Tre ultim'ora su cui spendere qualche parola.
Con il diniego del presidente Ciampi, educato quanto repentino, della proposta lanciata solo ieri di una sua rielezione per un secondo settennato al Quirinale, la corsa per il Colle entra nel vivo. Berlusconi si dice «addolorato», ma «me lo aspettavo», aggiunge. Allora perché la proposta 24 ore fa? Fassino fa sapere che loro speravano in «un ripensamento». Inutile starsi ora lambiccare sui motivi, reali o presunti.
Nonostante i leader della Casa della Libertà spendano molte parole contro l'eventuale candidatura di «un uomo di sinistra» (leggasi Massimo D'Alema) e paventino un concentramento di cariche istituzionali nella mani della sinistra, che rappresenta solo la metà degli italiani e ha già Camera, Senato, regioni e comuni, la candidatura di D'Alema è tutt'altro che spacciata. Infatti, mentre il candidato ufficiale del centrodestra diventa Gianni Letta, anche se vi fosse una minima disponibilità verso il presidente dei Ds, questa non potrebbe in nessun caso essere subito palesata. Berlusconi giocherà ad alzare il più possibile il prezzo politico (e forse non solo) dell'eventuale elezione dell'ex comunista al Quirinale. Tra un Letta e un D'Alema potrebbe sempre spuntare Amato, benvoluto anche oltretevere.
Anna Finocchiaro (Ds - sezione dei Giudici) è stata eletta in pompa magna presidente dei senatori dell'Ulivo, il gruppo unico costituito anche al Senato da Ds e Margherita. La Finocchiaro, artefice di quel voto dei Ds a favore dell'emendamento di An e Lega contro l'amnistia, era accreditata come probabile ministro della Giustizia. Si libera una casella che fino a qualche ora fa era data per assegnata, oppure è solo un trampolino di lancio? Staremo a vedere, ma essendo una delle poche donne candidate ad entrare nel Governo Prodi, esclusa lei (e la Bonino?), chi saranno le 7-8 rappresentanti del gentil sesso promesse da Prodi? E il Ministero della Giustizia rimarrà al "partito dei giudici"? Andrà Violante, forse?
La Corte costituzionale, negli stessi minuti in cui Ciampi rendeva nota la sua «non disponibilità» alla rielezione, deliberava ciò che qualsiasi studente universitario di giurisprudenza al primo anno sa perfettamente e che sia Ciampi, sia i suoi uffici, hanno voluto ignorare: cioè che il potere di grazia appartiene al presidente della Repubblica e che la controfirma del Guardasigilli ha una funzione esclusivamente notarile. Ha ragione Marco Pannella quando fa notare che «il tutto ha il sapore di una beffa, un sapore ignobile».
Nel mese di luglio del 2003, ricostruisce Pannella, Ciampi fece dichiarare dagli uffici del Quirinale che lui dal gennaio 2002 era in attesa di poter esercitare i suoi poteri di grazia per Adriano Sofri. Castelli annunciò che avrebbe negato la controfirma, ma rispetto al ministro responsabilità ancora maggiori hanno Ciampi, che non ha avuto il coraggio di compiere il suo diritto/dovere costituzionale, e i suoi consiglieri, che lo hanno deliberatamente fatto aspettare tre anni consigliandolo, da ultimo, a sollevare un assurdo conflitto di attribuzioni.
La decisione della Corte di oggi dimostra che Ciampi è stato «in modo ignobile mal consigliato e indotto a comportamenti in qualche misura autolesionistici dai suoi consiglieri», denuncia Pannella. La Corte Costituzionale inoltre, sapendo bene, dallo scorso anno, che il 18 maggio il presidente Ciampi avrebbe concluso il suo mandato, ha compiuto il suo lavoro «con tanta eleganza da prendersi almeno sette mesi» per decidere da quando ha giudicato ammissibile il conflitto di attribuzioni. Un esempio di «squisita eleganza e senso di lealtà fra le istituzioni», ironizza il leader radicale.
Ciampi si vede quindi riconoscere oggi la pienezza di un potere che a lungo aveva atteso di poter esercitare, ma che non potrà esercitare per i calcoli evidentemente interessati dei suoi consiglieri e dei giudici della Corte. Gli resta solo qualche giorno, ammesso che non debba attendere ancora che la sentenza venga depositata con le motivazioni.
7 comments:
ma non hai mai voglia di mandar tutti costoro a quel paese?
Tanto, è inutile girarci intorno: questa classe di politicanti è OGGI lo specchio preciso del Paese.
E noialtri che vogliamo far gli anglosassoni... ma siamo nati in Italy'
E non c'è nulla da fare! Se era cancro qualche anno fa, ora è cachessia conclamata.
Che rabbia!
Non avevo pensato alle conseguenze per il caso Sofri.
Però questa decisione comunque sgombra il campo della questione, ergo tutta la responsabilità penderà sul capo del prossimo Presidente e non potrà quindi tecnicamente opporsi.
Sono anni che dico che la Grazia è un potere esclusivamente presidenziale e che la firma del Ministro della Giustizia un atto dovuto. In realtà lo dice anche la maggioranza dei costituzionalisti italiani.
In termini di diritto questa notizia è molto buona.
Saluti
Ulteriore dimostrazione di quanto Ciampi sia statoun pessimo Presidente in grado di strumentalizzare un caso così delicato per mettere in difficoltà la maggioranza.
Registrando i commenti sulla dichiarazione di Ciampi, l'ANSA menziona di sfuggita che D'Alema tornava fresco fresco dalla festa per l'indipendenza di Israele. Dite a Christian Rocca che può smettere di trattenere il fiato.
Letta non penso possa piacere alla sinistra...D'Alema mi rifiuto anche soltanto di immaginarlo presidente... forse si... Amato potrebbe essere una scelta condivisibile.
Io invece sono felice che Ciampi non abbia dato la grazia a un assassino che nega ancora di aver commesso il suo delitto.
Ha usato Castelli per non dire direttamente quello che pensava:
Sofri sta bene dove sta, e ha fatto benissimo.
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