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Thursday, June 16, 2005

Esportazioni in rialzo

Parecchi radicali farebbero bene a leggersela l'intervista che Mark Bowden, l'autore del film Black Hawk Down, ha fatto per l'Atlantic Monthly al neo-direttore della Banca Mondiale Paul Wolfowitz. Vi troveranno questo interessante passaggio:
«Esportare la democrazia non è l'espressione giusta. Stiamo cercando di rimuovere gli ostacoli alla democrazia».
Dove ho già sentito queste parole?
Non si tratta dell'esportazione della democrazia come sistema. Certo, la democrazia è nata dalle guerre in molti posti, ma per i radicali si tratta di «rimuovere gli ostacoli frapposti all'esercizio della legalità e dei diritti fondamentali», che sono storicamente riconosciuti come naturali per ogni essere umano. Questa è la natura dell'«interventismo radicale», del «dovere di ingerenza». In termini giuridici esiste il nostro «obbligo» ad intervenire per rimuovere quegli ostacoli. I popoli siano liberi di scegliere la democrazia o altro, ma c'è da scommettere che sceglierebbero la democrazia. In questa ottica si deve rifiutare il concetto razzista che vede nella democrazia un sistema che non incontrerebbe il consenso dei popoli arabi. Marco Pannella, nell'aprile del 2003.

Oggi il Corriere della Sera ospita un editoriale del premio Nobel indiano per l'economia Amartya Sen, di fatto un sunto di un suo saggio recente (La democrazia degli altri). Ne parla Harry in post completo. JimMomo ci ritornerà su per mettere altra carne al fuoco, ma per ora vi rimando al suo commento:
«saggio... nel quale aveva affermato l'universalità del concetto di democrazia. Che non è, come alcuni razzisticamente affermano, una prerogativa occidentale. Altre civiltà l'hanno vissuta e la vivono tuttora senza sentirsi per questo defraudate delle loro prerogative culturali. E' falso affermare che questo o quel popolo non sarebbe "pronto" a fruire di un diritto che per noi è scontato: è una visione paternalistica e tardo-colonialista dei rapporti internazionali. Nostro compito dev'essere aiutare i popoli a conquistare la democrazia...» segue

1 comment:

Anonymous said...

Che poi è quello che anche Feyerabend già sosteneva anni fa. Scusa se mi "autocito" (la cosa è sempre estremamente seccante), ma in questo passaggio del grande filosofo che ho messo nel mio blog c'è già tutto. Solo che gli "anarchici-metodologici" o i "liberali, liberisti e libertari" sembrano non andare molto di moda...
Ciao.
maRcaBru