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Thursday, May 18, 2006

Alla Bonino non proprio un portafoglio, ma un borsellino

Emma Bonino con Napolitano e Prodi, in una foto di rito dopo il giuramentoSdi ricompensato nel sottopotere

Ugo Intini viceministro agli Esteri, un ruolo paradossalmente più importante del Ministero affidato alla Bonino, anche se il diverso spessore dei personaggi farà la differenza, siamo certi. Nell'ottica di chi ce lo ha messo, Intini sarebbe il filoccidentale, visto che come viceministro gli è stata affiancata la comunista Patrizia Sentinelli, esponente dei Movimenti.
Emidio Casula e Tommaso Casillo sottosegretari, rispettivamente alla Difesa e alle Infrastrutture (!)
Come si poteva dire di no?

Il giuramento dei ministri c'è stato e che ne è della condizione posta da Emma Bonino all'accettazione della nomina ministeriale? Quell'«elemento di chiarezza» chiesto all'Unione e dal suo leader circa la grave vicenda degli otto senatori regolarmente votati ed eletti fatti fuori per la mancata applicazione della legge elettorale?
Sandro Bondi è stato esplicito: piena disponibilità. Ah, già, ma è di Forza Italia.

C'è una grossa sorpresa però per quanto riguarda l'incarico a Emma Bonino. Ieri notte il Consiglio dei Ministri «ha definito le competenze del nuovo ministro per il Commercio internazionale e per le Politiche europee. Emma Bonino si trova quindi a guidare un ministero completamente nuovo e con portafoglio, che entra nella "top ten" dei dieci ministeri più "pesanti"», afferma una nota dell'ufficio stampa del ministro. «Da un lato - prosegue la nota - è stato deciso lo scorporo del Commercio con l'estero dal ministero per le Attività produttive, ripristinando il rango di ministero con il nuovo nome di ministero per il Commercio internazionale. Emma Bonino diventa così, insieme a Livia Turco, l'unica donna del nuovo governo a guidare un dicastero con portafoglio».

«Dall'altro, Emma Bonino avrà la responsabilità sul Dipartimento per le politiche comunitarie, con l'occasione modificandone la denominazione in "politiche europee", più in linea con quella ricorrente in seno all'Unione europea».

Saranno il tempo, e l'azione della Bonino alla guida del "nuovo" Ministero, a dirci se sia un'operazione di facciata o reale. In ogni caso, appare dettata dalla doppia esigenza di riparare alla disparità di trattamento riservata alla Rosa nel Pugno e di rispondere alle critiche per il fatto che solo a una delle sei donne ministro era stato concesso un ministero con portafoglio.

Comunque, crediamo che la Bonino debba sforzarsi, e ne ha le capacità, di apparire come un secondo, e parallelo, ministro degli Esteri, ampliando con il suo agire competenze e peso specifico.

Prodi al Senato: retorica "degli opposti" e grande bugia
Infine, aprendo al Senato il dibattito sulla fiducia, quello di Prodi non è certo stato un discorso programmatico, ma da iscrivere a quel genere di discorsi presidenziali di vuota retorica. Belle parole, molte anche condivisibili, ma molte anche contraddittorie. E' stato detto tutto e il suo contrario. Per esempio, il passaggio successivo a uno convincente dove ha parlato di scossa all'economia e mobilità, guardava nella direzione opposta, rilanciando su concertazione e lotta alla precarietà. Ma avremo tempo per giudichare dai fatti.

Particolarmente grave la palese bugia che gli è scappata, ma mi pare che i maggiori siti d'informazione non la riportino in modo corretto. Seguendo la seduta appare evidente come i senatori del centrodestra non abbiano contestato a Prodi di essere stato contrario alla guerra in Iraq, ma sono scattati quando il candidato premier ha sostenuto che l'Italia vi avesse partecipato. Ahimé, come ha spesso ricordato anche l'ex presidente Ciampi, non è vero, anche se non è vero che la Costituzione lo avrebbe vietato.

