La Francia colbertista, dopo aver affossato la costituzione europea e, con tanti complici, la direttiva Bolkestein; dopo aver ostacolato una riforma blairiana del bilancio comunitario, lo spostamento di risorse dall'agricoltura (francese) all'innovazione a alla ricerca europea, schiaffeggia l'Italia piagnona.
Il premier De Villepin s'inventa una fusione tra Gaz de France (di proprità statale) e Suez Frenate (privata) per impedire che su quest'ultima Enel eserciti un'Opa. In sostanza, lo Stato interviene sul mercato e si compra un'impresa per evitare che venga acquistata da un'altra di un paese europeo. Ma l'Europa è unita solo quando conviene ai francesi?
A cospetto della politica industriale francese, statalista e dirigista, persino Tremonti fa la figura del liberista. Per il suo libro "Rischi fatali" viene definito «colbertista». «A me davano del colbertista e del protezionista, ma io ho parlato di duties and quotas, dazi e quote nei confronti della Cina, sul modello americano», ma che dire oggi della Francia e della sua mossa protezionista nei confronti di un paese europeo? Una guerra protezionista sarebbe letale per l'Europa, già legata dai troppi vincoli corporativi e dirigisti che frenano l'economia.
Critico sia con il governo francese, sia con l'azienda italiana, il commento di Mucchetti, sul Corriere della Sera di oggi:
«La risposta del governo francese all'opa ostile sulla congiomerata Suez, sussurrata ma non ancora annunciata dall'Enel, dà la misura della gelosia con cui la Francia protegge le sue grandi imprese. Ma mette anche con le spalle al muro il machiavellismo tatticista dell'ex monopolio italiano e del suo azionista di riferimento».
8 comments:
Sono "boiardate", aziende non liberalizzate, con presenza alta dello stato e golden shares, che si fanno la guerra. A me sembra ovvio che intervengano i governi.
La cosa assurda è che entrambe le aziende in combutta siano ancora partecipate in quel modo dallo stato. E provino a comprare aziende estere, non solo in Francia, ma e soprattutto nell'Est.
PS: Phastidio, fai il download del programma elettorale della CdL e cerca quante occorrenze ci sono della parola Francia.
Tre volte mio caro. Su misure per l'assistenza ai nati, sull'IVA per il turismo e sui fondi per la ricerca.
Phasti', trattasi di misure dal sapore neanche velatamente socialista. Come gran parte del programma della CdL.
Vuoi un paio di copy&paste? Così, per farti capire che voterai per un gruppo socialista?
PS: comunque mi sembra di capire che condividiamo lo schifo di due società statali che dovrebbero competere sul mercato e per le entrambe le quali si stanno muovendo i politbüri dei rispettivi governi riuniti in fantastiche sedute plenarie domenicali.
PS: il neanche mi è saltato. Toglilo..
DDai, lo capisci. Leggi la parte economica del temino fatto dalla CdL, e dimmi in % quanto c'è di liberale (a me sembra un 10% al max) e quanto di moscovita (il resto).
Io dico che da quel punto di vista sono paritetiche. L'Unione ha il vantaggio, riconosciuto storicamente a tutte le coalizioni di sinistra, di avere dalla sua il sindacato per far attuare le riforme. Per cui, se tu fossi un liberale che ha a cuore non solo i principi ma anche la loro effettiva realizzazione, dovresti trarne le stesse decisioni che ha tratto Pannella e la Bonino.
UE è morta, viva l'europa
Mario, solo per dirti che i tre punti di Alesina sono molto, molto, simili a quelli Giavazzi. E che, come al solito, la lotta è dura, basta esserne consapevoli, chiunque vinca.
Ne ho scritto oggi anche io!
un saluto,
Tommaso
http://inoz.ilcannocchiale.it
Le conclusioni le trai da solo. Vai a votare, e magari rafforzi la RnP, per dare più peso alle tue idee nell'unione. Almeno hai la speranza di vederne realizzata una parte.
Se rivince il berlusca invece caro mio, si parlerà di dazi, di barriere, di uscita dall'euro e tante altre cose carine.
PS: sull'espatrio mi trovi d'accordo. Io l'ho già fatto.
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