Pagine

Friday, May 12, 2006

Qualcuno se n'è accorto

La stampa di regime «ci vende il folklore e ci tace la sostanza»

Davide Giacalone, che pure non ha condiviso la linea politica dei radicali negli ultimi tempi, ha riconosciuto che Pannella «ha ragione» a denunciare con vigore l'esclusione di otto senatori - quattro della Rosa nel Pugno - eletti regolarmente, a causa di una clamorosa mancata applicazione letterale della legge elettorale. Ne ha parlato su Libero, osservando, tra le altre cose, che «mentre Pannella strilla e si fa buttare fuori, mentre il mercato dell'informazione ci vende il folklore e ci tace la sostanza, quel che lascia basiti è il silenzio della politica».

Come dicevamo tempo fa, non ci troviamo di fronte a qualche migliaio di firme in più da raccogliere, alla data di un referendum fissata troppo in là, ma alla manipolazione del risultato elettorale nel momento più delicato di una democrazia, la trasformazione dei voti presi in seggi. Come aggravante, un disegno limpido, perseguito dall'inizio con precisione, per escludere la Rosa nel Pugno dalla camera decisiva di questa legislatura, il Senato. Era da evitare a tutti i costi, con mezzi più o meno leciti, che la maggioranza al Senato fosse lasciata in mano a Pannella.

E i radicali, conclude Giacalone, dovrebbero trovare una qualche solidarietà nella Casa delle Libertà, almeno per «due buone ragioni».

6 comments:

Anonymous said...

Sono assolutamente d'accordo, per quel che può servire.

l'eretico

http://dallaltraparte.splinder.com

Anonymous said...

Jim, io lo dico da novembre. E lo sai: il male minore, per i Radicali, era la CdL.
Loro sarebbero stati accolti male ma avrebbero fatto strada. Nell'Unione, era ed è l'opposto: accolti bene (si fa per dire...) ma senza possibilità alcuna di fare anche solo un metro in avanti.

Ora, si può ancora salvare la faccia. Si dissocino da quei socialisti indefessi di Boselli & co (Boselli da Vespa, quattro sere fa è stato a dir poco pietoso sull'Iraq; deriso addirittura da La Russa in materia di diritto internazionale e ripreso da Vespa sulla correttezza delle date inerenti la missione italiana, il tutto nel silenzio imbarazzato del collega di coalizione che gli sedeva accanto...). Gettino a mare tutti i castelli in aria incomprensibili del liberal-socialismo, che fanno solo perdere credibilità a chi riteneva che quella radicale fosse davvero una piantina liberale da preservare. E tornino alla casa madre, alla CdL. Ché l'obiettivo è il partito unico di centrodestra: con voi ci sarebbe una possibilità in più di renderlo il Partito della Libertà; senza, finiremmo in una nuova Dc...

JimMomo said...

Ancora?

"sarebbero stati accolti".

E' questa la premessa sbagliata che invalida questi ragionamenti e che vi ostinate a non voler accettare.

Anonymous said...

Jim, e allora delle due l'una. Se la via dell'Unione era obbligatoria, non ti lagni di stare nell'Unione.

Insomma, per accettare seriamente la tua attuale posizione frondista (o quasi), bisogna partire da una serena critica alle scelte di novembre. Non puoi giustificare quelle scelte, salvo poi rinsavire e criticare ferocemente la gestione parlamentare e quella con Prodi & co., oltre al fatto che la RnP che ci sia o non ci sia nella coalizione, è praticamente la stessa cosa.

Il discorso è quello di Rocca di oggi, insomma. Non si può accettare una scelta scellerata che produce oggi le sue conseguenze. Non si può, cioé, accettare la causa e poi disconoscerne gli effetti. Tutto qui.

JimMomo said...

Senti, saresti stato un perfetto matematico, ma la politica non è matematica, non un sistema logico binario 0/1, a oppure b. Se è così allora è per forza cosà. In mezzo ci sono infinite variabili.

L'articolo di oggi di Rocca lo condivido nella seconda parte, quando critica le prime mosse dei radicali in Parlamento, ma non l'inizio, quando di nuovo ragiona con il retropensiero che i radicali potevano andare a destra.

ciao

Anonymous said...

Ciò che tu chiami matematica, è semplicemente razionalità politica. Se non si agisce razionalmente (dicesi: strategia politica), i frutti che si raccolgono sono irrilevanza, irrilevanza e irrilevanza.

Se poi, per te, la politica è improvvisazione, "infinite variabili", politica del day-by-day, lagnati pure dell'irrilevanza. Ma mi permetto di rilevare che l'origine della lamentela finirà per non essere compresa.

Se questa è matematica...