14 comments:

Anonymous said...

"Per esempio, il passaggio successivo a uno convincente dove ha parlato di scossa all'economia e mobilità, guardava nella direzione opposta, rilanciando su concertazione e lotta alla precarietà"

Non si contraddice affatto, per la vostra compagine politica quella è la soluzione.

Anonymous said...

http://www.bloggers.it/semplicementeliberale/index.cfm?blogaction=permalink&id=475C1991-C0A0-CF73-4C257211D17AC2C8

Nel frattempo quoto Panka: non c'è contraddizione. O meglio: c'è, ma per Prodi e l'Unione no. E questo dice tutto...

Marco said...

ti dirò che ho votato rnp nonostante prodi e tutto quel che rappresenta dai tempi dell'iri mi dia l'orticaria. dico nonostante perchè è stata una consapevole scelta di far fiducia a marco, emma, daniele, ecc che, mi son detto, di cosa si muove nella palude oligarchica ne san certo più di me.
speravo che dopo il voto le nebbie per me si diradassero e l'obiettivo raggiungibile fosse chiaro anche a me.
invece la nebbia persiste.
non sono pentito della fiducia spesa nell'urna, ma temo che le idee che confidavo potessero farsi valere attraverso la rappresentanza politica rnp finiranno per restare emarginate.
giusto sporcarsi le mani, ci mancherebbe, ma in questa palude non vorrei ci restasse nel pugno solo acqua e fango. non vedere luce in fondo al tunnel mi lascia pessimi presagi.

Anonymous said...

eccellente. Mi sono permesso di segnarlo anche a LR.

Anonymous said...

Vorrei intervenire sulla vicenda Prodi-Iraq. Sono tre anni ormai che la sinistra rompe le scatole, mentendo spudoratamente, sulla partecipazione dell'Italia alla guerra irachena. Come tutte le persone oneste ed informate sanno, e come tu giustamente Jim hai ricordato, è una balla. Ma fa audience nell'estrema sinistra e nell'intellighentjia continuare a propugnare e perpetrare la balla. Però non mi stupisco più di tanto. Lo hanno fatto per tutta la campagna elettorale senza che la RNP se ne lamentasse pubblicamente.

Anonymous said...

http://www.radicali.it/newsletter/view.php?id=60965&numero=3217&title=DOWNLOAD

Anonymous said...

Beh, non dico certo che questo governo mi entusiasmi (anzi), però io conosco i cosiddetti precari, e sinceramente non è che siano molto liberi di essere altro, bel liberalismo... la precarietà non è un capriccio della cattiva volontà di sinistra, da precario io mi sentirei discriminato come i gay a sentire certo pensiero liberista. Qii si pretende di imporre il precariato (che si tenta di camuffare come mobilità) a forza, ripeto che questo non è proprio liberale e nemmeno troppo civile.

Anonymous said...

http://www.radicali.it/newsletter/view.php?id=60803&numero=3205&title=NOTIZIE%20RADICALI

Anonymous said...

siete sicuri che il Ministero affidato alla Bonino sia una ciofeca ? Con le delega al Commercio Estero tolta al ministero delle Attività Produttive econ la delega alla cooperazione e allo sviluppo tolta al Ministero degli Esteri questo è un signor Ministero, forse meglio della Difesa.

Ciao Paolo;

Anonymous said...

Ci vuole ancora una settimana per decidere tutti gli incarichi. Alla fine avremo 35 ministri, 75 viceministri, 136 sottosegretari, 8545 cazzi di authority, 135236 sottopanze.
I giornalisti stanno zitti e
NOI PAGHIAMO, NOI PAGHIAMOOOOOOO!

Anonymous said...

Lapsuslandia:

"Inoltre buona parte di quelli che sono partiti con un contratto indeterminato poi gli è stato trasformato in determinato."

:P

Anonymous said...

