Pagine

Tuesday, May 09, 2006

Domani vedremo se Napolitano è un bluff

La domanda da porsi è: candidando Giorgio Napolitano l'Unione bluffa? I leader della CdL, pur avendo ciascuno le proprie idee in merito alla personalità "accettabile" per il Colle, vogliono andare a vedere, per scoprire l'eventuale bluff: «Voteremo scheda bianca al terzo e quarto voto». Mi spiego: consumati invano tutti gli scrutini a maggioranza qualificata, verrà il momento in cui la maggioranza non potrà più nascondersi dietro la scheda bianca, ma dovrà votarsi il suo candidato e, presumibilmente, eleggerlo. A quel punto, la sola maggioranza sarà responsabile dell'elezione o dell'eventuale affossamento di Napolitano.

L'Unione ha accantonato il "metodo Ciampi", quello di una rosa di nomi da proporre all'opposizione, e ha presentato un solo nominativo, quello di Napolitano. Ma chiedere il voto su un solo nominativo non è un confronto. Vuol dire ratificare una scelta e non scegliere insieme. Ha ragione Fini: «Prendere o lasciare è una procedura che nulla ha a che vedere con il "metodo Ciampi"».

Lo stesso Napolitano ha riconosciuto che la CdL non contesta la sua figura politica, ma non può accettare il metodo unilaterale. Il metodo unilaterale di questa candidatura si è reso necessario per risolvere una questione politica tutta interna all'Unione. Dopo aver assegnato la presidenza della Camera a Bertinotti e quella del Senato a Marini, il manuale Cencelli imponeva un diesse al Quirinale. In gioco la tenuta del nuovo governo Prodi e la nascita stessa del partito democratico.

Chiedendo ugualmente al centrodestra di votare l'anziano dirigente ex Pci - e non D'Alema - si è tentato di dissimulare la natura unilaterale della scelta dell'Unione per il Colle, ma i partiti della CdL non hanno alcun interesse a votare Napolitano, avallando così il metodo unilaterale della sua candidatura. Se lo votano, dovranno spiegare al proprio elettorato di aver eletto un diessino, tra l'altro piegandosi al nominativo unico imposto dalla sinistra. Se non lo votano, An e Udc, cui a quanto pare starebbe bene anche Napolitano, non ci perdono niente, visto che se l'Unione lo vuole davvero presidente ha comunque i numeri sufficienti per eleggerlo.

Oggi pomeriggio Prodi (anche D'Alema) ha ribadito che l'Unione sarà «coerente» e domani, al quarto scrutinio, quello a maggioranza assoluta, ci sarà un «sì pieno a Napolitano». Ma cosa accadrà davvero nel segreto dell'urna? Siamo certi che non apparirà un numero significativo di schede per D'Alema, tali da "bruciare" Napolitano? L'impressione è che i leader della CdL si siano convinti che la candidatura Napolitano sia un bluff, una trappola, e che, anche se così non è, comunque gli conviene andare a vedere.

Vedremo domani quindi se quella di Napolitano è una candidatura valida solo fintanto che l'opposizione sia disposta ad accettarla. O se dal rifiuto dell'opposizione a votare Napolitano può giungere l'alibi a ritornare su D'Alema, facendo poi ricadere sul centrodestra la responsabilità di non aver voluto un presidente "di garanzia", come Napolitano, e in particolare accusando Berlusconi di averlo "bruciato" preferendogli fin dall'inizio D'Alema.

In ogni caso, l'indisponibilità di Berlusconi ad accettare il "male minore" (Napolitano) non dimostra di per sé che preferisce quello "maggiore" (D'Alema) per meglio passare come vittima. Ragionando in questo modo infatti si nega a priori la possibilità che Berlusconi voglia opporsi sia a Napolitano che a D'Alema. Se non accetto di farmi tagliare un dito non significa che sia pronto a farmi tagliare un braccio per meglio passare da vittima, ma forse sto solo dicendo che non voglio che mi sia tagliato né un dito né un braccio.

3 comments:

Anonymous said...

non si può che condividere il tuo ragionamento.
ormai la partita per il Quirinale assomiglia sempre di più ad una sfida a poker tra avversari ostinati a bluffare fino all'ultimo.
domani, comunque, è vicino e credo proprio tocchi all'Unione scoprire le carte...

Anonymous said...

Io mi sono giocato l'azzardo che Napolitano sia un Cavallo di Troia per D'Alema. Non volevo D'Alema, ma a questo punto me lo auguro giusto per poter dire "Io l'avevo detto".

ettore said...

Se parliamo di Male minore, allora parliamo di D'Alema.

le motivazioni le ho scritte qua:
http://ettoregonzaga.blogspot.com/2006/05/dalema-vs-napolitano.html

Anche la sinistra dovrebbe preferire D'Alema.

Purtroppo credo che voterà Napolitano, essendo certa che tra qualche mese, con l'aiuto dei giornali, ci farà credere che è stato un candidato "per tutti gli italiani" e che D'Alema, e la sinistra tutta, si è sacrificata per il bene del paese.