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Monday, February 06, 2006

Battaglia per la modernità

Un Enrico Boselli sorprendente nella sua relazione al Congresso dello Sdi. Capace di delineare l'orizzonte politico su cui si muove la Rosa nel Pugno. Non il ghetto dei "diritti civili", non la caricatura di un fuoco antireligioso. L'Italia necessita di una «robusta iniezione di libertà». La questione sociale non è «mai seperata» da quella democratica e per la libertà. La laicità non è fine a se stessa, ma è «condizione per modernizzare» il nostro paese, perché «il clericalismo rischia ricacciarci nell'arretratezza non solo nel costume, nella cultura, negli stili di vita, ma anche rispetto all'innovazione e allo sviluppo». Esiste quindi un rapporto inscindibile tra laicità, legalità, libertà, progresso e sviluppo economico. Un orizzonte ideale che delinea una vera e propria battaglia per la modernità e la modernizzazione nel nostro paese.

Emma Bonino, introdotta sulle note di "Siamo solo noi", di Vasco Rossi, proprio non ci sta a che la Rosa nel Pugno venga rappresentata con la caricatura di chi voglia imbavagliare la Chiesa: «Non abbiamo mai voluto, né mai lo vorremmo, imbavagliare la Chiesa», ma vogliamo semplicemente far sì che compia il proprio ruolo «senza i privilegi e i soldi statali: vogliamo che quei soldi tornino nelle casse dello Stato per fare ricerca, per la scuola o per cooperazione internazionale (...) Vogliamo fare dell'Italia un paese di piena libertà religiosa».

Accanto ai Pacs e all'abolizione dei privilegi concordatari, l'8 per mille, con le risorse non consapevolmente destinate da dirottare sulla ricerca scientifica, e le riforme economiche, con la forte spinta alla liberalizzazione dei servizi e delle professioni, alla guerra senza quartiere contro corporazioni, monopoli e oligopoli. «Il cittadino consumatore non esiste - aveva detto in mattinata la Bonino - esiste il cittadino prigioniero, prigioniero dell'Alitalia, prigioniero dei treni, eccetera eccetera...».

La posizione di Boselli è ancora arretrata, invece, e ne avevamo parlato qui, per quanto riguarda la scuola pubblica, per la quale invoca difesa e maggiori investimenti senza nominare concorrenza e competizione. Anche sulla politica estera pochi passi avanti. Impossibile aspettarsi conversioni a U sull'opportunità della delegittimazione di Arafat e della guerra in Iraq, ma sono acquisiti i punti fermi della democratizzazione del Medio Oriente e della solidarietà occidentale.

Sulla giustizia Boselli denuncia l'arretratezza di tutta l'Unione, lontana da una concezione liberale, proponendo la separazione delle carriere e bocciando la candidatura di D'Ambrosio con i Ds, una «scelta profondamente sbagliata». D'Ambrosio, aggiungo, rappresenta esattamente la giustizia come non deve essere.

«Le più clamorose ipocrise» della politica si vedono sull'uso delle droghe leggere e sull'unità della famiglia, con campagne moralistiche di chi vuole dettarci le nostre abitudini private. L'Ulivo, ha spiegato Boselli ribadendo la scelta strategica del nuovo soggetto con i radicali, «non poteva sopravvivere alla scelta integralista di una delle sue componenti fondamentali. Non è possibile il partito democratico con un partito che sceglie la sintonia con le posizioni più conservatrici delle gerarchie ecclesiastiche». Un partito democratico «tra il clericalismo dei seguaci di Ruini e il giustizialismo dei simpatizzanti di D'Ambrosio» non è pensabile. «Se il centrosinistra vuole efficacemente contrastare Berlusconi, deve sposare in pieno i principi della democrazia liberale».

In merito al caso delle vignette su Maometto che hanno fatto infuriare gli integralisti, difesa della libertà d'espressione senza distinguo. «Le vignette possono anche non piacere», ma questa è la libertà, bellezza. «Sono state pubblicate a settembre e non è successo niente - ha fatto notare la Bonino - All'improvviso esplode la vicenda a febbraio, e non a caso dopo la vittoria di Hamas, e tutta l'Europa si prostra». I principi, come la libertà d'espressione, ha osservato con amarezza, «vanno sempre bene a condizione che non "principino" mai dei comportamenti». Ma «se non siamo credibili a difendere la nostra libertà» come facciamo a "esportarla"? La libertà «non è un bisogno solo nostro, ma anche di milioni di oppressi dai dittatori amici nostri», in paesi dove donne e uomini coraggiosi aspettano di essere sostenuti.

