amara considerazione non riguarda solo questi referendum, è più generale e risente probabilmente della consapevolezza di non meritarmi di meglio.

4 comments:

Anonymous said...

Semmai l'arretratezza è di chi in Italia vuole introdurre la sperimentazione sugli embrioni. Negli Usa la ricerca è mooolto più avanti e parla di produzione di cellule staminali embrionali a partire da cellule adulte. Senza produrre embrioni. Chi è arretrato?

Ciao,

harry

JimMomo said...

Caro H. tu parli della clonazione terapeutica, anche quella vietata dalla legge 40, nun se scappa, dovunque ti giri c'è un divieto.

Anonymous said...

jim,
scusa il parziale OT, sul PRdT ho fatto una domanda agli iscritti, qui: http://prdt.splinder.com/post/4955927#comment-11997383
Se hai voglia e tempo, dacci una letta.
Ciao.
Friedrich

Anonymous said...

Non è clonazione :-)

h.