Mi permetto di rilevare come il Ministero deforme attribuito a Bonino sia un insulto alla razionalizzazione dell'attività governativa.
Cosa può c'entrare la competenza per gli affari europei con quella al commercio estero tout court e quella alla cooperazione e sviluppo? E' un pasticcio indecoroso che soltanto un governo Prodi avrebbe potuto ideare in questo Paese e soltanto il gioco partitocratico in cui ha sguazzato anche la RnP poteva avallare.

Anonymous said...

In merito a quel famoso passaggio della sferzata e della precarietà vorrei ricordarti che all'interno della politica del CSX è stata fatta una specifica distinzione tra flessibilità e precarietà, che nella vulgata agradazione da 0 a 100 rivestono 2 concezioni ben diverse tra loro.
Ovviamente tale diversità è, per noi della RNP, a livello 100 mentre per la sinistra estrema arrivata tranquillamente a livello 0.
La necessità di completare la legge Biagi con la riforma degli ammortizzatori sociali eleverebbe la qualità della flessibilità che, con la mezza legge fatta dalla CDL ha fatto collimare spesso la flessibilità con la precarietà sfiorando spesso il livello di bieco sfruttamento ricattatorio.
Quindi, a differenza del pericolo della concertazione, se interpretata nel modo giusto la lotta alla precarietà senza ledere la ggiusta flessibilità raggiunta, è auspicabile.
La flessibilità deve essere un modo per ridare, uno dei modi, competitività alla ns. economia, ma anche un incentivo all'entrata nel mondo del lavoro.

Anonymous said...

INTERVISTA AD ANTONELLO DE PIERRO
Da Napolitano alle liti per le poltrone nel governo Prodi, all’Iraq, al sistema elettorale, all’economia.Il ''depierro pensiero''.



Angelo M. D'Addesio

*Iniziamo con le notizie politiche di questi giorni. La scelta di Napolitano come Capo dello Stato è condivisibile, giusta oppure si configuravano alternative possibili e se sì quali?

Sì, penso che Napolitano sia stata la scelta giusta, a dispetto dell’anzianità, anche perché vista la situazione che si era venuta a creare non poteva essere D’Alema, l’uomo giusto, avendo fatto la campagna elettorale per un determinato schieramento. Gianni Letta è stato sempre al suo posto, ma non dimentichiamo che è stato al centro dei fondi neri dell’IRI negli anni ’70 e quindi non era una figura credibile al momento. Mi ha fatto male vedere i 42 voti a Bossi, che è leader di uno schieramento che fa i raduni sul Po e cantava con i suoi seguaci la canzone “Abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il Tricolore…”. Parlo di Bossi perché è stato il secondo più eletto. Penso che Napolitano è una buona figura, che sicuramente riuscirà ad essere al di sopra delle parti.

*Il Governo Prodi. Dopo la vittoria risicata che durata potrà avere questo governo e soprattutto come si risolveranno i diverbi interni ai DS o il nodo Mastella-Bonino per il Ministero della difesa?

Come durata mi auguro che sia di cinque anni pieni. Diciamo che le liti sono più nell’ambito dell’Ulivo, nel partito “unico”. Sembra che qualcuno abbia attribuito a D’Alema, la frase e la volontà di una doppia vicepresidenza del Consiglio, con Rutelli. Non sarà così. La vicepresidenza andrà, a mio parere, a Rutelli. Non sono d’accordo sulla scelta di Rutelli, in tempi passati ho trovato molto da ridire sul comportamento politico di Rutelli.

*E sulla questione Bonino-Mastella?

Sicuramente vedo molto meglio Mastella alla Difesa. La Bonino alla Difesa sarebbe una scelta contraddittoria, viste le battaglie pacifiste che la Bonino ha condotto in questi anni con i Radicali, Rutelli in primis. Non dimentichiamo il trasformismo esasperato di Rutelli, dai Radicali ai Verdi, per poi genuflettersi in Vaticano, passando alla Margherita.

