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Friday, September 07, 2007

Democrazie si organizzano/3

Ne avevamo parlato giorni fa in occasione della visita del premier giapponese in India: l'invito rivolto da Shinzo Abe al Parlamento indiano per costituire una partnership tra democrazie insieme a Stati Uniti e Australia; le esercitazioni militari India-Giappone-Usa. Ebbene, i quattro paesi continuano a tessere la tela dalla quale si intravede una lega delle democrazie Asia-Pacifico, anche in funzione contenimento e pressione su Pechino.

Giunto a Sydney per il vertice della cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec), il presidente americano Bush ha «una chiara strategia: contenere la crescente espansione politica, economica e militare della Cina». Sabato mattina, riferisce Il Foglio, i leader di Stati Uniti, Australia e Giappone siederanno per la prima volta allo stesso tavolo per un vertice trilaterale sulla sicurezza, mentre il presidente cinese Hu Jintao e russo Putin «aspetteranno fuori dalla porta».

La colazione «non è contro nessuno, certamente non contro i cinesi», ha assicurato il premier australiano John Howard. Solo l'«espressione di comunanza di interessi delle tre democrazie del Pacifico». Ma Pechino protesta.

Il problema è sostanzialmente uno: la Cina si sta armando. Lo sa bene il dissidente cinese Wei Jingshen, militante del Partito radicale, che nel dicembre scorso ha avvertito i suoi compagni del pericolo, scongiurandoli di evitare che l'Ue decida di abolire il bando sulla vendita di armi alla Cina imposto dopo il massacro di Tienanmen. Poco prima Emma Bonino si era trovata in Cina insieme a Prodi che assicurava a Pechino l'appoggio italiano per la revoca del bando.

Il presidente americano ha accettato di fornire al suo alleato australiano «ampio accesso alla tecnologia militare top secret e all'intelligente statunitense». Ma il Trattato di cooperazione commerciale di difesa ha «valore anche politico». Con Canberra Bush sta stringendo una special relationship che porterà l'Australia a diventare importante quanto la Gran Bretagna nella classifica degli alleati più affidabili.

Per quanto riguarda il Giappone, ci sono gli aiuti militari e il progetto di uno scudo anti-missilistico americano, che servirà a proteggere l'allleato da eventuali missili nordcoreani e Taiwan da eventuali missili cinesi.

Anche l'India è della partita, com'era apparso evidente non molto tempo fa con la visita di Abe a Nuova Delhi: l'accordo nucleare con Washington e le esercitazioni militari di mercoledì, programmate da tempo, tra la marina indiana, due gruppi di portaerei americane e navi da guerra giapponesi e australiane.

1 comment:

Anonymous said...

questa è una buona notizia