E pensare che sull'allargamento a singoli persino Rifondazione si era ammorbidita. «A condizione che sia sulla base del programma, ma no a governi di larghe intese o istituzionali», dichiarava Giordano. Identica la posizione di Diliberto.
Il Governo è caduto a causa della sinistra comunista e massimalista, ma non dal punto di vista numerico, quanto piuttosto da quello politico. Anche se i due senatori dissidenti avessero votato con la maggioranza non sarebbe stato sufficiente, perché nel contempo con la loro presenza si sarebbe alzato il quorum a 161. Determinanti, invece, i senatori a vita Andreotti e Pininfarina. E determinante, nella loro decisione di voto, la subalternità del Governo alla sinistra comunista, che è dunque causa politica, anche se non numerica, della crisi.
Subito è cominciata a circolare la voce del "complotto" Cossiga-Andreotti-Pininfarina. E' effettivamente curioso - emblematico - il fatto che i tre senatori a vita evochino altrettanti "poteri" entrati in conflitto con il Governo Prodi: Stati Uniti, Vaticano e Confindustria. Ma come giustamente osserva Massimo Franco, rimane «una versione suggestiva», e «un po' troppo di comodo», direi autoconsolatoria.
Ma quale congiura, quale complotto!? L'aula ha le sue dinamiche, il suo imponderabile, soprattutto quando gli argini numerici sono così ristretti. Qualche parola infelice, qualche intervento inopportuno, un certo clima, possono mutare le intenzioni di voto. Ed è una fortuna che sia così, altrimenti sarebbe davvero tutto già prestabilito a tavolino.
L'ostinazione di D'Alema nel voler sottolineare, durante la sua replica, la discontinuità della politica estera del Governo Prodi con quella di Berlusconi, solo per compiacere la sinistra comunista e pacifista, è stato l'elemento scatenante. Proprio nella continuità che aveva creduto di ravvisare nella relazione del ministro degli Esteri, il senatore Andreotti vedeva un motivo valido per dare il suo voto alla mozione della maggioranza.
Inoltre, le dichiarazioni di voto di numerosi senatori di sinistra - non solo Rossi e Turigliatto, e ben più di cinque - i quali, pur dicendosi decisamente contrari alla politica estera illustrata da D'Alema, erano pronti a votare "sì" solo perché non se la sentivano di prendersi la responsabilità di causare una crisi di governo che avrebbe potuto portare di nuovo "le destre" al governo, devono aver fatto il resto, spingendo Andreotti a decidere per un chiarimento.
«Ho preso questa decisione perché, a cominciare da D'Alema, si era detto che la continuità non andasse riferita alla politica di Berlusconi. Si era ridotto tutto a pro o contro Berlusconi, quindi mi sono chiamato fuori».Casini ha già esposto il suo prezzo: la sua presenza «è incompatibile con la sinistra radicale». Ma non avendo i numeri l'Udc per sostituire quelli della sinistra comunista e massimalista, ciò vorrebbe dire «larghe intese» aperte anche a Forza Italia e An.
1 comment:
siccome voglio essere maligno e politicamente scorretto, tanto scorretto, mi auguro che dalle ceneri di prodi...Egli risorga, così da "condurci" tutti verso un donascimiento bis, tris, quatris...bingo.
lo voglio fortemente...spero che nelle oooooooore che restano dal conto alla rovescia...il Genio esca dalla lampada e riesca a convincere i senatori "rossi" ( tutti ) a votare, montanellianamente parlando,...sì al rifinanziamento della missione ( di guerra ) in afganistan...magari dopo averli pure convinti a non rompere più i cojoni sulle basi americane e stronzate estremistiche varie.
loro e gli elettori che li hanno mandati a svernare sui comodi scranni...
lo spero...sarebbe l'unica soluzione per far scomparire - politicamente parlando ma definitivamente - i comunisti dalla scena italiana, i comunisti ( anche quelli travisati...soprattutto però, quelli col passamontagna sempre pronto all'occorrenza e con la hazet 36...che freme nei cassetti )...tutti loro, con la stolta presunzione di voler gestire, democraticamente, la "cosa comune".
comunismo e democrazia??????????????????????????????????????
risate in libertà...
dunque, comunisti e pure presuntuosi.
ma anche un poco comici, perché è un fallimento - l'ennesimo tale - pure 'sta deleteria forma di presunzione.
tornando al benecomato ritorno del governo donascimiento ennesimo, nei successivi mesi di sopravvivenza, senza timore per la repubblica italiana...che ne ha viste di tutti i colori, così tante da poter affermare che se i governi passano, la nostra nazione resta...nei successivi mesi, dicevo...sarà bello vederli implodere e disintegrarsi piano piano...
i comunisti dico. eletti ed elettori.
fiumi di lacrime...tipo mario merola ( che riposi in pace, perdonandomi l'arduo accostamento )
dopodiché...dopo essersi organizzati per bene quanto a coesione e programma...( parlo di una destra non confessionale e di una sinistra ex-estremista, anche nei toni...tutto sommato, credo che mi potrei accontentare anche di una destra e di una sinistra decenti...a'fanculo il centro, che non esiste...)...dicevo, una volta "organizzati" come ho detto, giusto il tempo per dare vita ad una nuova legge elettorale ( uninominale secco...e se non così, proporzionale con sbarramento al 6%. abolizione del senato in ogni caso e basta con i vitalizi politici vari ) dopodiché andare al voto, che è sempre la cura meno peggio.
dopo questa cura...l'infezione sarà sparita, debellata...dei comunisti...più nessuna traccia...se non nei documenti storici, finalmente un "paese normale".
che lo proponiamo a d'alema?
p.s.: ai pannelliani no...ma solo perché loro, questa forzata sopravvivenza della compagine governativa, rediviva prodiana, la intenderebbero come atto ostile di accanimento terapeutico...e lo sappiamo tutti che i pannelliani sono favorevoli all'eutanasia!
pure governativa?
vi prego, non staccate la spina al governo prodi...vi supplico...da scorretto che sono, politicamente parlando...sarebbe gradita una waterloo!!!
ciao.
io ero tzunami...
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