*Rimanendo sull’argomento pace-guerra. A fine giugno dovrebbe esserci il rifinanziamento delle missioni in Iraq ed Afghanistan. Il governo Prodi avrà la volontà di svincolarsi dalle missioni oppure seguirà i propositi del governo Berlusconi?

Io mi auguro di no. Innanzitutto la missione in Afghanistan è stata ben diversa. Quella in Iraq è stata una missione di guerra, perché gli italiani hanno partecipato a diverse operazioni di guerra.
E’ eclatante il caso di Nassiriya. Lì sono di stanza gli italiani e ci sono gli stabilimenti dell’ENI che gli italiani hanno protetto durante la missione.

*Quali sono le possibili soluzioni politiche per risolvere questi nodi cruciali legati alle missioni in Iraq?

Io spero si trovi una soluzione che non sarà comunque facile, vista la situazione creatasi in Iraq. Penso che sia però il momento di ritirare i soldati dall’Iraq. C’è da sottolineare comunque il cinismo aberrante che accompagna il cordoglio per la morte dei militari italiani, dalla tragedia di Nassiriya. Berlusconi disse all’epoca “E’ come se fosse morto mio figlio”. Suo figlio non era lì, purtroppo o per fortuna e sono parole e frasi fatte. Il fatto di considerare i morti in terminI di mera contabilità di un bollettino di guerra dovrebbe far riflettere. Dietro ogni morto c’è una tragedia familiare che segna per tutta la vita.

*Si parla di Partito Democratico e di Casa dei Moderati. Eppure le formazioni sono molto disomogenee, la sinistra radicale va per conto suo. Saranno possibili queste elaborazioni in termini bipolari e quali saranno i tempi per queste soluzioni?

E’ una bella domanda. Io sono contrario all’unione DS-Margherita. Sarebbe il tramonto dell’ideologia. Questo già esiste, però se qualcuno ha ancora delle idee, ci troveremmo di fronte ad un’unica lista formata da coloro che combattevano, verbali o meno, ovvero democristiani e comunisti, la vecchia maggioranza ed opposizione. E’ come se in futuro si unissero Berlusconi e Prodi. Dall’altro lato la Casa dei Moderati è surreale. Nel centro-destra non ci sono moderati, per il sol fatto di aver accettato l’alleanza con la Lega Nord che è sempre stata contraria e lontana dallo spirito democratico e di moderazione. Fino a quando ci saranno certe alleanze, sarà difficile una Casa dei Moderati.

*In riferimento al sistema proporzionale come le pensa?

Ecco in riferimento a ciò è bene ricordare che l’art. 1 dice che “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”. In realtà l’Italia è stata fondata più sul denaro, sulla ricchezza, che non sul lavoro. E’ stata più che altro una plutocrazia e non una democrazia, non di certo un governo del popolo. In questo senso la legge elettorale è stata un attentato alla democrazia. Non dare neppure la possibilità all’elettore di scegliere il proprio candidato, ma imporre candidature come quelle di Previti, peraltro arrestato in questi giorni o Dell’Utri che si è avvantaggiato di una legge ad personam, altrimenti avrebbe dovuto scontare due anni e sei mesi rende l’idea di come questa legge sia da rivedere, completamente.

*Il tema scottante del lavoro. Veltroni ha riabilitato la Legge Biagi, ha detto che è da riformare, ma non da bocciare completamente. Altri la considerano l’apice e la causa prima del precariato in Italia. Che posizione ha sulla Legge Biagi?

Non dimentichiamo che questa situazione è stata determinata in parte dal centro-sinistra. Bisogna invertire la rotta. Non dimentichiamo che il centro-sinistra introdusse i c.d. “Co.Co.Co.”, ora spariti per fortuna, per poter pagare i periodi di prova. Gli stessi sono stati strumentalizzati, infatti circa tre anni fa si arrivò a circa 2 milioni e 700 mila Co.Co.Co. Vorrei sottolineare un evento abbastanza importante su questo argomento.

