Pagine

Friday, February 03, 2006

Non vogliamo vederlo questo sfascismo...

All'arroganza e la protervia di un Vittorio Mathieu corrisponde uno splendido Francesco Merlo (o uno Stefano Folli, se si preferisce).

Se volete comprendere quanto sia preziosa per la nostra democrazia la lotta nonviolenta di Marco Pannella, dovete considerare che essa «non rivela il carattere di Pannella, ma rivela l'Italia», quel paese in cui la democrazia è «sempre in ostaggio». «Non smaschera la personalità di un acrobatico e insolente monello, inopportuno per vocazione, ma illumina, come dato costitutivo dell'identità italiana nei suoi aspetti istituzionali, la durissima chiusura verso le novità, il terrore del ricambio».

«La sofferenza di Pannella ha svelato la blindatura fascista del potere italiano, la prigione della democrazia... La blindatura del potere politico è una specialità italiana, una sorta di connotazione fascista che ritorna sempre uguale e che ogni volta trasforma un non-violento ontologico, in un "kamikaze civile"... Solo in Italia, l'oligarchia autoreferenziale esprime un apparato così geloso delle sue quote, dei suoi seggi, dei suoi dosaggi, dei suoi spazi televisivi, dei suoi giornali e dei suoi giornalisti camerieri, da costringere il kamikaze civile a farsi "esplodere"».

Se volte comprendere la gravità, tanto da rendere antidemocratiche le elezioni, della discriminazione introdotta dall'ultimo atto di questo regime blindato, dovete considerare che con «una legge prepotente e autoreferenziale, il potere politico ha liberato se stesso e solo se stesso dalla "seccatura" di raccogliere novantamila firme per presentarsi alle elezioni. Hanno infatti l'obbligo di esibire quelle firme solo le forze politiche nuove, quelle che non hanno un gruppo parlamentare. E vale la pena di ricordare che, sino al 2004, i partiti, tutti i partiti, in fretta e furia, mettevano insieme firme false, firme di persone decedute, firme ripetute mille volte, che nessuno controllava. Ma quando i radicali denunziarono la colossale truffa, quegli stessi partiti in silenzio, prima depenalizzarono il reato, poi approvarono una legge che di fatto costringe alla raccolta delle firme solo... i radicali che avevano denunziato l'imbroglio».

«L'Italia è il paese della vita solo come materia da disputa, come il calcio al bar o da Biscardi. Ma quando la vita è messa a rischio in un corpo che diventa politica, allora si chiudono gli spazi e si passa ad altro». Solo, abbiate la sensibilità di comprendere che «l'ultima ferita che non si deve infliggere a Pannella è la compassione».

1 comment:

Anonymous said...

Certo che nonle sai usare bene le perifrasi tu: "arroganza e protervia" sono un pallido eufemismo.