10 comments:

Anonymous said...

A proposito di "modernita'", ho trovato utile la lettura di un ben circostanziato articolo, del quale accludo il link:
http://www.ilfoglio.it/articolo.php?idoggetto=26583

Absit injuria verbis.

Robinik said...

Un solo dubbio...
se non siete ossessionati dalla Chiesa... come mai i privilegi li volete togliere solo a loro?

Togliamo i soldi dello Stato a tutto... partendo da Radio Radicale per dare il buon esempio ;)

Ciao!

P.S. Grazie per i commenti che lasci in giro... sei sempre carino. Hai anche guadagnato questo click ;)

JimMomo said...

Si dà il caso che i radicali si siano sempre battuti contro le corporazioni e finanziamenti pubblici di ogni tipo, a sindati, partiti, settori industriali decotti, eccetera. Mi rendo conto che nasci oggi e certe cose non puoi saperle.

Radio Radicale da una parte usufruisce di una convenzione con regolare gara per un servizio che offre, dall'altra dei contributi all'editoria di partito. Invece di farci un giornaletto di 1000 copie ci mandano avanti una radio da mezzo milione di ascoltatori.

Comunque i contributi all'editoria, sono d'accordo, andrebbero aboliti (e sarebbero d'accordo anche i radicali).

P.S. Prendo le vostre proteste per una dissociazione da Mathieu.

Robinik said...

Se non sei supponente o non ricorri all'insulto non sei contento vero?

Va be... ho deciso di smettere di seguirti in questa tua maleducazione cronica.

Vediamo... quindi la Chiesa usufruisce di qualcosa di irregolare? Cosa fa... ruba i soldi ai cittadini? E cosa ci fa con quei soldi? Libretti da 100 pagine.
Se poi siete d'accordo perchè non dare il buon esempio?

La tua logica ferrea non fa una grinza... come al solito ;)

Prendo le tue affermazioni come una dissociazione netta dall'operato di Radio Radicale

Robinik said...

P.s. poi mi spieghi cosa c'entra Mathieu. Vuoi bruciare un'ambasciata anche tu?

Anonymous said...

Ciao Fede,
ho scioperato Sabato e domenica!
Mea culpa, son partito da Firenze senza notare che lo sciopero era da iniziarsi domenica!
La buona volontà cmq c'era e c'è ancor più dopo aver sentito un buon Boselli ed una buona Bonino!
MA NON C'E' SOLO LA LAICITA' e nn mi stancherò mai di ripeterlo!
INOZ!!
http://inoz.ilcannocchiale.it

JimMomo said...

Infatti Inoz, mi pare che qualcosa si muove:
http://www.radicali.it/view.php?id=51903

ciao

Anonymous said...

Io però noto, pur essendo entusiasta della Rosa nel Pugno, l'esistenza di un problema di comunicazione. Problema che penalizza molto questo soggetto politico in termini di voti.
Saluti

Anonymous said...

Jim,
mi permetta una domanda.
Ma se la Chiesa dovesse rinunciare all'8 per mille (soluzione più che auspicabile), i radicali non interverrebbero più a zittire i cardinali quando parlano di aborto, fecondazione assistita, pacs, gay?
Intendo proprio "zittire", invece di confrontarsi sui temi...

JimMomo said...

Esiste un nodo, come dire, istituzionale da sciogliere. Non si vuole imbavagliare la Chiesa. Massima libertà d'espressione e d'"ingerenza" politica, persino con la partecipazione del clero, ma senza privilegi concordatari e 8 per mille da far impallidire i finanziamenti pubblici di partiti e sindacati (da abolire anche quelli). Proprio oggi, con la fine dell'unità politica dei cattolici e la Chiesa che interviene direttamente per ciò che le sta a cuore, s'impone il superamento di un concordato che appartiene a un'epoca passata.

Rimarrebbe comunque la questione politica. La Chiesa come attore politico nella società, «non deve restare ai margini nella lotta per la giustizia» scrive il Papa, continuerebbe inevitabilmente a essere oggetto di critiche per le sue politiche ispirate a una concezione etica dello stato e del diritto.