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Friday, June 17, 2005

Che fare? Cronache dall'Ergife dopo la batosta referendaria

E' in corso l'Assemblea dei Mille, quella del "Che fare?", la riflessione post-referendaria per decidere come reagire alla sconfitta, organizzata dai radicali ma convocata da scienziati e accademici. Numerose le personalità politiche presenti, anche se non di primo piano, anche se non sembra aver retto alla batosta quel fronte trasversale agli schieramenti messo in moto per la campagna.

Presente Annalena Benini, che si è intrattenuta amabilmente al bar con Benedetto della Vedova. Chissà quali cattiverie domani sul Foglio. Gli ha dato argomenti Sandro Curzi, il cui intervento rappresenta il prototipo che garantisce un futuro di perpetue sconfitte.

Tra gli interventi della mattina, quello di Elena Cattaneo fa sperare invece in una reazione forte del mondo scientifico, che starebbe prendendo coscienza dell'importanza di una presenza più incisiva nel dibattito politico.

Ma il vero astro nascente però è Antonio Tombolini, ex vicepresidente dell'Azione cattolica che dà un contributo essenziale per rivitalizzare quel pensiero laico da alcuni definito vecchio e stanco. E' lui il pastore da "seguire", è lui il nostro Adriano.

10 comments:

alexanderplatz said...

Caro Federico, seguo attraverso te la tre giorni dell'Ergife. Sai che sul referendum abbiamo avuto posizioni diverse e su quei temi diverse continueremo ad averle (anche calcisticamente, ça va sans dire). Su molti altri temi, la maggioranza, invece siamo in sintonia. E comunque volevo riconoscerti grande onestà intellettuale nell'affrontare, dal tuo punto di vista, l'analisi post-referendaria. Ecco perché seguo dal tuo blog (via TocqueVille) le cronache dall'Ergife.
Pierluigi (Walking Class)

salvio said...

Mi sfugge l'ironia che hai fatto su Benini e Della Vedova. Benedetto è il deep throat dei radicali?

Tu ti poni in contraddizione con il DellaVedova pensiero?

(Nel frattempo in streaming ascolto RR mixato con SomaFm, canale Secret Agent e Groove Salad. Fantastico)

Anonymous said...

Francamente riproporre una politica basata sulla scienza, o la politicizzazione della politica, non mi convince punto, e mi suona molto engelsiano.
Resto dell'idea di "libera scienza" in "libero stato", e di dare a Einstein ciò che è di Einstein e a Cesare ciò che è di Cesare...
PAOLO di Lautreamont.

Anonymous said...

dargli 50€, senza loro, non ci avremmo nemmeno potuto provare.
Ecco che fare.

Anonymous said...

Serve meno Pannella (lo si consegni alla storia, lomerita) e più Pannella. Meno referendum e più trasmissioni TV. Bisogna andare incontro alla gente. E sporcarsi le mani con la politica del marciapiede.

Anonymous said...

Sorry, meno Pannella e più Bonino (e pensandoci bene, anche Della Vedova)

Anonymous said...

Allenatori che perdono, allenatori sostituiti. Meno Pannella e Bonino (con tutto il rispetto) e più DallaVedova!
ciao, Abr

JimMomo said...

Grazie Pierluigi.

"libera scienza" in "libero stato". Magari, cè da conquistarlo.

Curare la sconfitta cambiando l'allenatore? Beh, non mi pare una grande analisi.

salvio said...

Federico, ma cambiando l'allenatore si cambia anche il modo di giocare. E Della Vedova è da tempo non sospetto che afferma che per giocare bisogna entrare in campo (ovvero nel parlamento) e non stare sugli spalti (v. referendum).
Mi sembra che i fatti gli diano pienamente ragione. E ha ragione quando dice che "No Vatican No Taleban" è uno slogan stupido e controproducente. E ha ragione quando dice che gridare "Galera!" contro i parroci che hanno fatto propaganda è altrettanto controproducente e poco liberale.
Affermare che la linea Pannella-Capezzone-Bonino-Cappato di questi anni è la quella giusta significa non guardare i fatti. E i fatti ci dicono che ora siamo fuori dalle istituzione e di conseguenza in crisi sia economica che politica.

Angelo said...

Se Tombolini è l'astro nascente, siete proprio prossimi alla morte.