*Prego.

Al Ministero dei Trasporti c’è una centrale operativa, che risponde agli utenti che hanno a che fare con la Motorizzazione Civile, occupandosi dei dati sensibili di tutti i cittadini. Prima l’appalto del call-center era stato dato ad una ditta privata. E’ qualcosa di assolutamente sbagliato affidare i dati sensibili di milioni di italiani ad una ditta che può passare la mano ad altre ditte, in barba alla legge sulla privacy. Tutto ciò non è affidabile. Circa tre anni fa, in proposito feci una trasmissione in Radio su Radio Roma, in cui si parlava del Co.Co.Co, come incostituzionale, perché prevedeva una situazione contraria all’art. 4 della Costituzione, perché prevedeva un lavoro da dipendente con le non garanzie del libero professionista. Nel caso del Ministero la nuova ditta che venne impose questo trattamento e c’era chi lavorava lì da 15 anni ed a 40 anni si vide costretta ad accettare.

*E’ il caso di rivedere tutto, di attuare una vera riforma.

Adesso ci sono i “contratti a progetto”. C’è un futuro nel segno del precariato e dell’incertezza. Sono aumentati i divorzi e sono diminuiti i matrimoni. Questo è uno degli effetti collaterali di questa situazione. Oggi un giovane non può neppure comprare una cosa, perché è necessario impegnare una busta paga per un mutuo o un affitto. Una volta si diceva “Ho trovato lavoro” o “Sono Disoccupato” oggi si dice “Lavoro, ma non so cosa farò”. C’è una grande incertezza. Non si parla più tanto di usura in questi tempi, non so se è notato, ma anche questo è un altro effetto collaterale indiretto che bisognerebbe approfondire e che è conseguenza di tale sistema. Berlusconi aveva promesso 1 milione di posti di lavoro, ma se sono questi, ha vinto la scommessa, ma il lavoro è un’altra cosa.

*Faccio l’avvocato del diavolo. L’impresa italiana è in crisi. La concorrenza asiatica è molto forte. La grande impresa sceglie la strada della vendita o svendita o della fusione all’estero. La piccola impresa è strozzata e quindi o sceglie la strada della flessibilità o cede al lavoro nero? Cosa è meglio e cosa il peggio?

Lavoro significa stabilità futura e lavoro è un diritto costituzionale. Lo Stato ha il dovere di tutelare il lavoro, ma mi sembra che lo stia piuttosto calpestando. Un lavoratore che mette su famiglia, lavorando in tre mesi e per altri tre mesi non lavora più, può essere schiacciato dall’usura. Si parla di mobbing, senza che ci siano però una legge adeguata. Ho partecipato ad un convegno sul Mobbing, constatando che una legge seria si attende da anni. Solo la Regione Lazio ha varato una legge regionale, fu un consigliere di Forza Italia a presentarla, Claudio Fucci, ma fu bocciata dalla Consulta su istanza del Governo Berlusconi, cosa abbastanza curiosa. Tornando al mobbing, questo tipo di impostazione del sistema lavoro, presta il fianco al mobbing. Lavoratori con contratti di più durata sfrutteranno quelli con contratti precari
E’ una situazione da ribaltare, magari con incentivi alle imprese che possano assicurare contratti a tempo determinato e con grosse penalizzazioni per le imprese che mantengono la vergogna dei contratti precari.

*Passiamo alla politica estera. Si dice che il binomio Usa-Italia è destinato a concludersi con l’avvento del governo Prodi che guarderà verso altri modelli ed altre collaborazioni. E’ possibile che l’Italia si rifaccia al modello spagnolo o a quello francese, ad esempio nel campo dei diritti civili. E’ vero che finirà anche il binomio Italia-Usa.

