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Wednesday, June 06, 2007

Bush e Sarkozy per superare Kyoto

Dicevamo che Bush si sarebbe presentato al vertice G8 in Germania pronto a discutere più apertamente di clima, disponibile ad aprire una nuova fase diplomatica insieme agli alleati europei (Blair, Merkel e Sarkozy) sul tema del surriscaldamento globale.

Oggi, su Il Foglio, un preciso articolo di Carlo Stagnaro, dell'Istituto Bruno Leoni, spiega i termini di questa apertura. Il presidente americano, «a lungo considerato il grande nemico di Kyoto, ha assunto una posa più dialogante». Il segnale di apertura è stato colto, per esempio, dal ministro britannico per l'Ambiente David Miliband, che al Financial Times ha auspicato l'avvio di una discussione «urgente e dettagliata». Ci sarà.

Premessa obbligata: «Retorica a parte», chiarisce subito Stagnaro, «Bush non è più ostile a Kyoto di quanto non sia stato il ticket Bill Clinton–Al Gore. Il presidente avrebbe potuto ritirare la firma al trattato, concessa dal suo predecessore, e non l'ha fatto; avrebbe potuto inviare il protocollo al Senato per la ratifica e non l'ha fatto, come non l'aveva fatto Clinton. Perché? Perché egli sa, come lo sapevano Clinton e Gore, che il Senato non avrebbe mai dato il suo assenso... si può affermare che, non facendolo affossare dal Senato, Bush abbia salvato Kyoto».

La disponibilità americana a discutere di rimedi al cambiamento climatico si basa però su alcuni pilastri condivisi in modo abbastanza bipartisan da Repubblicani e Democratici: valorizzazione dell'energia nucleare (in sintonia con la Francia); coinvolgimento delle economie emergenti, India e Cina in testa, negli sforzi di riduzione delle emissioni di gas serra; l'anno di riferimento – il 1990 – è considerato troppo favorevole all'Europa; «l'allergia» agli obiettivi vincolanti, perché una volta accettati, non possono essere «ignorati o stiracchiati», come fanno spesso gli europei con gli obiettivi di Kyoto.

L'approccio Usa, conclude Stagnaro, rimane «ostile alla logica kyotista – "targets & timetables" – e, rispetto alla visuale europea, presta maggiore attenzione alle dinamiche (come l'innovazione e il trasferimento tecnologico) che agli aspetti statici (le emissioni hic et nunc)».

Dal vertice G8 in corso non bisogna aspettarsi quindi obiettivi vincolanti entro precisi limiti quantitativi e temporali, come auspicava la Merkel alla vigilia, ma è possibile che si giunga con reciproca soddisfazione, degli europei e degli Stati Uniti, a un accordo di massima in «un quadro post-Kyoto». Lo stesso presidente Bush ha dichiarato di essere giunto in Europa «con un forte desiderio di lavorare con voi su un accordo post-Kyoto e di vedere come è possibile raggiungere importanti obiettivi».

A questo punto, vedremo se certi ambientalisti sono davvero interessati al clima del pianeta o se rimangono abbarbicati a Kyoto come a un feticcio. Vedremo chi è davvero interessato a trovare soluzioni compatibili con il modello di sviluppo, e chi, invece, utilizza l'ambientalismo come grimaldello ideologico contro quel modello di sviluppo.

Chi è sinceramente impegnato a mettere in piedi una politica credibile di riduzione dei gas serra non può non riconoscere la necessità di superare la Kyoto logic. Personalmente non mi convincono le teorie sulle cause prevalentemente umane dei cambiamenti climatici, ma chiunque si rende conto che da una riduzione dei gas serra non possiamo che guadagnarci in salute.

7 comments:

Anonymous said...

Intanto, stamattina, ironico attacco di Bordin a Sarkozy, ma soprattutto a chi lo ha appoggiato.

Attacco fieloso, nulla di più...

D'altronde al mite Bordin ancora non è andata giù che l'agenda Giavazzi sia passata come una trovata di Capezzone, piuttosto che sua... (ed in effetti, fu proprio lui il primo a scoprirla e proporla en passant durante una mitica RS)

JimMomo said...

Scusa, ma secondo te qualcuno può davvero rivendicare di aver "scoperto" qualcosa che viene pubblicato come editoriale in prima pagina sul Corriere della Sera?

Non ha senso.

Antonio Candeliere said...

Era prevedibile.Ci sono interessi più importanti del clima.

Anonymous said...

cioè vi rendete conto che accoppiata... aarghhh!!!!
speriamo che sabato succeda... qualcosaaa!!!!!
sogno che il bel film uscito qualche tempo fa nelle sale si tramuti in realtà.

Anonymous said...

Per Jim

Se non ricordo male, però, fu proprio Bordin a dire per primo: "questo di Giavazzi sarebbe un ottimo programma economico per la RnP".

Lo so, la cosa è irrilevante. Non ha senso. Nè per te nè per me. Ma non per tutti... pare.

Anonymous said...

Ma che ce mette nel vino Putin?
http://mediacenter.corriere.it/MediaCenter/action/player?uuid=cdad7d5c-1760-11dc-ba06-0003ba99c53b

Anonymous said...

Ormai è palese che per l'Italia gli obiettivi di riduzione di co2 di Kyoto sono irrangiungibili, dovremmo spegnere le centrali e andare in deficit energetico per poterlo rispettare. Sempre che serva a qualcosa.


L'illusione di Kyoto