Io guarderei prima al mio orticello. Prima risolverei i problemi interni. La Spagna di Zapatero sicuramente, per quello che si sente, sta rinascendo dopo gli otto anni di governo Aznar. Se parliamo dei diritti civili, se vogliamo chiamarli così, io posso essere d’accordo personalmente con i PACS, ma non con le unioni omosessuali. Per giunta nella cattolicissima Spagna. E’ un po’ una contraddizione. In paesi come il Brasile forse non si arriverà mai ai matrimoni gay.
Quanto al rapporto con gli Usa, spero che possano continuare, ma attenzione, devono essere rapporti di scambi reciproci e non di sudditanza. Il Governo Berlusconi si è piegato al governo degli Usa. Lo stesso partito di Forza Italia ha una visione servilistica, Berlusconi ha impostato il suo modello con gli Usa allo stesso modo, ovvero servi del volere di Bush.
Quanto ai diritti civili, gli Usa stessi hanno molto da imparare, se pensiamo agli innocenti che aspettano il giudizio solo perché non possono pagare le spese legali. Si parlava poi di mercato con l’estero. Se penso alla Cina che è lo stato che vanta al mondo il maggior numero di esecuzioni capitali. Ebbene, fino a quando non ci sarà uno standard di rispetto dei diritti umani, io frenerei l’espansione commerciale ed economica della Cina verso l’Occidente.

*Le chiederei un parere sulla vicenda Calcio. Tema banale, ma saltato agli occhi della cronaca, della politica.

Io sono sconcertato da quello che è successo. Siamo abituati a situazioni poco pulite dell’universo Calcio. Situazioni poco chiare ci sono state anche in altri sport ed in altri organismi. Il Calcio è un gioco. Quando il Calcio diventa business, con squadre quotate in borsa ed altro. Non dimentichiamo i crack di Cagnotti e Tanzi. Dove c’è business si vengono a creare situazioni che permettono alle persone di arricchirsi illecitamente. Negli altri sport non esiste ancora tutto questo. Pensiamo al Calcio dei grandi valori, al grande Torino, perito a Superga, con grandi calciatori che giocavano per un premio-partita che poteva essere un cappotto.
Questo non dovrebbe accadere. E’ il caso di fare vera pulizia e che i magistrati vadano veramente fino in fondo per punire pesantemente i reati che sono stati commessi e dare una lezione a questi signori. Fra questi c’è anche Carraro e mi dispiace che sia stato sindaco anche a Roma, una città bella, rinata. Mi fa scemare un po’ di orgoglio di essere romano.

*Ultimo punto. Cosa dovrebbe fare un governo, in questo caso, il Governo Prodi, non dico in cento giorni, ma con estrema urgenza almeno nei prossimi sei mesi. Tre priorità su cui intervenire.

Prima di tutto la scuola. Soprattutto dopo la riforma Moratti che svalutato la scuola pubblica. Bisogna dare a tutti l’accesso alla scuola pubblica, al sapere che è il segno distintivo di un popolo. Altra cosa su cui operare la sanità. Un esempio è il modello tedesco è molto avanti. Si paga una tassa più elevata, ma in Germania viene tutto rimborsato, visite private comprese. Conosco un caso spaventoso di un barbone dimenticato su una lettiga fuori dall’Ospedale di Ostia. La tutela della salute è un diritto da non calpestare che favorisce anche una società più laboriosa. Infine va rivisto completamente il sistema lavoro, a partire dalle assunzioni.


Antonello De Pierro, giornalista, direttore del portale di informazione nazionale Italymedia e da tempo impegnato nel giornalismo di denuncia sociale. Ha collaborato per “La Stampa” e “L’Opinione”, ha diretto nel 2003 il mensile “Nuove proposte” ed ha condotto programmi nel circuito tv Stream, oltre che essere un assiduo ideatore di trasmissioni per Radio Roma ed altre emittenti locali nel Lazio. Oggi è molto attivo nel giornalismo on line e nell’informazione telematica grazie al sito di informazione da lui diretto Italymedia.it